Politica

Comunali, in Sicilia già brindano i neo sindaci candidati unici

Appena chiusi i seggi del primo turno di elezioni Comunali in Sicilia arrivano già i primi “verdetti”: quelli dei municipi al voto con un solo candidato. A Santo Stefano di Quisquina il dato sull`affluenza, che risale alle 23 di ieri, era del 50,79%: qui l`unico candidato è il sindaco uscente Francesco Cacciatore. Situazione analoga a Sclafani Bagni, in provincia di Palermo, dove Giuseppe Sollazzo può brindare in virtù del 59,26% di affluenza raggiunto alle 23 di domenica. Vicino anche l`esito a Contessa Entellina (Palermo), ma qui Leonardo Spera, unico in corsa, dovrà attendere le 15 perché l`affluenza alle 23 di ieri si era attestata al 46,81%.

Dunque, urne chiuse in 128 comuni della Sicilia (tra cui Catania, Ragusa, Siracusa e Trapani) e 39 della Sardegna (Assemini e Iglesias, con oltre 15mila abitanti). Iniziate così le operazioni di spoglio. In totale sono quasi 1,5 milioni gli aventi diritto al voto chiamati a rinnovare i sindaci e i consigli comunali nelle due isole più grandi del Paese. L`eventuale ballottaggio è in programma l`11 e il 12 giugno. Il sindaco e il Consiglio comunale sono eletti per cinque anni. Nei comuni con popolazione oltre i 15 mila abitanti (17 tra Sicilia e Sardegna, ndr) per eleggere il primo cittadino è necessaria la maggioranza assoluta dei voti validi (50% + un voto). Nel caso in cui nessun candidato a sindaco ottenga questo risultato, si procederà ad un secondo turno di votazione, in programma sempre il 28 – 29 maggio prossimi, tra i due candidati che hanno ottenuto il maggiore numero di voti validi nel primo turno. Al ballottaggio è eletto sindaco il candidato che ottiene il maggiore numero di voti validi.

Non sono ammesse alla ripartizione dei seggi le liste che non abbiano superato al primo turno la soglia del 3% dei voti validi. E` previsto un “premio di maggioranza” alla lista o gruppo di liste che abbiano ottenuto almeno il 40% dei voti, che consiste nel 60% dei seggi, nel caso in cui nessuna altra lista o gruppo di liste collegate abbiano superato il 50% dei voti. Nei comuni con popolazione sopra i 15 mila abitanti è permesso il voto disgiunto: l’elettore può esprimere due voti sulla stessa scheda: uno per una lista (al quale può aggiungere un voto di preferenza) e uno per un candidato presidente o sindaco, anche in una lista diversa.

Nei comuni con popolazione fino a 15 mila abitanti (150 in totale nelle due isole, ndr), l’elezione dei consiglieri comunali è contestuale all`elezione del sindaco e vige il sistema maggioritario. È eletto sindaco il candidato che ha ottenuto il maggiore numero di voti validi. Alla lista o alle liste che hanno appoggiato il candidato sindaco eletto sono attribuiti i 2/3 dei seggi. I restanti seggi sono ripartiti proporzionalmente tra le altre liste. In caso di parità di voti validi tra due candidati, si andrà al ballottaggio, e risulterà eletto sindaco chi tra i due candidati avrà ottenuto più voti validi. In caso di ulteriore parità, la scelta cadrà sul candidato più anziano di età. In Sicilia, dove hanno diritto al voto 1.347.614 elettori in 128 comuni, le partite più importanti, i cui risultati avranno dei riflessi anche a livello nazionale, si giocano a Catania, Ragusa, Siracusa e Trapani, quattro dei 15 comuni con più di 15mila abitanti.

A Catania, che vede Piero Mattei, commissario straordinario sulla poltrona più alta di Palazzo degli Elefanti, il centrodestra ha chiuso la campagna elettorale a sostegno del candidato sindaco Enrico Tarantino con tutti i big della coalizione, la premier Giorgia Meloni, e i due vice premier, Antonio Tajani e Matteo Salvini. Per il centrosinistra in lizza c`è Maurizio Caserta (Pd, M5s, Verdi-Sinistra, e tre liste civiche). Tra gli aspiranti sindaci ci sono anche Vincenzo Drago (Socialismo democratico Psdi), Giuseppe Libera (Movimento popolare catanese), Gabriele Savoca (Sud chiama Nord e De Luca per Catania), Giuseppe Giuffrida (Catania risorse) e Lanfranco Zappalà (Lanfranco Zappalà).

