Salute e Benessere

Cinquemila casi di morbillo, Lazio la più colpita

Sono stati poco meno di cinquemila (4.991) i casi di morbillo registrati in Italia nel 2017. Nel 2016 erano stati 862, quindi si e’ registrato un balzo di ben quattro volte superiore. Quattro i decessi ritenuti legati ad esso: tre bambini sotto i 10 anni di eta’ (rispettivamente 1, 6 e 9 anni) e una persona di 41 anni, tutti non vaccinati. In questi quattro casi erano presenti altre patologie di base e la causa del decesso e’ stata insufficienza respiratoria. In ambito europeo, solo in Romania si e’ registrato un numero superiore a quello italiano. Invece i casi di rosolia accertati lo scorso anno sono stati 65. Sono dati riportati nel numero di gennaio 2018 di Morbillo & Rosolia News, il bollettino prodotto dall’Iss, in collaborazione con il ministero della Salute, e raccolti dal Reparto Epidemiologia, Biostatistica e Modelli Matematici del Dipartimento Malattie Infettive dell’Iss. Tutte le Regioni e le Province autonome inseriscono i dati nella piattaforma web predisposta dall’Iss. Il Piemonte e l’Emilia-Romagna estraggono i dati dal proprio sistema informatizzato e li inviano all’Iss in base ad uno specifico tracciato record. Nel 2017, l’incidenza di casi di morbillo a livello nazionale e’ stata pari a 8,2 per 100.000 abitanti.

Il 90% dei casi e’ stato segnalato da otto regioni: Lazio, che con 1.699 risulta essere stata la regione piu’ colpita; Lombardia (787), Piemonte (629), Sicilia (425), Toscana (370), Veneto (288), Abruzzo (173) e Campania (108). La regione Lazio ha riportato il tasso d’incidenza piu’ elevato (28,8 casi/100.000 abitanti), seguita dal Piemonte (14,3 casi per 100.000 abitanti) e dall’Abruzzo (13,1 casi per 100.000 abitanti). Il bollettino riferisce anche che il 79% dei casi e’ stato confermato in laboratorio e che nel 95% dei casi (4.061 su 4.991) il soggetto colpito era non vaccinato (87,5%) o vaccinato con una sola dose (7,2%). L’1,6% aveva ricevuto due dosi e il 3,7% non ricorda il numero di dosi. L’eta’ mediana dei casi e’ stata pari a 27 anni (avendo a riferimento un range che va da 1 giorno di vita a 84 anni). Il 17,4% dei casi (870) aveva meno di cinque anni di eta’ (incidenza 34,8 casi/100.000 abitanti). Di questi, 282 erano bambini al di sotto dell’anno di eta’ (incidenza 60,3 casi/100.000). Il 49,2 % dei casi si e’ verificato in soggetti di sesso maschile. Il bollettino aggiunge che il 35,8% dei casi (1.786 su 4.991) ha riportato almeno una complicanza. La complicanza piu’ frequente e’ stata la diarrea, riportata in 793 casi (15,9%).

Sono stati segnalati 378 casi di polmonite (7,6%) e 2 casi di encefalite. Altre complicanze riportate includono casi di stomatite (730 casi), cheratocongiuntivite (496 casi) ed epatite (444 casi). Il 44,8% dei casi e’ stato ricoverato e un ulteriore 22% si e’ rivolto ad un pronto soccorso. Guardando a livello europeo, dal 1 dicembre 2016 al 30 novembre 2017, sono stati segnalati in 30 Paesi dell’EU/EEA 14.393 casi di morbillo, di cui il 60% confermato in laboratorio. Tutti i Paesi membri, eccetto Lettonia e Malta, hanno riportato casi nel periodo considerato. Il numero di casi segnalati e’ molto probabilmente sottostimato, soprattutto per la Romania: qui sono stati 5.966, cioe’ il 41% dei casi totali EU/EEA, seguita appunto dall’Italia con 4.985 casi in quel periodo di riferimento, pari al 35%, quindi la Germania con 937 casi (7%) e la Grecia con 625 (4%). Solo cinque Stati Membri hanno riportato un tasso di notifica inferiore a 1 caso/milione di abitanti; due di questi ultimi hanno riportato zero casi.

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