Colle attende, giochi non sono chiusi. E se tutto andasse a rotoli?

Colle attende, giochi non sono chiusi. E se tutto andasse a rotoli?
Lo Studio del presidente, detto “alla Vetrata”: qui Mattarella incontra le delegazioni delle forze politiche
7 maggio 2018

La strada e’ strettissima, le insidie sono dietro ogni curva, ma l’apertura di Luigi Di Maio a un governo con la Lega, a prezzo della premiership del M5s e sua personale, muove un po’ le acque della vigilia del terzo e ultimo giro di consultazioni. Anche nei confronti di Silvio Berlusconi, verso cui resta un veto, i toni si sono pero’ ammorbiditi. Sergio Mattarella ha ovviamente seguito gli ultimi sviluppi e attende che oggi i leader scoprano le ultime carte. Se venisse una novita’ dopo due mesi di stallo, sarebbe la benvenuta: il Presidente non considera nessuna possibilita’ fuori tempo massimo e lascia fino all’ultimo aperta la porta alla nascita di un esecutivo frutto dell’accordo tra partiti. Top secret l’esito del vertice del centrodestra. Nulle è trapelato finora per capire che accoglienza avra’ la proposta di Di Maio. Matteo Salvini dira’ di si’ o la respingera’? Il Cavaliere accettera’ il nuovo schema che lo vedrebbe in una posizione marginale? Il rischio di sbandate e’ altissimo, ma il Capo dello Stato attende di sentire le ultime posizioni dalla viva voce dei leader nei colloqui di oggi nello studio alla Vetrata.

Stasera si capirà se ci sono ancora spiragli per un governo politico

Il primo a entrare sara’ proprio Luigi Di Maio che potra’ commentare a caldo il risultato del vertice di centrodestra. In attesa di oggi, tutto e’ sospeso, anche se non fermo, al Quirinale. Nessun passo viene avviato prima di vedere se l’ultima possibilita’ lasciata ai partiti evitera’ di dover proseguire con l’ipotesi B, il governo del Presidente. Solo al termine delle consultazioni stasera si capira’ se ci sono ancora spiragli per un governo politico o se tocchera’ a Mattarella prendere in mano direttamente le redini della situazione. Per questo molto probabilmente attenderà comunque qualche ora prima di annunciare la sua decisione. E, se lo stallo proseguisse, da domani, martedì ogni momento sarebbe buono per rivolgersi agli italiani, ricordare come si e’ giunti all’impasse e spiegare perche’ sarebbe a quel punto necessario un protagonismo della prima istituzione del Paese. Un protagonismo pesante, di cui il Presidente vorrebbe fare a meno anche perche’ il rischio di esporlo a un fallimento sarebbe alto.

Nel caso di governo del Presidente, M5s e Lega hanno annunciato il loro no

Ma la posta in gioco, evitare elezioni anticipate, giustificherebbe l’estrema decisione, che avrebbe anche il pregio di sollevare Paolo Gentiloni dallo scomodo ruolo di premier senza fiducia ancora per chissa’ quanti altri mesi. Nel caso di governo del Presidente, M5s e Lega hanno gia’ annunciato il loro no, e sarebbe dunque ancora una volta strettissima la strada. Per cercare di favorire un sostegno parlamentare sufficiente a partire, Mattarella sta cercando di individuare personalita’ a cui sarebbe difficile non votare la fiducia: autorevoli, inattaccabili, super partes e popolari. Ma sui nomi trapelano solo le solite indiscrezioni, da Sabino Cassese a Lucrezia Reichlin, da Carlo Cottarelli a Marta Cartabia. Se tutto andasse a rotoli, non resterebbero che le elezioni. La data dell’autunno resta la piu’ probabile, ma avrebbe una grande controindicazione: impattare sui tempi del varo della legge di bilancio; per questo, nonostante le difficolta’ che vengono dall’attuazione della legge Tremaglia, non si esclude piu’ il voto a fine giugno o primi di luglio. Ma il ricorso anticipato alle urne resta, tra le possibilita’, quella che assume piu’ di tutte la forma di un incubo per il Colle.

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