Cronaca

Coronavirus, più di 160 mila morti nel mondo. In Usa, i contagiati sono un terzo del pianeta

Hanno superato quota 160.000 i morti provocati dal coronavirus a livello globale: è quanto emerge dall’ultimo bollettino della Johns Hopkins University, secondo cui nel mondo finora i decessi sono 160.917 a fronte di un totale di 2.330.259 di casi confermati. Le persone guarite sono 598.228. Tuttavia, si tratta di numeri che potrebbero essere molto più alti, visto che diversi paesi contano solo casi e vittime negli ospedali. Di certo, i paesi che hanno registrato più morti nelle ultime 24 ore sono gli Usa (2.926), la Gran Bretagna (596) e l’Italia (433). Negli Stati Uniti, i decessi per coronavirus hanno superato quota 40 mila (40.585 per l’esattezza), circa un quarto del totale mondiale, mentre i casi positivi sono 742.442, quasi un terzo di quelli del pianeta. Mentre in Europa i morti sono ormai oltre 100.000, i due terzi delle vittime in tutto il mondo. Donald Trump, intanto, continua a minacciare Pechino, dopo averla accusata di nascondere i dati e di avere un bilancio reale di vittime ben più alto di quello record degli Usa.

In pratica, o per il capo della Casa Bianca, si tratta di capire “se è stato un errore finito fuori controllo o se lo hanno fatto deliberatamente”. In sostanza, “se la Cina si è resa intenzionalmente responsabile della diffusione del virus dovrebbe pagarne le conseguenze, se invece è stato un errore è diverso”, ha tuonato Trump. “C’è una grande differenza tra le due cose ma in ogni caso devono lasciarci indagare. Io l’ho chiesto subito ma loro non hanno voluto, penso che fossero imbarazzati”, ha osservato lasciando aperto il sospetto non solo di un incidente di laboratorio ma anche di una mossa voluta, mentre l’intelligence Usa continua le sue indagini. Il laboratorio dell’Istituto di virologia di Wuhan, la città cinese dove si è propagato il coronavirus, ha negato immediatamente: “È impossibile, nessuno dei ricercatori si è infettato”, ha ribadito il direttore Yuan Zhiming. Scienziati cinesi hanno affermato che il virus è passato probabilmente da un animale agli umani in un mercato di Wuhan che vendeva animali selvatici, ma l’esistenza del vicino laboratorio ha gettato un’ombra su questa versione”.

Anche in Canada aumentano i contagi. Finora i casi di coronavirus sono 33.922 mentre 1.506 sono i decessi a fronte dei 1.346 di ieri (+160). Il numero dei contagi da coronavirus registrati in America Latina è cresciuto di 10.000 in poco più di 36 ore, superando la soglia dei 100.000, con quasi 5.000 morti. Da solo il Brasile rappresenta molto più di un terzo degli infettati, e quasi la metà dei morti. L’autorità sanitaria cinese, la National Health Commission, ha dichiarato nel suo rapporto quotidiano di aver ricevuto la segnalazione di 16 nuovi casi confermati di Covid-19 nella Cina continentale nella giornata di ieri, di cui nove importati. Sei casi sono stati registrati nella provincia di Heilongjiang e uno nella provincia di Guangdong. Nessun decesso è stato segnalato ieri. Sono stati inoltre segnalati due nuovi casi sospetti, un caso interno nella Regione autonoma della Mongolia interna e un secondo importato. Secondo l’autorità sanitaria, ieri sono state dimesse ieri dagli ospedali 33 persone, mentre i casi gravi sono 85. A ieri, la Cina continentale ha registrato un totale di 1.575 casi importati. Il Regno Unito ha registrato 16.060 morti nei suoi ospedali al 19 aprile, in rialzo dai 15.464 del giorno precedente. In base ai dati ufficiali diffusi dal governo britannico sono stati registrati altri 596 decessi. Il numero dei contagiati testati positivi è arrivato a 120.067.

In Polonia, invece, il numero dei contagiati da coronavirus in Polonia è salito a 9.082 e quello delle vittime a 350. Attualmente negli ospedali del Paese vengono assistite 2.400 persone che hanno contratto Covid-19 mentre dall’inizio di pandemia i guariti sono oltre il migliaio. La Spagna ha registrato 410 decessi da coronavirus nelle ultime 24 ore, un bilancio che porta il totale a 20.453. L’aumento giornaliero scende così sotto quota 500 per la prima volta dal 24 marzo scorso, quando il bilancio dei decessi in 24 ore superò questa soglia con un balzo di 514 vittime rispetto al giorno precedente. Intanto, il numero dei casi è salito a quota 195.944, pari a un incremento di 4.218 contagi rispetto a ieri. Le persone guarite finora sono 77.357. Ammonta a 83 in più il bilancio dei morti da coronavirus nei Paesi Bassi, il più piccolo aumento giornaliero riferito dal 26 marzo. Per le autorità sanitarie olandesi, il numero totale di decessi tra le persone note per essere state infettate dal coronavirus si porta a 3.684, mentre i contagi hanno toccato quota 32.655.

Sempre secondo i dati della John Hopkins University, il numero dei morti in Francia è salito a quota 19.323, quarta nazione al mondo dietro a Stati Uniti, Italia e Spagna. In merito agli infetti, invece, i nuovi dati dell’istituto americano parlano di 152.978, anche in questo caso, quarto posto assoluto dietro alle nazioni di cui sopra. Delle vittime, circa 12mila sono morte negli ospedali, mentre quelle nelle case di cura, i cosiddetti Ehpad, sono state quasi 7500, a conferma di quanto il virus abbia falcidiato gli anziani ricoverati nelle Rsa, non soltanto in Italia. I decessi delle ultime 24 ore sono stati 364 nelle strutture ospedaliere, un dato in lieve calo rispetto alle 24 ore precedenti, quando le morti erano state 418. In terapia intensiva troviamo invece 5.833 persone (venerdì erano 6.027), dato in calo per il decimo giorno consecutivo. La Germania, infine, si avvicina ai 4300 morti per l’epidemia di coronavirus. L’ultimo bilancio registra un totale di 4.289 decessi e 140mila contagi.

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