Covid-19, arriva Omicron 2. Bassetti: “Più contagiosa”

Covid-19, arriva Omicron 2. Bassetti: “Più contagiosa”
27 gennaio 2022

Diminuiscono i contagi da Covid-19, sia rispetto a ieri sia rispetto a una settimana fa, confermando la stabilizzazione della curva. Ma, purtroppo, il numero  dei morti è ancora alto di cui quasi un terzo si registra in Lombardia. Buone notizie, invece, dal fronte ospedaliero: si registra un netto calo dei ricoveri ordinari e scendono ancora, anche se più lentamente, le terapie intensive.

In cifre, secondo l’odierno bollettino del ministero della Salute sull’emergenza coronavirus, sono 155.697 i nuovi casi di positività al Covid-19 (ieri 167.206) e 389 i decessi (ieri 426) registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Dall’inizio dell’epidemia sono 10.539.601 le persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2, mentre da febbraio 2020 le vittime totali sono 145.159. Dall’inizio della pandemia, compresi morti e guariti, i positivi sono ora 10.539.601, mentre i guariti sono 7.687.989. Compresi quelli molecolari e gli antigenici, i tamponi totali processati sono stati 1.039765, il tasso di positività, ieri al 15,2%, oggi è pari al 15%. Sul fronte del sistema sanitario sono 1.645 (-20) le persone in terapia intensiva, quelle nei reparti ordinari sono 19.853 (-148).

Bassetti: variante Omicron 2 più contagiosa di Omicron

“In Danimarca la variante Omicron 2 ha preso il sopravvento diventando predominante. Calcoli preliminari indicano che Omicron 2 è una volta e mezza più contagiosa di Omicron”. Lo scrive su Facebook l’infettivologo genovese Matteo Bassetti. “Naturalmente – sottolinea Bassetti – seguiamo da vicino lo sviluppo e se è più contagiosa, potrebbe significare che l’ondata di infezioni sarà maggiore e si estenderà ulteriormente fino a febbraio rispetto alle proiezioni precedenti. Quello che però sembra certo è che non aumentano i ricoveri per casi gravi. Quindi – conclude l’infettivologo – Omicron 2 morde meno, soprattutto nei vaccinati come del resto Omicron”.

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Gimbe: lieve flessione dei casi ma aumentano i decessi

Lieve flessione nell’ultima settimana di nuovi casi (-3,7%) e terapie intensive (-1,4%) nel nostro paese per quanto riguarda il Covid. Mentre aumentano ricoveri in area medica (+3%) e decessi (+11,2%). Questa la situazione fotografata dal Report settimanale della Fondazione Gimbe. “Crollano” anche i nuovi vaccinati: giù la fascia 5-11 anni (-35,6%) e gli over 50 (-25,6%). Secondo Gimbe, poi le numerose proposte che arrivano dalle Regioni e che “spingono per semplificare la convivenza con il virus sono inaccettabili” anche se il monitoraggio della stessa Fondazione rileva, nella settimana 19-25 gennaio, un’inversione della curva dei nuovi casi che scendono sotto quota 1,2 milioni.

Le proposte dei diversi enti locali, secondo Gimbe, sono positive per quanto riguarda il superamento del sistema dei colori e la sospensione del contact tracing. Come detto, risultano, invece, “inaccettabili” per ciò che concerne la revisione delle misure inerenti alla sorveglianza sanitaria e nelle scuole, l’isolamento dei lavoratori dei servizi essenziali e la classificazione dei ricoveri covid. Sul fronte delle ospedalizzazioni si procede su un doppio binario: +589 pazienti in area medica, -24 in terapia intensiva. Aumentano del 5% le persone in isolamento domiciliare mentre i decessi sono 2.519. In 51 province l’incidenza supera i 2.000 casi per 100.000 abitanti. L’84,2% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino e l’80,1% ha completato il ciclo vaccinale. Ancora 7,8 milioni sono le persone senza nemmeno una dose, di cui 2 milioni di over 50 che alimentano i ricoveri negli ospedali. Per quanto riguarda, infine, le terze dosi, il tasso di copertura risulta essere al 78,8% con nette differenze regionali.

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“Dopo 13 settimane consecutive di aumento – è il commento di Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – sul fronte dei nuovi casi si registra una lieve flessione: 1,2 milioni con una riduzione del 3,7% rispetto alla settimana precedente e una media mobile a 7 giorni che scende da 178.332 casi del 19 gennaio a 171.139 il 18 gennaio (-4%). Un’iniziale discesa della curva nazionale condizionata da situazioni regionali molto eterogenee, da trend differenti per le varie fasce di età oltre che da una riduzione del numero di tamponi, sia antigenici che molecolari: in particolare per questi ultimi il tasso di positività è in lieve risalita”. “Nonostante – aggiunge Cartabellotta – ci troviamo ancora in uno scenario caratterizzato da un’elevata circolazione del virus e da una forte pressione sugli ospedali con pesanti ricadute sull’assistenza ai pazienti non Covid, le Regioni spingono per semplificare le regole di convivenza con il SARS-CoV-2 mettendo sul tavolo varie proposte da discutere con il Governo. Proposte su cui la Fondazione Gimbe ha condotto un’analisi per valutarne la coerenza con le evidenze scientifiche e la fattibilità pratica”.

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