Politica

Clima, impegno di 77 paesi a ridurre emissioni entro 2020. Greta all’Onu: “Avete rubato i miei sogni”

“Settantasette Paesi, molti nel mondo industrializzato, si sono impegnati a ridurre le emissioni nette di carbonio entro il 2050. Settanta paesi hanno annunciato che aumenteranno i loro contributi nazionali determinati entro il 2020. Oltre 100 leader del settore privato si sono impegnati ad accelerare il loro passaggio alla green economy”. Lo ha detto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres in chiusura del Summit sul Clima al Palazzo di Vetro. “Oggi in questa sala – ha precisato – il mondo ha visto chiare ambizioni e iniziative concrete. Il mondo si sta svegliando. La pressione sta aumentando, e azione per azione, la corrente sta cambiando”.

Tra gli altri impegni, Guterres ha citato l’International Development Finance Club, che ha annunciato la mobilitazione di mille miliardi di dollari in finanziamenti per l’energia pulita entro il 2025 in 20 paesi meno sviluppati. E ancora “130 banche, un terzo del settore bancario globale, hanno aderito ad allineare le proprie attivita’ agli obiettivi dell’accordo di Parigi e agli obiettivi di sviluppo sostenibile”. “Dobbiamo assolutamente garantire l’attuazione dell’impegno da parte dei paesi sviluppati di mobilitare cento miliardi di dollari all’anno da fonti pubbliche e private entro il 2020 – ha detto ancora il segretario generale Onu a chiusura del vertice sul Clima – per adeguamento e contenimento nei paesi in via di sviluppo”.

Tra i protagonisti, a Palazzo di Vetro, la giovane Greta Thunberg. “Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia”. In un duro discorso all’Onu, la giovane attvista svedese si è scagliata contro i leader del pianeta per la loro inazione contro il cambiamento climatico, all’avvio di un summit sul Clima a New York. “Non dovrei essere qui, dovrei essere a scuola, dall’altra parte dell’oceano”, ha lanciato Greta Thunberg, la voce tremante. “Come avete osato? Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre vuote parole”, ha proseguito, aggiungendo: “Ma i giovani cominciano a capire il vostro tradimento”.

Sedici tra bambini e adolescenti, fra cui Greta Thunberg e Alexandria Villasenor, provenienti da dodici Paesi nel mondo, hanno presentato uno storico reclamo ufficiale al Comitato Onu sui Diritti dell’Infanzia per protestare contro la mancanza di azione dei governi sulla crisi climatica. I bambini e adolescenti firmatari – fra gli 8 e i 17 anni – sostengono, si legge in un comunicato dell’Unicef, che il fallimento degli stati membri nell’affrontare la crisi climatica costituisce una violazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti e chiedono all’organismo indipendente di ordinare agli stati membri di agire per proteggere i bambini dagli effetti devastanti del cambiamento climatico. “Le cose devono cambiare adesso se vogliamo evitare le conseguenze peggiori. Crisi climatica non significa solo il tempo atmosferico. Significa anche mancanza di cibo e di acqua, luoghi invivibili e, conseguentemente, rifugiati. Fa paura”, ha dichiarato Greta Thunberg.

Il reclamo e’ stato presentato tramite il Terzo Protocollo Opzionale alla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, un meccanismo volontario che permette ai bambini e agli adulti in loro vece di appellarsi direttamente alle Nazioni Unite per ricevere aiuto se un Paese che ha ratificato il protocollo non fornisce un rimedio per una violazione dei diritti. “Trent’anni fa, i leader mondiali hanno preso un impegno storico per i bambini del mondo, adottando la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Oggi, i bambini del mondo stanno chiedendo conto su quell’impegno”, ha dichiarato Charlotte Petri Gornitzka, Vicedirettore Generale dell’Unicef. Oltre a Greta Thunberg e Alexandria Villasenor, l’attivista per il Clima americana di 14 anni, i quattordini altri bambini e adolescenti firmatari vengono da Argentina, Brasile, Francia, Germania, India, Isole Marshall, Nigeria, Palau, Sud Africa, Svezia, Tunisia e Stati Uniti. Sono rappresentati dallo studio legale Hausfeld LLP e Earthjustice.

Il presidente Donald Trump ha fatto irruzione a sorpresa al vertice Onu. Cosa quanto mai sorprendente dato che l’inquilino della Casa Bianca tendenzialmente nega ogni collegamento diretto tra l’attivita’ umana e il cambiamento climatico e che ha annunciato il ritiro degli Usa dagli accordi di Parigi. Nondimeno si e’ presentato nell’auditorium del vertice quando ha iniziato a parlare il primo ministro indiano Narendra Modi, che il miliardario aveva gia’ affiancato a Houston, in Texas, durante un mega evento. Trump si è perso non solo l’intervento di apertura del segretario generale, Antonio Guterres, ma anche quello di Greta Thunberg, la 16enne svedese che ha lanciato e sta animando il movimento globale dei giovani che esigono dai leader mondiali un’azione immediata contro i cambiamenti climatici.

Angela Merkel, invece, ha incontrato Greta Thunberg a margine del vertice Onu sul Clima. Come si vede in un messaggio su Twitter postato dal portavoce del governo tedesco Steffen Seibert, la cancelliera si e’ seduta su un divanetto accanto alla giovane attivista svedese prima dei discorsi ufficiali. Le due sembrano conversare piacevolmente. Prima del vertice erano gia’ circolate voci su un incontro tra Merkel e la ragazza che ha dato il via al movimento globale dei “FridaysforFuture”.

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