Politica

Commissione Ue propone status candidato per Bosnia-Erzegovina

 La Commissione europea raccomanda che la Bosnia-Erzegovina ottenga lo status di candidato da parte del Consiglio Ue, a condizione che vengono adottate una serie di misure per rafforzare la democrazia, la funzionalità delle istituzioni statali, lo stato di diritto, la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, e per garantire la libertà dei media e la gestione dell’immigrazione nel Paese.

La raccomandazione è contenuta nel pacchetto sull’allargamento 2022 che la Commissione ha adottato oggi, e che fornisce una valutazione dettagliata dello stato di avanzamento e dei progressi compiuti dai Balcani occidentali e dalla Turchia nei rispettivi percorsi verso l’adesione all’Unione europea, con particolare attenzione all’attuazione di riforme fondamentali, e come guida per le priorità riguardo alle riforme future. La Commissione sottolinea inoltre che continuerà a sostenere gli sforzi di riforma dei paesi dei Balcani occidentali e ad accelerare la loro integrazione, nel loro insieme, nell’Ue.

Ricorda l’Esecutivo Ue in una nota – il Consiglio europeo ha espresso la propria disponibilità a concedere lo status di paese candidato alla Bosnia-Erzegovina e ha invitato la Commissione a riferire sull’attuazione delle 14 priorità chiave” indicate nel suo parere sulla domanda di adesione all’Ue, “con particolare attenzione a quelle che costituiscono un insieme sostanziale di riforme”. “Nonostante le turbolenze politiche e le imminenti elezioni generali, nel giugno 2022 i leader dei partiti politici rappresentati all’Assemblea parlamentare della Bosnia-Erzegovina si sono impegnati a rispettare i principi per garantire la funzionalità della Bosnia-Erzegovina e che avanzi sulla via europea. Soddisfare le 14 priorità chiave consentirà di raccomandare l’apertura dei negoziati di adesione all’Ue”, conclude la Commissione.

Il commissario Ue all’allargamento, Oliver Varhelyi ha spiegato che la Bosnia-Herzegovina ha già adottato alcune decisioni significative che riguardano le 14 priorità:-. “Il recente emendamento alla legge sugli appalti pubblici, l’adesione ai programmi Ue, l’adesione al meccanismo europeo di protezione civile: erano tutte questioni aperte da molto tempo”. E in più – ha ricordato il commissario, “era in corso la campagna elettorale, e non si è mai visto in nessun paese un tale picco di attività legislativa durante un periodo elettorale”. “Ora mettiamo le nostre speranze, molto alte, sul fatto che le riforme, con il nostro impegno, siano realizzate in modo serio e rapido dal nuovo Parlamento e del nuovo governo. La nostra è un’offerta onesta, non alla classe politica, ma per il Paese”, ha concluso Varhelyi.

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