Corona in Procura, scontro frontale contro Signorini: “Sistema di abusi sessuali. Ho fatto i nomi ai pm”

Fabrizio Corona e Alfonso Signorini

Fabrizio Corona e Alfonso Signorini

Un’ora e un quarto di interrogatorio negli uffici della Procura di Milano. Fabrizio Corona esce e rilancia: “Ho fatto i nomi” degli aspiranti concorrenti del Grande Fratello che avrebbero ricevuto messaggi sessualmente espliciti da Alfonso Signorini. L’ex re dei paparazzi, indagato per revenge porn dopo la querela del conduttore tv, ribalta il tavolo e punta il dito contro chi lo ha denunciato. “Per tre minuti ho parlato di revenge porn e per più di un’ora di Alfonso Signorini”, dichiara davanti alle telecamere.

“Secondo me nel giro di cinque giorni gli busseranno a casa e quando gli faranno la perquisizione gli troveranno materiale allucinante. Se gli prendono il cellulare, trovano Sodoma e Gomorra”. La vicenda esplode sui social poco più di una settimana fa, quando Corona dedica una puntata di “Falsissimo”, il suo format su YouTube, a quello che definisce il “sistema Signorini”. Accusa il direttore di Chi di aver portato avanti per anni un meccanismo di favori sessuali richiesti a partecipanti del Grande Fratello o a chi aspirava ad entrare nella famosa casa. Mostra foto e chat tra il conduttore e Antonio Medugno, ex concorrente del GF Vip nell’edizione 2021-2022. Signorini risponde con una denuncia per revenge porn. Ma Corona non arretra.

Cento testimonianze e due denunce in arrivo

Dopo la prima puntata di “Il prezzo del successo”, Corona sostiene di aver ricevuto “oltre cento” testimonianze di giovani che avrebbero ricevuto messaggi dal conduttore del Grande Fratello dello stesso tenore di quelli mostrati nel programma. Materiale ora sequestrato dalla Procura dopo la denuncia presentata da Signorini. Due denunce contro il giornalista, riferisce l’ex fotografo dei vip, “saranno depositate entro questa settimana”.

La prima, con le ipotesi di tentata estorsione e violenza sessuale, arriva da Antonio Medugno, intervistato nella seconda puntata di “Falsissimo” andata in onda ieri. “Anche un altro è pronto a farlo”, aggiunge Corona. Il fascicolo iniziale riguarda il revenge porn, che ha consentito agli investigatori di sequestrare foto, video e chat durante la perquisizione di sabato scorso. Ma l’indagine potrebbe allargarsi quando arriveranno le prime denunce, con un focus completamente diverso: presunti abusi sessuali o altre ipotesi di reato, tutte da valutare. Il caso viene gestito dall’aggiunta Letizia Mannella e dal pm Alessandro Gobbis, che dovranno verificare i fatti raccontati, a quando risalgono e la qualificazione degli eventuali reati.

L’obiettivo: trasformare l’inchiesta nel “me too italiano”

“Anche a verbale ho parlato del sistema Signorini”, spiega Corona davanti ai cronisti dopo l’interrogatorio, assistito dall’avvocata Cristina Morrone dello studio legale di Ivano Chiesa. “Tre minuti ho parlato del revenge porn e un’ora dei reati commessi da Alfonso Signorini, di tutti i suoi giri e di tutte le sue amicizie”. Il chiaro obiettivo è ribaltare il tavolo e trasformare l’ennesima inchiesta a suo carico in quello che lui stesso definisce il “me too italiano”.

“Se dopo la querela non vanno a fargli una perquisizione io mi lego qua davanti al Tribunale”, dichiara, sostenendo che la sua “non è vendetta”. “Dopo che l’ho visto presentare il suo ultimo libro ho detto “ci vuole un bel coraggio” e ho cominciato a fare telefonate. Ho recuperato questo materiale, ne ho un sacco, ho delle fotografie sue clamorose”. Corona attacca senza filtri: “Il problema è che lui ricopre un ruolo così importante e con quel ruolo non puoi cercare di adescare e proporre l’ingresso in un programma televisivo, che deve passare per dei casting. Lui pagherà per quello che fa”.

Signorini risponde con la querela, Corona: “Ha aperto un vaso di Pandora”

Per ora Alfonso Signorini ha risposto con la denuncia che ha fatto finire indagato Corona. “Ha aperto, però, un vaso di Pandora”, ribatte quest’ultimo. Nel frattempo il Codacons, insieme all’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi, ha depositato un esposto ai pm milanesi, all’Agcom e al Garante per la privacy, “chiedendo di fare chiarezza” e di “indagare” sul caso Signorini “nell’interesse pubblico alla trasparenza, correttezza e legalità del sistema” televisivo.

Con l’analisi dei dispositivi informatici e i sequestri probatori nelle perquisizioni di sabato, gli investigatori della Polizia e della Polizia postale hanno acquisito anche altre foto e video non ancora mandati in onda nel programma su YouTube. Corona si dice convinto: “Il revenge porn non c’è e verrò archiviato. Io mi muovo sul filo, ma tutte le puntate le faccio controllando il codice penale con lo studio dell’avvocato Chiesa”.

“Non ho paura, spero di morire ammazzato così divento un’icona”

“Mi arrabbio con chi mi dice che faccio le cose per vendetta, io non ho vendette contro nessuno”, insiste l’ex re dei paparazzi. “Non sono stato qui per la mia indagine, ma per un’altra che si aprirà a breve”. Convinto che il conduttore abbia fatto l’errore “per supponenza di denunciarmi per revenge porn”, Corona parla di “Falsissimo” come di una missione: “Io mi levo l’anima. Non lo faccio per soldi, perché tanto non mi servono, non li spendo”.

Se sul piano legale si dice sicuro di non rischiare nulla, “perché le prove le ho”, su altri fronti Corona è meno tranquillo. Ma risponde con una battuta a chi gli chiede se abbia paura: “Non ne ho, anzi spero di morire ammazzato, così divento un’icona”. E conclude: “Lo sceriffo di Nottingham vivrà con l’intelligenza artificiale”.