Corsa all’acquisto titoli di Stato, Btp 5 anni a minimo storico

di Enzo Marino

Altra sforbiciata alla spesa per interessi sul debito pubblico. Il collocamento di Btp da parte del Tesoro mostra un nuovo calo dei rendimenti. La scadenza a 5 anni tocca il nuovo minimo storico allo 0,37% mentre il Btp a 10 anni scende all’1,36%, a un soffio dal minimo storico dell’1,34% toccato all’asta del marzo scorso. Il calo dei rendimenti si riflette anche sul mercato secondario dei titoli di Stato dove il Btp decennale mostra un rendimento all’1,38% e la scadenza a 5 anni allo 0,43%. Si chiude così una settimana da record per le emissioni del Tesoro, con gli investitori in fila per acquistare titoli del debito pubblico. Ieri il collocamento dei Bot a sei mesi con rendimenti sempre più negativi, così come per i Ctz zero coupon a due anni con un tasso di interesse pari a -0,095%. Ad alimentare l’interesse degli investitori sui bond gvernativi è l’avvicinarsi della riunione della Bce, in calendario la prossima settimana. Il mercato si attende un potenziamento del bazooka, come preannunciato dallo stesso presidente dell’Eurotower, Mario Draghi. Tra gli analist i viene dato per scontato l’annuncio di nuove misure da parte della Bce. L’economista di UniCredit Tobias Ruehl indica che la Bce potenzierà il quantitative easing con alri 500 miliardi di euro e contestualmente un taglio di 10-15 punti base sul tasso dei depositi custoditi dalla Bce che oggi è pari a -0,20%.

Secondo l’analista la mole mensile di acquisti di titoli verrà alzata a 75 miliardi di euro, rispetto al ritmo attuale del quantitative easing pari a 60 miliardi. Il programma di acquisto titoli ammonta a 1.100 miliardi di euro. Quindi un totale di 1.600 miliardi. Inoltre l’intervento sul tasso sui depositi mira a rendere ancor meno conveniente parcheggiare liquidità presso la Bce. Questo spiega perché gli investitori si mettono in fila per l’acquisto di titoli di Stato anche con rendimenti negativi. Il taglio ulteriore al tasso sui depositi inoltre è funzionale per non restringere le quantità di titoli che la Bce può acquistare. Il Qe infatti prevede che non possono essere acquistati titoli con rendimenti negativi più elevati rispetto al tasso sui depositi. Dunque la Bce e le banche centrali possono acquustare bond con rendimento negativo fino a 0,199%. Nel caso della Germania ad oggi non possono più essere acquistati Bund con scadenze inferiori ai 6 anni. Inoltre aumentando la potenza di fuoco del bazooka, può verificarsi che le emissioni nette di debito pubblico siano negative (titoli scaduti superiori a quelli emessi) con l’effetto di una scarsità di bond governativi disponibili sul mercato secondario.

Tale effetto vale soprattutto per la germania in ottica 2016. Secondo diversi analisti Berlino il prossimo anno avrà emissioni nette negative, sia per questioni legate a minori titoli in scadenza e sia perché il bilancio pubblico avrà un surplus e dunque il governo non deve finanziare debito con titoli di Stato. Ma anche per paesi come Finlandia, Austria e Belgio i titoli con scadenze fino a quattro anni non sono acquistabili avendo rendimenti negativi oltre 0,20%. Negli ultimi giorni sui mercati circolano ipotesi che la Bce potrebbe espandere il Qe anche ai bond emessi da enti regionali e comuni dei paesi euro proprio per scongiurare una scarsità di titolo da acquistare. Sul mercato secondario l’ammontare dei titoli di Stato è pari a oltre 6.400 miliardi di euro. Ma quelli che per caratteristiche e scadenze che possono essere acquistati nell’ambito del Qe sono meno di 4.900 miliardi di euro e si scende sotto i 4mila miliardi considerando il limite dei rendimenti negativi.

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