Cronaca

Giallo anche ad Auxologico, 50 morti sospette a Milano

Tutto chiuso a partire dal 14 aprile 2020. Siamo di fronte all’Istituto Auxologico di Milano, una delle strutture private che rappresentano l’eccellenza della Sanità lombarda, dove nel corso dell’emergenza coronavirus Sars-Cov2, si sono registrati 50 decessi su un totale di 150 ospiti della residenza per anziani superlusso del complesso; in pratica un paziente su 3 è morto.

Dalla struttura bocche cucite sull’accaduto, parla però il cartello affisso sui cancelli di via Mosé Bianchi, 90 a Milano che recita “Chiusura totale”. E soprattutto parlano quei 50 morti che si aggiungono alla lunga lista delle persone anziane, ospiti delle Rsa lombarde, le residenze per anziani – come il Pio Albergo Trivulzio, o il Don Gnocchi o ancora la Sacra famiglia – che si sospetta abbiano perso la vita proprio a causa della pandemia di Covid-19. “Medici e dipendenti – scrive il Corsera – ripetono che gli ambulatori sono rimasti aperti per settimane dopo l’inizio dell’epidemia e che s’è continuato a lavorare senza protezioni”.

“Quando le cose sono iniziate a precipitare, è stato sempre più difficile avere informazioni – si legge – nessuno rispondeva al telefono, abbiamo passato giorni di angoscia. A un certo punto hanno detto: Trattiamo tutti come Covid, stiamo facendo spostamenti, isolamenti. Poi abbiamo saputo che avevano iniziato a fare i tamponi, e quando mi ha chiamato una dottoressa, le ho chiesto: Mia madre è positiva?. No, è morta”.

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