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Chivu fa festa all’Olimpico: Roma ko 1-0. E l’Inter vola in vetta

Un guizzo di Bonny al 6′ consegna all’Inter la vetta solitaria della classifica. I nerazzurri espugnano l’Olimpico con un gol lampo e si issano al comando insieme a Roma e Napoli, fermate rispettivamente dai lombardi e dal Torino. La squadra di Chivu conquista la quarta vittoria di fila e si conferma in stato di grazia dopo la pausa per le nazionali. La rete del giovane attaccante francese sopperisce perfettamente all’assenza di Thuram, mentre la difesa interista regge l’urto nel secondo tempo nonostante le numerose occasioni create dai padroni di casa.

Il ritorno di Dybala non basta alla Roma di Gasperini, che incassa il secondo ko stagionale e vede proseguire il tabù contro i nerazzurri: nona sconfitta consecutiva negli scontri diretti. Il tramonto romano si tinge di nerazzurro. Chivu torna da avversario nello stadio che lo ha visto protagonista da calciatore e porta via bottino pieno.

Una serata da ventuno gradi che profuma di primato, condiviso con Napoli e proprio con la Roma, battuta con merito nonostante un secondo tempo in sofferenza. L’ultimo successo giallorosso contro l’Inter risale al 2018, un 4-1 a Bergamo che sembra appartenere a un’altra era calcistica. Per il tecnico nerazzurro si tratta della sesta affermazione consecutiva tra campionato e Champions League. Un filotto che certifica la bontà delle sue idee tattiche, fondate su un concetto chiave: verticalità immediata. Ed è proprio questo il marchio di fabbrica del gol che decide la partita.

Barella illumina, Bonny punisce

Al 7′ il centrocampista azzurro riceve palla da Akanji sulla corsia destra. La situazione suggerisce prudenza: tre opzioni sicure si aprono davanti a lui, dal retropassaggio al cambio gioco passando per l’appoggio su Dumfries. Barella, in una delle sue migliori prestazioni stagionali, sceglie invece la soluzione più coraggiosa e difficile: il passaggio verticale che taglia fuori tutta la difesa romanista. Bonny sorprende Celik con un movimento da attaccante navigato, si invola verso Svilar e conclude con freddezza.

Il portiere giallorosso si fa sorprendere sul primo palo, la palla gli sfugge sotto il braccio in una parata tutt’altro che impeccabile. È il terzo centro in campionato per il francese, che segna per la seconda gara consecutiva e si candida a erede credibile di Thuram. La giocata riassume il calcio di Chivu: meno passaggi orizzontali, più attacchi diretti alla porta. Una filosofia che mette sotto pressione le difese avversarie e crea superiorità numerica negli ultimi trenta metri.

Le scelte sbagliate di Gasperini

Già al 3′ le tribune dell’Olimpico si interrogano sulle scelte del tecnico giallorosso. Wesley schierato a sinistra anziché sulla sua fascia naturale, Ndicka dirottato sul centrodestra della difesa a tre, Celik ancora una volta impiegato da esterno. Una disposizione che stravolge gli equilibri e mette la Roma in difficoltà sin dall’avvio. Dybala viene schierato in un inedito ruolo di falso nueve che lo isola dal gioco. L’argentino finisce risucchiato dalla marcatura asfissiante di Acerbi, che nonostante l’età continua a fare della posizione il suo punto di forza.

La Joya si accende soltanto nella ripresa, con un paio di guiZzi che impegnano Sommer, ma ormai la strategia tattica ha già compromesso le possibilità dei padroni di casa. L’ingresso di Dovbyk nella seconda frazione restituisce a Dybala la sua posizione naturale alle spalle della punta, ma è troppo tardi. L’occasione più clamorosa capita proprio all’argentino al 59′: colpo di testa a porta sguarnita che termina sopra la traversa dopo un’uscita maldestra di Sommer su corner. Un’occasione divorata che pesa come un macigno sul risultato finale.

L’Inter soffre ma resiste

Il primo tempo nerazzurro merita la sufficienza piena, il secondo si salva per il risultato. Nella ripresa Chivu deve ringraziare la buona sorte e la cattiva mira avversaria: il palo esterno colpito da Celik e l’incornata di Dovbyk a porta vuota che termina alta rappresentano i brividi più intensi per la difesa ospite. Barella conferma il momento di grazia con una prova di personalità e qualità. Akanji e Bastoni dominano da braccetti, mentre Dimarco sulla sinistra garantisce spinta e copertura.

La nota di merito va però a Mkhitaryan, che a quasi trentasette anni continua a dettare i tempi in mezzo al campo con la saggezza dell’eterno. Suo lo strappo al 30′ che lascia sul posto Konè, sua la conclusione che al 90′ si stampa sul palo. La difesa tiene botta nonostante l’assalto finale dei giallorossi, spinti dal pubblico dell’Olimpico che come sempre registra il tutto esaurito. I padroni di casa cercano la via del pareggio soprattutto sulle fasce, ma la retroguardia nerazzurra non concede varchi decisivi.

Verso le sfide decisive

L’Inter lascia la Capitale con il navigatore già impostato sulle prossime tappe. Union St. Gilloise a Bruxelles in coppa e il big match contro il Napoli al Maradona: due appuntamenti che potrebbero indirizzare la stagione su più fronti. Ma questa sera, sotto il cielo stellato di Roma, i nerazzurri si godono la vista dalla vetta della classifica.

Il tabù giallorosso contro l’Inter si conferma maledetto: dal 2018 non arriva nemmeno un punto negli scontri diretti. Per Chivu invece continua la favola del ritorno da avversario: sei vittorie consecutive che testimoniano la crescita esponenziale di una squadra che ha trovato identità e risultati.

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Redazione