I CFD ti danno flessibilità. Puoi fare trading su indici, azioni, criptovalute, materie prime — tutto dallo stesso conto, spesso con margini bassi e spread ristretti. Ma questa flessibilità ha un costo, se non capisci come funziona l’esecuzione.
Uno degli errori più comuni che fanno i trader di CFD è posizionare gli stop-loss senza considerare come si comportano gli spread. Il risultato? Trade validi che vengono chiusi da spike di prezzo che non hanno mai toccato il mercato reale — solo lo spread quotato dal broker.
Questo non è solo sfortuna. È una mancata comprensione di come funzionano il pricing dei CFD e l’attivazione degli stop in tempo reale.
Per chi si chiede cosa sono i CFD, è importante capire che non si tratta di operare su un mercato regolamentato, ma su un feed di quotazioni fornito dal proprio broker. Questo feed deriva dai prezzi sottostanti, ma include uno spread — la differenza tra bid e ask.
Ed è qui che molti sbagliano: piazzano gli stop-loss in base al prezzo sul grafico — spesso il prezzo medio, senza considerare che lo stop viene attivato dal bid o ask, a seconda della direzione del trade.
Quindi se il bid scende sotto il tuo stop, vieni buttato fuori, anche se il prezzo sul grafico non ha mai raggiunto quel livello.
Supponiamo che tu vada long con un CFD sull’indice S&P 500. Entri a 4200 e imposti uno stop a 4188, appena sotto un supporto tecnico. Sul grafico, lo stop sembra sicuro.
Ma il grafico mostra il prezzo medio o il prezzo dell’ultima transazione — non il bid. Se lo spread del broker si allarga per un attimo e il bid tocca 4188, mentre il prezzo sul grafico resta a 4190, lo stop si attiva comunque.
Il trade non era sbagliato. È stata l’esecuzione a fallire.
Situazioni comuni in cui questo succede:
E il problema è ancora più marcato su strumenti come crypto CFD o azioni altamente volatili, dove lo spread può raddoppiare improvvisamente.
La soluzione è semplice, ma richiede un cambio di approccio. Invece di posizionare gli stop esattamente sopra o sotto supporti/resistenze, aggiungi un buffer per compensare:
Ad esempio:
Pensalo come un margine di respiro per il tuo trade, affinché sia un vero movimento, non un flicker, a chiuderti.
Vai short su un CFD di Tesla a 250. Imposti lo stop a 253, appena sopra i massimi recenti. Lo spread medio è di 0,50 dollari.
Durante un evento di news, l’ask sale a 253,20. Il grafico mostra un prezzo massimo di 252,80. Nessuna rottura reale. Ma il tuo stop viene attivato — perché lo stop short si esegue sull’ask, non sul prezzo medio.
Quello che sembra un fakeout era semplicemente un cattivo posizionamento dello stop, non un errore del setup.
Per evitare le trappole più comuni:
I CFD sono strumenti potenti — ma non sono spot e non sono azioni quotate in Borsa. Se li tratti come tali, verrai punito sull’esecuzione. I trader esperti non hanno solo buone strategie. Hanno piani di esecuzione chiari. E questo include sapere quando uno stop ha senso logico — e quando è solo un’esca per uno spike di quotazione.
Smetti di piazzare gli stop sul grafico. Inizia a piazzarli in base a come verranno eseguiti dal broker. Perché la differenza tra successo e fallimento nel trading CFD spesso non è il setup — è il punto in cui scegli di uscire.