Civati seduce Pizzarotti, Tosi e Fitto scalpitano

di Antonio Angeli

Sono giovani, sono (o sono stati) dei buoni amministratori locali, nell’album di famiglia hanno più di una foto con il leader al quale oggi si oppongono e si rivolgono alla base (magari via internet) per avere conferme. È l’identikit dei “dissidenti” di fine 2014, un po’ eterni secondi, un po’ bastian contrari. In Italia ce ne sono diversi, in politica fanno poker: sono il Pd Giovanni Civati (per tutti Pippo), l’europarlamentare di Forza Italia Raffaele Fitto, il sindaco di Parma M5S Federico Pizzarotti e il leghista primo cittadino di Verona Flavio Tosi.

LA LEOPOLDA ALTERNATIVA

In vista dell’appuntamento di sabato 13 dicembre alle Scuderie di Piazza Verdi a Bologna per la presentazione del progetto politico “Possibile”, una sorta di “Leopolda alternativa”, Pippo Civati e l’associazione Possibile hanno lanciato la consultazione online “Ricognizione Possibile”, per raccogliere opinioni e pareri dei cittadini su riforme, Sblocca Italia e Jobs Act. L’idea scimmiotta un po’ i metodi dei Cinque stelle, ma questo è probabilmente più un bene che un male perché dissidenti Pd e dissidenti M5S è da un po’ che si strizzano l’occhio. “Chissà quanti dei quasi tre milioni che hanno votato alle Primarie lo scorso anno – si legge nella presentazione – tornerebbero oggi nei gazebo. Chissà quanti confermerebbero il loro voto, e soprattutto chissà quanti voterebbero ancora il Pd. In un partito che si ricorda degli elettori solo la settimana prima del voto, noi torniamo a chiedere la loro opinione su quali siano le vere priorità, per un’agenda politica dettata dai bisogni del paese”.

IL CHIODO FISSO DELLE PRIMARIE

Raffaele Fitto affida al blog il suo chiodo fisso per la scelta del leader: “Sono assolutamente convinto si debba fare bene e rapidamente, in un senso o nell’altro: o con il meccanismo delle primarie o con la scelta del candidato da parte dei partiti – ha scritto l’altro giorno – Rispetto alle prima opzione, e cioè il meccanismo delle primarie – ha spiegato – sono impegnato in prima persona e assolutamente convinto. Nell’altra ipotesi, cioè se si dovessero non prevedere le primarie ci sono i tavoli regionali e nazionali che, mi auguro, indichino rapidamente e trovino una soluzione”.

VERSO IL GIAPPONE

Se Matteo Salvini vola a Mosca, il sindaco parmense del MoVimento Federico Pizzarotti stringe accordi con il Sol Levante. Dopo la convention domenicale nella sua città, sulla quale si è scatenata la grandinata di critiche del suo leader Grillo (“Non mi faccio mettere da parte da questi mediocri”, ha scritto sul famoso blog), oggi il primo cittadino vola in Giappone con una folta delegazione di rappresentanti del suo territorio per promuovere il “Made in Parma”. E cambiare aria è anche un modo per raffreddare le polemiche che hanno arroventato le fibre ottiche del web. Dopo le bordate anti-dissidenti dell’altroieri Beppe è tornato ad occuparsi di “Renzie”. Ieri il seguitissimo blog titolava: “Renzi dà 100 milioni a una società coinvolta in Mafia Capitale”. Ma sotto la superficie la polemica interna al partito resta bollente”.

CACCIA AL NUMERO UNO

E poi c’è lui, il sindaco della città degli innamorati, che con notevole rispetto per il segretario del suo partito (che ha contribuito ad eleggere, e ci tiene a ricordarlo), sottolinea che certe cose le decidono gli elettori. Flavio Tosi (foto), senza dimenticare i suoi impegni da primo cittadino, come la promozione dei servizi online del Comune, ha dichiarato a Il Tempo, pochi giorni fa, che “la coalizione di centrodestra deve creare un’alternativa a Matteo Renzi e questo è un ragionamento che riguarda non solo la Lega, ma tutto l’ambito del centrodestra: la Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Ncd e chiunque si senta alternativo a Matteo Renzi e alla sinistra” e la questione tra lui e Salvini si risolve “grazie agli elettori, perché alle primarie si candida chiunque ritenga di poter portare qualcosa alla coalizione di centrodestra”.

 

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