“Consumiamo entrambi, perciò paga la tua quota”: dividete casa, ma non paga affitto e bollette, senti l’avvocato e fallo MULTARE A SANGUE
Riunione di condominio (pexels) - IlFogliettone.it
Piccoli e grandi conflitti quotidiani per milioni di italiani: in alcuni casi il proprietario può ritrovarsi nei guai…
Non c’è tanto da sorprendersi, per quanto avviene in tutta Italia, a proposito dei problemi condominiali che rappresentano una costante fonte di stress e di discussione. Rumori molesti, manutenzioni non fatte, animali domestici nei pianerottoli, auto parcheggiate fuori posto o assemblee infuocate sono solo alcune delle situazioni che portano a tensioni (e pure parecchie) fra i vicini di casa.
In questo clima, uno dei terrein di scontro più costanti è quello che riguarda le spese comuni. Chi deve pagare, e cosa deve pagare? E se qualcuno non paga, chi ne risponde? Le divergenze interpretative sui regolamenti condominiali e l’assenza di chiarezza nei ruoli rendono più che frequente il ricorso agli amministratori e, nei casi più gravi, persino alle aule dei tribunali.
Ma oltre ai problemi condivisi tra condomini, esiste un’altra zona grigia, che sempbra ancora più delicata: quella che riguarda i rapporti all’interno degli appartamenti tra proprietari e inquilini. È proprio qui che si nasconde una delle “guerre” più frequenti ma sottovalutate: il mancato pagamento delle utenze, in particolare del riscaldamento.
In questo articolo, lasciamo da parte il condominio e ci concentriamo su un caso specifico e comune: cosa succede se l’inquilino non paga le bollette? Chi ne risponde? E come può il proprietario tutelarsi legalmente?
Cosa fare quando l’inquilino non paga?
Iniziamo dicendo che, secondo la normativa italiana, è generalmente l’inquilino a dover sostenere i costi di acqua, luce, gas e riscaldamento. Ma, il contratto di locazione, può prevedere accordi diversi, e in assenza di clausole precise la responsabilità grava su chi effettivamente usufruisce del servizio. E quindi, proprio l’inquilino. Il proprietario deve quindi prestare la massima attenzione alla redazione del contratto. Ogni clausola relativa alle spese deve essere chiara e precisa. Una buona trasparenza contrattuale previene morosità e fornisce al proprietario strumenti più solidi per un eventuale contenzioso.
Il problema nasce se e quando l’inquilino non paga le utenze, soprattutto il riscaldamento, con iil proprietario che può ritrovarsi coinvolto suo malgrado. Se il contratto con il fornitore è intestato al proprietario, il rischio è quello di vedersi interrotta la fornitura o costretto a saldare bollette non sue. In questo caso il primo passo è l’invio di una comunicazione formale, tramite raccomandata A/R o PEC, in cui si sollecita il pagamento entro un termine definito. Ogni comunicazione deve essere documentata, perché rappresenta prova in caso di azione legale. Se il sollecito non produce effetti, il passo successivo è il ricorso a un legale. Il proprietario può richiedere un decreto ingiuntivo per il recupero forzato delle somme dovute. Nei casi più gravi si può arrivare alla risoluzione del contratto per morosità e alla procedura di sfratto.

Come prevenire i problemi che arriveranno
AD ogni modo, è comunque buona norma valutare prima un tentativo di mediazione bonaria, per evitare le lungaggini e i costi di una causa. In alcuni casi, un accordo scritto con rateizzazione del debito può essere una soluzione vantaggiosa per entrambe le parti. Per tutelarsi fin dall’inizio, è consigliabile intestare direttamente all’inquilino tutti i contratti delle utenze. In questo modo, egli diventa responsabile diretto dei pagamenti, e l’eventuale morosità non coinvolge il proprietario. Quando non è possibile intestare le utenze, nel contratto devono essere inserite clausole dettagliate che obblighino l’inquilino a rimborsare le spese sostenute dal proprietario, con indicazioni precise su modalità e scadenze. Ogni lacuna può diventare una falla legale.
Oggi, anche grazie a recenti novità legislative, il proprietario dispone di strumenti più rapidi ed efficaci per tutelarsi: i tempi per il recupero crediti e lo sfratto per morosità si sono ridotti, ma rimane fondamentale muoversi con puntualità e precisione. Per evitare spiacevoli sorprese economiche e legali, dunque, il consiglio è soltanto uno, ed è semplicissimo: scrivere contratti chiari, verificare regolarmente la situazione delle utenze, e non sottovalutare mai i primi segnali di morosità.
