Comprare casa nel 2023: quali sono i costi reali? Ecco i dati

Comprare casa nel 2023: quali sono i costi reali? Ecco i dati
23 maggio 2023

Il web ha favorito la democratizzazione dei prezzi, soprattutto nel mercato immobiliare. Difatti sempre più persone cercano online soluzioni di risparmio che riguardano diverse esigenze e, tra queste, c’è il credito per finanziare l’acquisto di un immobile. Tra quelle più incidenti, per esempio, figurano le ricerche di offerte per la surroga del mutuo, nonché di preventivi per le condizioni di accesso al credito convenienti. Questo dimostra che gli italiani sono attenti risparmiatori, altamente consapevoli dell’importanza di prendere decisioni ragionate e volte a individuare solo le migliori condizioni commerciali e finanziarie.

Quindi come procede il mercato immobiliare in Italia? Quali sono gli scenari futuri e come stanno andando le compravendite in questi mesi, a ridosso di un importante fenomeno inflazionistico che sembra non avere fine? Rispondere a queste domande non è semplice, soprattutto perché l’argomento è vasto e ricco di variabili, che spaziano dall’andamento del credito e della finanza internazionale ai costi immobiliari sul territorio.

Compravendita immobiliare: i diversi possibili scenari
Le stime rese note da AffittoProtetto segnalano che nel 2022 ci sono state 784 mila compravendite, un volume che ha incrementato del 10% gli immobili venduti rispetto all’anno precedente. In pratica, quindi, il 2022 è stato un anno proficuo per il settore immobiliare. Tuttavia, secondo gli analisti del settore, la guerra, la difficoltà del pubblico di accedere al credito e l’inflazione potranno essere, nell’immediato futuro, un impedimento alla crescita del mercato immobiliare.

Per il 2023, quindi, si presentano due possibili scenari: l’uno prevede una riduzione delle vendite, ma una certa stabilità dei prezzi. L’altro prevede, invece, una diminuzione sia delle vendite che dei prezzi. In molti, quindi, temono una recessione delle compravendite fino a quando i tassi di interesse dei mutui non inizieranno a scendere. Di conseguenza si prevede una netta diminuzione dei prezzi di vendita, soprattutto per scongiurare la permanenza allungata degli immobili sul mercato.

Tassi di interesse e richieste di acquisto: le ipotesi più accreditate
Secondo Nomisma, importante società di analisi economica, è possibile che si assisterà a una diminuzione delle compravendite del 14,6% nel 2023. Al tempo stesso le nuove erogazioni di mutui subiranno una flessione del 18%.

Rispetto al rialzo dei tassi d’interesse, invece, si prevede una diminuzione delle vendite e dei prezzi delle case, sicuramente dovuta alle maggiori premure adottate dalle banche nel concedere finanziamenti. A confermare il trend è Gabetti, gigante del mercato immobiliare che, nell’ultimo report pubblicato, ha previsto una situazione simile ma non troppo “catastrofica”.

Il punto è che se la domanda di immobili diminuisce non significa che anche le case in vendita debbano diminuire necessariamente. Piuttosto si auspica un miglior livellamento dei prezzi, favorito anche dall’inizio di “un nuovo ciclo”, in cui la diminuzione delle compravendite sarà bilanciata da una nuova spinta all’acquisto. Le persone, infatti, cercano case più confortevoli e meno energivore e, soprattutto, rifiutano di accettare le speculazioni immobiliari che interessano principalmente le grandi città e le metropoli. In conclusione, quindi, il mercato è oscillante e mutevole e si dovrà attendere la fine dell’anno per capire se le proiezioni appena elencate si saranno rivelate fondate o meno.

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