A Ragusa il sindaco uscente Giuseppe Cassì, sostenuto da cinque liste civiche tenta il bis, ma si deve guardare dal candidato del centrodestra, Giovanni Cultrera, da quello del Partito Democratico, Riccardo Schininà, e da Sergio Firrincieli, espressione del M5s,

A Siracusa sul nastro di partenza per la corsa verso Palazzo Vermexio ci sono otto candidati a partire dal sindaco uscente, Francesco Italia, sostenuto da quattro liste civiche. Il centrodestra punta su Ferdinando Messina, mentre Renata Giunta è riuscita a mettere d`accordo Pd, Verdi e sinistra, M5s e una lista civica. A completare l`elenco ci sono l`ex sindaco, Giancarlo Garozzo, Michele Mangiafico, Roberto Trigilio, Abdelaaziz Mouddih, detto `Aziz’, Edy Bandiera, tutti sostenuti da diverse liste civiche.

Anche a Trapani, il sindaco uscente, Giacomo Tranchida, punta alla conferma, grazie al sostegno di una larga coalizione composta da dieci liste civiche e dal Pd, che però non usa il proprio simbolo. Il centrodestra scommette su Maurizio Miceli, mentre il M5s concentra la sua attenzione su Francesco Brillante, appoggiato anche da altre liste civiche. Chiude il quartetto in lizza, Anna Garuccio, candidata di un`altra lista civica.

In Sardegna, sono 139.045 gli elettori che dovranno rinnovare i sindaci e i consigli comunali in 39 città. Solo due di queste superano i 15mila abitanti: Assemini (Cagliari) e Iglesias (Sud Sardegna).

Ad Assemini, guidata da poco meno di un anno dal commissario Bruno Canargiu, dopo le dimissioni della sindaca Sabrina Licheri (M5s), FdI, FI e Lega schierano Niside Muscas, mentre Pd, M5s, Verdi, Psi e una lista civica sostengono Diego Corrias. C`è poi Mario Puddu, appoggiato da una coalizione eterogenea composta da Italia Viva, Udc, Riformatori e tre liste civiche.

A Iglesias il sindaco uscente, Mauro Usai, è sostenuto dal centrosinistra e da diverse liste civiche, alla ricerca di una conferma per altri cinque anni. Il centrodestra non ha trovato la quadra e così da una parte Fratelli d`Italia propone Luigi Biggio, consigliere comunale uscente, dall`altra FI e Lega, senza i propri simboli, e con quattro liste civiche, appoggiano Giuseppe Pes.

Per ballottaggi urne aperte fino alle 15. Sfida in 7 capoluoghi

Urne chiuse alle 15 anche per i ballottaggi nei 41 comuni chiamati a rinnovare sindaci e Consigli comunali. I riflettori sono puntati su sette capoluoghi: Vicenza, Massa, Pisa, Siena, Terni, Ancona e Brindisi. Al primo turno c’è stata la vittoria del centrodestra in quattro città – Sondrio, Treviso, Latina e Imperia – e del centrosinistra in due – Brescia e Teramo. C’è molta Toscana in questa partita che è anche un primo banco di prova per il Pd a guida Elly Schlein, un test per la maggioranza di governo a livello nazionale e, nella regione un tempo “rossa”, una sfida per il centrosinistra che tenterà di riconquistare città un tempo fedelissime alla sinistra (Massa, Pisa e Siena) ma passate al centrodestra già da qualche anno.

A Massa in pista ci sono Francesco Persiani (35,28% al primo turno), sostenuto nella tornata dello scorso 14-15 maggio da Forza Italia e Lega, che ha subito la concorrenza interna del candidato di Fdi Michele Guidi, arrivato terzo, e il chirurgo Enzo Romolo Ricci (30,05%) per il centrosinistra. Pisa, città di un altro ex segretario del Pd, Enrico Letta, è contesa tra Michele Conti, sostenuto dal centrodestra, che ha mancato l’affermazione al primo turno per una manciata di voti (49,96%) e Paolo Martinelli (41,12%), ex presidente delle Acli provinciali, sostenuto da centrosinistra ed anche dai Cinquestelle. Un esperimento politico che al primo turno non ha dato i risultati politici. A Siena il ballottaggio sarà tra Nicoletta Fabio, sostenuta dal centrodestra (30,51%) e Anna Ferretti, candidata del centrosinistra (28,8%). L’ago della bilancia sarà Fabio Pacciani, sostenuto da sette liste civiche, che ha ottenuto il 22,6% dei voti.

A Vicenza la partita è tra Giacomo Possamai (centrosinistra), che ha ottenuto il 46,23% al primo turno e il sindaco uscente Francesco Rucco (centrodestra), che si è fermato al 44,06%. A Terni va in scena un testa a testa tra Orlando Masselli, assessore uscente di Fratelli d’Italia (35,81%) e Stefano Bandecchi, presidente della Ternana, sostenuto da Alternativa Popolare (28,14%) di cui è il presidente nazionale. Esclusi dal ballottaggio la coalizione con il Pd e quella del Movimento 5 stelle. Ad Ancona si sfidano Ida Simonella (41,28%) del centrosinistra e Daniele Silvetti (45,11%) del centrodestra. A Brindisi, infine, il ballottaggio sarà tra Roberto Fusco (32,73%) del centrosinistra e Giuseppe Marchionna (44,22%) del centrodestra.

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