Concordia, piattaforme al Giglio potrebbero servire al turismo

Concordia, piattaforme al Giglio potrebbero servire al turismo
26 novembre 2014

Non bisogna smantellare le strutture d’acciaio subacquee costruite sul fondale dell’Isola del Giglio per recuperare il relitto della Costa Concordia. E’ l’appello al Ministero dell’Ambiente lanciato dal sindaco del Comune toscano, Sergio Ortelli, durante un convegno all’Acquario di Genova.Le piattaforme realizzate sul fondale dell’isola dal consorzio Titan Micoperi per raddrizzare la nave e rimuoverla stanno infatti favorendo lo sviluppo di un habitat artificiale nel quale molte specie di pesci trovano riparo, che potrebbe diventare una meta per il turismo subacqueo. “Credo -ha spiegato il primo cittadino- che questa barriera artificiale possa favorire il ripopolamento ittico e diventare un volano turistico per riprenderci quella serenità economica che è stata in qualche maniera compromessa in questi ultimi 35 mesi”.Ad appoggiare la proposta del sindaco toscano, alcuni tra i massimi scienziati, tecnici ed esperti italiani di biologia marina e scienze ambientali come Riccardo Cattaneo Vietti, professore di ecologia dell’università politecnica delle Marche: “Naturalmente va pulito il fondale dal materiale che si può togliere, ma le strutture in acciaio potrebbero benissimo essere lasciate lì e potrebbero diventare una zona di interesse sia scientifico sia anche di turismo subacqueo”.

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