Coronavirus non si arresta, impennata dei contagiati in Italia. In Lombardia sempre più morti

18 marzo 2020

“Sono 28.710 i pazienti positivi da coronavirus in Italia, 2.648 di più rispetto a ieri ma mancano i dati della Campania. Tra i contagiati, 12.090 sono in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi, 2.257 in terapia intensiva”. Lo ha detto il commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa quotidiana alla Protezione civile. I nuovi decessi sono 475 per un totale di 2.978. I guariti e dimessi sono 4.025 totali (+1.084 rispetto a ieri). “E’ un aumento importante del 30%” ha aggiunto Borrelli, evidenziando che “riguardo alle attività si supporto alle strutture sanitarie oggi il dato complessivo dei pazienti trasferiti attraverso il sistem a della Centrale remota operazioni di soccorso sanitario Cross è di 55 pazienti”. “Ed è proseguita – ha aggiunto – l’attività di installazione di strutture mediche campali, a Bergamo Fiere da parte dell’Associazione nazionale alpini e a Cremona, una ong americana. Inoltre, sono in corso le attività di installazione di tende da campo delle forze armate a Crema e Piacenza. E ringrazio le forze armate che sono vicine al Dipartimento e alle regioni per portare avanti attività di soccorso alla popolazione”.

LOMBARDIA ALLO STREMO

“I numeri sono quelli di una continua battaglia e crescono quasi tutti in maniera inferiore rispetto a ieri (tranne i decessi, ndr.) e questo è un dato di cui dobbiamo prendere atto, anche se è un trend e non una valutazione giorno per giorno” ha commentato l’assessore al Welfare della regione Lombardia, Giulio Gallera, fornendo l’ultimo bollettino medico. Numeri che continuano a crescere, anche se meno di ieri. I positivi sono 17.713 , 1493 in più, ma 500 in meno rispetto all’aumento registrato ieri. Gli ospedalizzati sono 7.285 (+332), i sottoposti a terapia intensiva sono 924 (+45 rispetto a ieri), i decessi sono arrivati a 1959 (+319). 

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Il governatore lombardo, Attilio Fontana non si stanca di ripetere: “Purtroppo i numeri del contagio non si riducono, continuano ad essere alti. Fra poco non saremo più nelle condizioni di dare una risposta a chi si ammala”. Da qui, il presidente della Lombardia chiede a tutti di “stare a casa”. “Amici io lo sto dicendo in modo educato, ma fra un po’ bisognerà cambiare il tono perché se non la capite con le buone bisogna essere un po’ più aggressivi anche nel farvela capire. Non vi stiamo chiedendo un sacrificio così, ma per salvare delle vite umane. Ogni uscita di casa è un rischio per voi e per gli altri”. Fontana ha poi aggiunto: “Per adesso ve lo chiediamo ma se si dovesse andare avanti, domanderemo al governo provvedimenti più rigorosi”.

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