Coronavirus: Lazio, Lombardia ed Emilia Romagna osservate speciali. Lo studio, sintomi neurologici per il virus

Coronavirus: Lazio, Lombardia ed Emilia Romagna osservate speciali. Lo studio, sintomi neurologici per il virus
26 giugno 2020

Serve cautela perché l’epidemia non è affatto conclusa, e i tre nuovi focolai dimostrano come i numeri possano riprendere a crescere velocemente. L’allarme arriva dall’Istituto Superiore di Sanità, nonostante “la situazione a livello del Paese continua ad essere buona e l’Rt sotto 1 su scala nazionale”. Tuttavia, “persistono delle differenze nell’incidenza da regione a regione. Sono presenti dei focolai anche di una certa rilevanza che indicano che il virus in determinati contesti è in grado di circolare anche rapidamente”, spiega Giovanni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, nel messaggio a commento dei dati del monitoraggio settimanale sulle Regioni della cabina di regia ministero Salute-Iss. Sono tre le Regioni con indice di contagio Rt sopra 1: Emilia Romagna (1.01), Lazio (1.24) e Lombardia (1.01). I dati sono relativi alla settimana dal 15 al 21 giugno. La Toscana sfiora l’Rt 1 fermandosi a 0.96. L’Umbria unica con Rt a zero.

Intanto, un possibile nuovo focolaio preoccupa molto il sindaco di Fiumicino e le autorità sanitarie del Lazio. Per questo è stata diramata l’allerta. “La Asl RM3 ci ha comunicato che un dipendente del locale “Indispensa”, che si trova accanto al Comune di Fiumicino, è risultato positivo al coronavirus” dichiara il sindaco Esterino Montino. “Il locale è stato chiuso e lo rimarrà fino a nuove disposizioni della Asl – prosegue il sindaco -. Tutti coloro che lo hanno frequentato a partire dal giorno 22 giugno devono recarsi alla Asl di via Casal Bernocchi ad Acilia per sottoporsi al tampone e rimanere, da subito, in isolamento”. “Anche i familiari dei clienti del locale devono rimanere in isolamento fino a quando non avranno il risultato del tampone del familiare interessato – conclude il sindaco – Chiedo a tutti la massima collaborazione e di seguire scrupolosamente queste indicazioni”.

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I DATI DI OGGI

Con 259 casi riscontrati nelle ultime 24 ore – 156 nella sola Lombardia – salgono a 239.961 i contagiati da coronavirus da inizio epidemia nel nostro Paese. E’ quanto rileva il bollettino odierno emesso dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile. Da ieri si contano 30 nuove vittime che portano il totale dei deceduti a 34.708. Dimessi e guariti sono in totale 187.615. Attualmente positive 17.638 persone, 16.177 delle quali si trovano in isolamento domiciliare, 1.356 sono ricoverati con sintomi, 105 si trovano in terapia intensiva. Tornano quindi a calare i casi di Covid, dopo che ieri (296) il contagio era risalito e non solo in Lombardia. Nel frattempo, continua l’allarme per i nuovi focolai di Mondragone e dell’azienda di trasporti Bartolini di Bologna, dove si registrano 27 nuove positività.

DATI PER REGIONE

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 11.640 in Lombardia, 1.585 in Piemonte, 1.044 in Emilia-Romagna, 487 in Veneto, 314 in Toscana, 264 in Liguria, 816 nel Lazio, 407 nelle Marche, 164 in Campania, 153 in Puglia, 52 nella Provincia autonoma di Trento, 48 in Friuli Venezia Giulia, 358 in Abruzzo, 129 in Sicilia, 85 nella Provincia autonoma di Bolzano, 10 in Umbria, 12 in Sardegna, 4 in Valle d’Aosta, 30 in Calabria, 29 in Molise e 7 in Basilicata.

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LO STUDIO

Nuovi studi rilevano intanto la multi-sintomatologia del Covid. Non solo polmonite: in 3 pazienti su 4 il nuovo coronavirus può infatti scatenare anche sintomi neurologici, che vanno dalla cefalea all’encefalopatia. Lo dimostra un’indagine condotta tra i medici europei in prima linea contro la pandemia. I risultati sono pubblicati su European Journal of Neurology dalla Clinica Neurologica III dell’Ospedale San Paolo – Asst Santi Paolo e Carlo e dal Centro di ricerca Aldo Ravelli dell’Università Statale di Milano, in collaborazione con i principali centri neurologici europei.

L’indagine è stata condotta attraverso questionari online, composti da 17 domande e distribuiti ai medici europei impegnati a fronteggiare la pandemia. Sono stati raccolti più di 2.300 questionari che riportavano la presenza di sintomi neurologici in circa tre quarti dei pazienti. I principali disturbi riscontrati andavano da cefalea e mialgie all’encefalopatia. “I meccanismi responsabili dell’interessamento neurologico sono molteplici”, spiega Alberto Priori, direttore della Clinica Neurologica III dell’Ospedale San Paolo e professore del dell’Università di Milano.

I disturbi possono nascere per effetto della diffusione del virus nel tessuto nervoso, “come dimostrato proprio qui al Polo Universitario San Paolo, dove per la prima volta è stato identificato col microscopio elettronico il virus e i danni tissutali correlati all’infezione. Ci sono anche meccanismi indiretti, come per esempio l’importante attivazione della coagulazione del sangue, che possono portare a ictus. L’importanza dello studio – continua Priori – è che a livello europeo si è dimostrato che i sintomi neurologici sono frequentemente riscontrabili”. Saranno inoltre da valutare le complicanze neurologiche tardive dell’infezione, poiché in molti dei pazienti più gravi poi guariti si riscontrano alterazioni neurologiche che richiedono uno stretto monitoraggio e un percorso riabilitativo complesso che può essere anche molto lungo.

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