Consiglio europeo a Bruxelles, tutti i temi in discussione

Consiglio europeo a Bruxelles, tutti i temi in discussione
Joe Biden
24 marzo 2022

I capi di Stato e di governo dell’Ue si incontrano, al Consiglio europeo oggi e domani a Bruxelles, per la quarta volta nelle ultime cinque settimane. La riunione, a cui per l’Italia parteciperà il presidente del Consiglio Mario Draghi, sarà particolarmente importante perché sarà preceduta da un vertice della Nato e uno del G7, sempre a Bruxelles, e soprattutto perché prevede la partecipazione, oggi pomeriggio, del presidente americano Joe Biden. Biden era già intervenuto, ma in videoconferenza e non di persona, a un vertice Ue nel marzo 2021 dedicato alla pandemia di Covid-19. I leader dei paesi Ue cominceranno ad arrivare al Consiglio europeo nel pomeriggio, a partire dalle 14.30, mentre sarà ancora in corso, nel quartier generale della Nato, la riunione del G7. Biden dovrebbe arrivare attorno alle 16, e il suo intervento al Consiglio è previsto alle 16.30, con successivo dibattito, in cui parleranno in particolare i leader dei paesi assenti nei due vertici precedenti, perché non fanno parte né della Nato né del G7.

Il tema al centro del dibattito con Biden sarà naturalmente la risposta a Mosca e la riaffermazione dell’unità e della fermezza dell’Europa e dell’Occidente di fronte all’aggressione militare russa in Ucraina. Ma la discussione sarà ‘aperta’, hanno annunciato diverse fonti Ue, ed è molto probabile che si parli anche dei rapporti con la Cina, rimasta neutrale rispetto alla guerra di Putin, anche in vista del vertice bilaterale dell’Unione europea con Pechino previsto per il primo aprile. Il presidente Usa lascerà poi Bruxelles per recarsi in Polonia. Non è prevista una sua conferenza stampa dopo il suo intervento al Consiglio europeo. Attorno alle 19 dovrebbe collegarsi in video conferenza con i leader dell’Ue il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La discussione successiva riguarderà proprio la situazione sul terreno in Ucraina, e l’afflusso senza precedenti di rifugiati ucraini verso gli Stati membri dell’Ue, a cui sarà dedicato un Consiglio straordinario dei ministri dell’Interno dei Ventisette la settimana prossima. ‘Con il progredire della guerra – ha scritto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nella sua lettera di invito ai leader – la Russia attacca sempre più la popolazione civile e prende di mira ospedali, scuole e rifugi. Questi crimini di guerra devono cessare immediatamente. I responsabili e i loro complici saranno tenuti a rispondere in base al diritto internazionale’.

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Durante il Consiglio europeo, continua Michel, ‘discuteremo come sostenere al meglio l’Ucraina in queste circostanze drammatiche. Il popolo ucraino si è coraggiosamente levato a difendere il proprio paese. Ma i bisogni umanitari in Ucraina stanno crescendo drammaticamente. E milioni di persone hanno dovuto abbandonare le loro case e lasciare i loro cari alle spalle. Dobbiamo continuare a fornire sostegno umanitario, politico, finanziario e materiale all’Ucraina. Esamineremo anche il supporto specifico che possiamo offrire ai rifugiati ucraini e a chi li ospita’. Non è chiaro se si parlerà di nuove sanzioni, dipenderà soprattutto da eventuali decisioni in questo senso nel G7 immediatamente precedente la riunione del Consiglio europeo. Ma dovrebbe trattarsi, in questo caso, solo di un allargamento delle ‘liste nere’ dei pacchetti precedenti e forse del divieto di entrata delle navi russe nei porti europei, mentre appare per ora escluso che si passi al livello di sanzioni più dannoso (e divisivo) per molti paesi europei, quelle nel settore energetico.

