Cultura e Spettacolo

Concluse le riprese de “Lo spietato” con Riccardo Scamarcio

Concluse le riprese de “Lo spietato” di Renato De Maria con Riccardo Scamarcio, Sara Serraiocco, Marie-Ange Casta, Alessandro Tedeschi, Alessio Praticò e Ignazio Oliva. Una lavorazione iniziata il 19 novembre scorso che, per un mese, ha coinvolto anche le città di Bari, Margherita di Savoia (BAT provincia) e Accadia (in provincia di Foggia).

“È un film che punta a raccontare una storia vera: la vicenda di un gangster che, negli Anni `80, dalla Calabria parte alla conquista di Milano – commenta il regista Renato De Maria-. È una specie di commistione di diversi generi cinematografici, una storia di gangster, ma anche una comedy e un racconto del sociale nella Milano del boom economico degli `80. L’abbiamo definita, appunto, una gangster -comedy: è un racconto cinematografico puro. Il protagonista, così come i due dei miei precedenti “Paz” e “Vita oscena”, vive una sorta inadeguatezza nella società in cui vive, anche se in un modo diverso. Certa di vivere in I classe, anche se quando è nato gli hanno assegnato un biglietto di II classe. Vive in un posto che non gli è stato assegnato dal destino, quindi dell’alta società milanese ha l’ambizione di essere un imprenditore”.

Tra il regista Renato De Maria e l’attore e produttore pugliese Riccardo Scamarcio, c’ è un sodalizio artistico che li lega a diversi film. “Con De Maria in questi ultimi anni, abbiamo sempre lavorato insieme – precisa Riccardo Scamarcio-. De Maria mi ha permesso di confrontarmi con un certo tipo di cinema, quello a lui più congeniale che tasta il genere e l’analisi sociale. Usare il cinema come mezzo per scandagliare tematiche sociali attraverso l’ironia, cosa che non manca assolutamente nei film di Renato, è il modo migliore per affrontarli. È sempre attento ai paradossi e ai personaggi che vivono un conflitto. In questo mio ruolo, credo che ci sia un condensato dei personaggi che De Maria ha messo in scena fino ad ora. Abbraccia tutti i personaggi dei suoi film, è come se fossero concentrate le specificità delle sue opere precedenti. Nel personaggio “Lo spietato”, pur essendo un calabrese emigrato a Milano e vissuto nelle sue periferie, c’è una voglia di emanciparsi e di vivere un’ascesa nel mondo capitalistico. Il film, comunque, si muove su due fronti: da una parte il genere cinematografico gangster, dall’altra raccontiamo la società di quel periodo, ma con grande ironia”.

Ringraziando il regista e la produzione per aver scelto la Puglia come scenario di questo importante film, l’assessore all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia Loredana Capone commenta: “Per la Regione Puglia il cinema e l’audiovisivo rappresentano uno strumento straordinario per comunicare il territorio e la sua cultura in ogni angolo del mondo. Ma anche una grande occasione di crescita sociale ed economica. La Capitanata, grazie alla bellezza così variegata del suo territorio e al supporto di Apulia Film Commission, in questi ultimi anni, è stata al centro di numerose produzioni cinematografiche italiane e straniere. La Regione è attenta a valorizzare l’intero territorio regionale. Nel caso di Foggia, in particolare, l’apertura delle Fiera alle produzioni cinematografiche, è un’ulteriore segnale positivo per la città e la Capitanata, una risorsa per tutta l’attività cinematografica che si realizza in Puglia”.

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