Compromesso su Superbonus ma si lavora ad altri nodi del Pnrr

Compromesso su Superbonus ma si lavora ad altri nodi del Pnrr
Palazzo Chigi, sede del Governo
24 aprile 2021

Sembra raggiunto un compromesso sul Superbonus, uno dei motivi principali di contrasto nel governo sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ma si sta ancora cercando un accordo su altri punti su cui i partiti della maggioranza chiedono garanzie; e tarda ad arrivare la nuova convocazione del Cdm che questa mattina non si è più tenuto. Le risorse per l’estensione del provvedimento al 2023 per tutta la platea degli attuali beneficiari del Superbonus del 110% non saranno inserite nel Recovery plan, tuttavia il presidente del Consiglio Mario Draghi, secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier, assumerà un “impegno” a garantirle in fase di elaborazione della prossima manovra di bilancio in autunno. Una garanzia che potrebbe essere data sia in Consiglio dei ministri che nel passaggio parlamentare previsto da lunedì.

In attesa della convocazione della seduta del Cdm, sono in corso contatti tra Draghi, i tecnici del Mef con Bruxelles, per risolvere anche altri aspetti. Nella maggioranza, infatti, ci sono alcune richieste sul tavolo. La Lega insiste che venga rivisto quel passaggio su Quota 100 secondo cui la misura andrà alla sua naturale scadenza “a fine anno e sarà sostituita da misure mirate a categorie con mansioni logoranti”. Il Pd punta a inserire nel testo del Pnrr un passaggio che metta nero su bianco che ciascun progetto del Recovery abbia una ‘quota’ obbligatoria per donne e giovani con l’obiettivo di cambiare il mondo del lavoro in chiave inclusiva. E poiché il 40% delle risorse del Pnrr sono destinate al Sud, questo avrebbe un effettivo impatto anche sul terzo obiettivo trasversale del piano, le diseguaglianze territoriali.

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“Spero che lo slittamento del Cdm sia servito a rivedere alcuni punti del Pnrr che, nella bozza attuale, appaiono molto insufficienti. Il nodo del Superbonus è reale ma non è il solo. Gli stanziamenti per il sud e soprattutto per la parità di genere, per le donne, devono essere sensibilmente aumentati”, ha affermato la capogruppo di Leu al Senato Loredana De Petris. La soluzione sul Superbonus non fa contenta la base parlamentare del M5s, tra i principali sostenitori della misura, ma ha avuto il via libera dalla delegazione pentastellata al governo. “Dopo settimane di lavoro, siamo contenti di constatare che nel Pnrr ci siano oltre 10 miliardi di euro per il Superbonus. Inoltre nel fondo investimenti ci sono altri 8 miliardi di euro. La delegazione del Movimento 5 Stelle in Cdm chiederà garanzie nero su bianco affinché nei prossimi provvedimenti economici venga prorogato al 2023”, affermano i ministri Stefano Patuanelli, Luigi Di Maio, Federico D’Incà e Fabiana Dadone. Anche la ministra per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini (Fi), secondo quanto si apprende, ha sentito il ministro dell’Economia Daniele Franco, ottenendo la rassicurazione che le necessarie risorse saranno inserite nella legge di bilancio.

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