Altri temi di politica estera per la prima giornata saranno quelli dell’imminente vertice bilaterale Ue-Cina e della crisi politica in corso in Bosnia-Erzegovina. Un punto su cui si vuole evitare di riaprire il dibattito è quello della richiesta di adesione dell’Ucraina all’Ue. Come ha ricordato ieri una fonte qualificata dell’Ue, ‘è una discussione che c’è già stata, e anche molto lunga, due settimane fa a Versailles’, al precedente vertice informale dei Ventisette, ‘e valgono sempre le conclusioni che sono state approvate allora’, ovvero l’affermazione dell’appartenenza dell’Ucraina alla famiglia europea, e l’attesa del parere dettagliato della Commissione sulle condizioni per l’adesione, un passaggio obbligato della procedura di allargamento. Domani, la seconda giornata del Consiglio europeo prevede che la discussione sia focalizzata sul tema del mercato e dei prezzi dell’energia, sulla base delle proposte presentate ieri dalla Commissione, e sulla situazione economica. Si affronterà anche la questione delle conseguenze negative della guerra in Ucraina sugli approvvigionamenti e sui prezzi nel mercato agroalimentare globale, e delle prime misure adottate sempre ieri dalla Commissione per rispondervi e per garantire la sicurezza alimentare. E’ previsto poi breve passaggio sula situazione della pandemia di Covid-19.

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Seguirà un dibattito su sicurezza, difesa e ruolo geopolitico dell’Ue, con l’approvazione politica da parte dei leader della ‘Bussola strategica’ europea per i prossimi 10 anni, che ha già avuto lunedì scorso il via libera dei ministri degli Esteri dei Ventisette. A Versailles, ricorda Michel nella sua lettera d’invito ai leader, ‘abbiamo deciso di eliminare la nostra dipendenza dalle importazioni russe di gas, petrolio e carbone il più presto possibile possibile. Ora dobbiamo agire immediatamente per salvaguardare il nostro approvvigionamento energetico per il prossimo inverno. Vorrei inoltre che ci occupassimo urgentemente di come, nelle settimane e nei mesi a venire, potremo allentare la pressione dei prezzi elevati dell’energia sui nostri cittadini e sulle nostre imprese’. Almeno due delle proposte della Commissione vanno nel senso auspicato dall’Italia e da altri paesi già da mesi: da una parte, gli acquisti congiunti a livello Ue sui mercati internazionali di gas, gas liquefatto e in prospettiva anche di idrogeno, gestito da una Task force della Commissione e in coordinamento con gli Stati membri, sull’esempio di quanto è stato fatto con gli acquisti congiunti di vaccini anti-Covid; dall’altra, gli stoccaggi obbligatori di gas nei depositi sotterranei per tutti gli Stati membri (i depositi esistono in 20 paesi su 27, e quelli che non li hanno dovranno fare accordi con i paesi vicini in cui sono disponibili). Gli Stati membri dovranno garantire ogni anno, a inizio novembre, che i depositi sotterranei di stoccaggio siano riempiti almeno al 90%.

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Poi ci sono una serie di opzioni, elencate dalla Commissione, su misure di compensazione possibili (alcune delle quali già attuate in molti Stati membri), per mitigare gli effetti dei rincari. Si tratta di compensazioni sia da parte dello Stato nei riguardi delle famiglie e delle imprese, che da parte dei fornitori di energia nei riguardi dello Stato, quando l’attuale dinamica di mercato aumenta a dismisura i profitti di alcuni operatori. Restano invece ancora in sospeso, nonostante la pressione di diversi Stati membri, e in particolare di Italia e Spagna, la questione dello sganciamento del prezzo all’ingrosso dell’elettricità dal prezzo sul mercato del gas, e la richiesta di limitare con dei tetti massimi i prezzi del gas stesso. Gli Stati del Nord Europa si oppongono a queste misure nel nome del libero mercato, non considerando che le misure di cui c’è bisogno oggi devono rispondere più alla logica di un’economia di guerra che ai principi della libera formazione dei prezzi. Una risposta più dettagliata a queste questioni è attesa comunque da parte dell’Acer, l’Agenzia europea per la cooperazione dei regolatori nazionali dell’energia, su richiesta della Commissione, entro la fine di aprile. Infine, salvo sorprese, il Consiglio europeo dovrebbe confermare al suo posto per un secondo mandato di due anni e mezzo il suo presidente Charles Michel. Al momento opportuno, Michel uscirà dalla sala e la presidenza semestrale di turno francese del Consiglio Ue organizzerà l’elezione da parte dei leader, che si concluderà quando la presidenza constaterà l’esistenza della maggioranza qualificata richiesta a favore del candidato.

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