Sono 25 milioni gli italiani che scelgono le merendine a colazione: secondo un’indagine di Astraricerche per Unione Italiana Food, oltre il 60% degli adulti le consuma almeno una volta a settimana, soprattutto tra i 18 e i 29 anni.
Croissant, plumcake e crostatine restano i protagonisti delle colazioni italiane, meglio se farciti con creme e accompagnati da caffè, cappuccino o caffellatte. Il 45% degli intervistati predilige le versioni con ripieni cremosi, mentre le varianti alla frutta o croccanti si collocano in seconda e terza posizione. Il consumo è particolarmente diffuso tra i giovani adulti, la cosiddetta Generazione Z, che associa la merendina al piacere e alla praticità del mattino.
Secondo il nutrizionista e medico dello sport Michelangelo Giampietro, “le merendine possono rappresentare un’alternativa compatibile con una buona alimentazione per chiunque”. Il consumo ideale, precisa, è di “due-tre volte a settimana”, una frequenza che permette di mantenere varietà nella dieta quotidiana. L’esperto sottolinea che l’equilibrio non dipende tanto dal singolo alimento quanto dalla composizione complessiva del pasto.
Alla classica domanda “con cosa si accompagnano le merendine?”, gli italiani rispondono in modo tradizionale: tre su quattro scelgono il caffè, seguito da cappuccino e latte. Solo l’8% preferisce tè, tisane o infusi. Giampietro consiglia di associare alla merendina anche alimenti solidi, come frutta fresca o secca, e una bevanda che contribuisca a bilanciare il valore nutrizionale del pasto mattutino.
La fotografia scattata dall’indagine evidenzia come, nonostante l’interesse crescente per le colazioni “fit” o salate, il dolce resti un punto fermo della mattina italiana. Le merendine continuano a occupare un ruolo di rilievo non solo per la loro accessibilità, ma anche per il valore affettivo e rituale che conservano, specie nelle generazioni più giovani.