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Cosa i trader di CFD sbagliano sugli stop-loss e l’esecuzione degli spread

I CFD ti danno flessibilità. Puoi fare trading su indici, azioni, criptovalute, materie prime — tutto dallo stesso conto, spesso con margini bassi e spread ristretti. Ma questa flessibilità ha un costo, se non capisci come funziona l’esecuzione.

Uno degli errori più comuni che fanno i trader di CFD è posizionare gli stop-loss senza considerare come si comportano gli spread. Il risultato? Trade validi che vengono chiusi da spike di prezzo che non hanno mai toccato il mercato reale — solo lo spread quotato dal broker.

Questo non è solo sfortuna. È una mancata comprensione di come funzionano il pricing dei CFD e l’attivazione degli stop in tempo reale.

Il problema principale: stai negoziando su quotazioni, non solo su prezzi

Per chi si chiede cosa sono i CFD, è importante capire che non si tratta di operare su un mercato regolamentato, ma su un feed di quotazioni fornito dal proprio broker. Questo feed deriva dai prezzi sottostanti, ma include uno spread — la differenza tra bid e ask.

  • Se apri una posizione long, entri al prezzo ask e chiudi al bid.
  • Se apri una short, l’opposto: entri al bid, chiudi all’ask.

Ed è qui che molti sbagliano: piazzano gli stop-loss in base al prezzo sul grafico — spesso il prezzo medio, senza considerare che lo stop viene attivato dal bid o ask, a seconda della direzione del trade.

Quindi se il bid scende sotto il tuo stop, vieni buttato fuori, anche se il prezzo sul grafico non ha mai raggiunto quel livello.

Il problema degli stop “puliti” sul grafico

Supponiamo che tu vada long con un CFD sull’indice S&P 500. Entri a 4200 e imposti uno stop a 4188, appena sotto un supporto tecnico. Sul grafico, lo stop sembra sicuro.

Ma il grafico mostra il prezzo medio o il prezzo dell’ultima transazione — non il bid. Se lo spread del broker si allarga per un attimo e il bid tocca 4188, mentre il prezzo sul grafico resta a 4190, lo stop si attiva comunque.

Il trade non era sbagliato. È stata l’esecuzione a fallire.

Situazioni comuni in cui questo succede:

  • Periodi di bassa liquidità (pre-market, pausa pranzo, chiusura del venerdì)
  • Rilascio di notizie economiche
  • Apertura dei mercati con flussi ordini elevati
  • Gaps nella sessione notturna

E il problema è ancora più marcato su strumenti come crypto CFD o azioni altamente volatili, dove lo spread può raddoppiare improvvisamente.

Come regolare lo stop per tener conto dello spread

La soluzione è semplice, ma richiede un cambio di approccio. Invece di posizionare gli stop esattamente sopra o sotto supporti/resistenze, aggiungi un buffer per compensare:

  • L’ampiezza normale dello spread
  • La possibile slippage durante eventi di volatilità
  • L’espansione temporanea dello spread

Ad esempio:

  • Se lo spread medio è di 2 punti e il mercato è volatile, supponi che possa arrivare a 3 o 4
  • Posiziona lo stop oltre quel range per evitare di essere estromesso da falsi movimenti

Pensalo come un margine di respiro per il tuo trade, affinché sia un vero movimento, non un flicker, a chiuderti.

Esempio reale: come i buoni setup vengono rovinati

Vai short su un CFD di Tesla a 250. Imposti lo stop a 253, appena sopra i massimi recenti. Lo spread medio è di 0,50 dollari.

Durante un evento di news, l’ask sale a 253,20. Il grafico mostra un prezzo massimo di 252,80. Nessuna rottura reale. Ma il tuo stop viene attivato — perché lo stop short si esegue sull’ask, non sul prezzo medio.

Quello che sembra un fakeout era semplicemente un cattivo posizionamento dello stop, non un errore del setup.

Altri errori comuni dei trader CFD nell’esecuzione

  1. Usare market order in condizioni sottili: Se entri o esci con un ordine a mercato durante ore a basso volume (pre-market o post-close), potresti ottenere un riempimento molto distante dal prezzo atteso. Usa ordini limit con tolleranza, specialmente vicino a zone di alta volatilità.
  2. Stop troppo stretti: Molti usano stop molto vicini per limitare le perdite. Ma se il tuo stop è dentro l’ampiezza media dello spread, è una uscita garantita, non una protezione. Meglio ridurre la size e usare stop più ampi.
  3. Ignorare l’ora del giorno: Lo spread cambia nel corso della giornata. Durante l’apertura di Londra o New York, gli spread sono stretti. Fuori da questi orari, si allargano. La tua strategia di stop dovrebbe riflettere questa realtà.

Best practice per esecuzione e stop nei CFD

Per evitare le trappole più comuni:

  • Controlla se il grafico mostra bid, ask o prezzo medio
  • Verifica se il tuo stop si attiva sul bid, ask o prezzo last (dipende dalla piattaforma)
  • Aggiungi un buffer al tuo stop in base agli spread medi e massimi osservati
  • Usa ordini limit per controllare ingresso e uscita
  • Evita ordini grandi durante finestre note di allargamento dello spread
  • Testa tutto in demo prima di operare live, inclusa la gestione degli stop da parte del broker

Conclusione: l’esecuzione non è opzionale

I CFD sono strumenti potenti — ma non sono spot e non sono azioni quotate in Borsa. Se li tratti come tali, verrai punito sull’esecuzione. I trader esperti non hanno solo buone strategie. Hanno piani di esecuzione chiari. E questo include sapere quando uno stop ha senso logico — e quando è solo un’esca per uno spike di quotazione.

Smetti di piazzare gli stop sul grafico. Inizia a piazzarli in base a come verranno eseguiti dal broker. Perché la differenza tra successo e fallimento nel trading CFD spesso non è il setup — è il punto in cui scegli di uscire.

Pubblicato da
Redazione