Cronaca

Covid-19, richiamo Johnson&Johnson e terza dose da gennaio

È in netto rialzo la curva epidemica in Italia. I nuovi casi nelle ultime 24 ore sono 4.054 contro i 2.535 precedenti, evidenziando tuttavia il boom di tamponi, 639.745 (ieri 222.385) e un tasso di positività che scende allo 0,6% (-0,5% rispetto a ieri). E’ quanto emerge in estrema sintesi dal bollettino odierno del ministero della Salute sull’emergenza coronavirus. Sono in aumento anche i decessi, 48 (ieri 30), per un totale di 131.904 vittime dall’inizio dell’epidemia mentre per quanto riguarda i contagi il numero è salito a 4.747.773.

Sono in tutto 4.540.823 le persone guarite o dimesse, mentre quelle attualmente positive sono in tutto 75.0464, pari a +392 rispetto a ieri (-121 il giorno prima). Compresi quelli molecolari e gli antigenici, i tamponi totali sono stati 639.745, ovvero 417.359 in più rispetto ai 222.385 di ieri. Scende allo 0,6% il tasso di positività, ieri pari a 1,1%. Nell’ambito del sistema sanitario, sono 25 più di ieri (ieri +106) i posti letto occupati nei reparti Covid ordinari, per un totale di 2064 ricoverati. Sono invece 3 più di ieri (ieri -3) i posti letto occupati in terapia intensiva. Ora sono 341 i malati più gravi, con 37 ingressi in rianimazione (ieri 18).

Richiamo Johnson&Johnson e terza dose

“Per chi ha fatto Johnson&Johnson servirà un richiamo in tempi molto brevi: a sei mesi dalla vaccinazione si inizierà a procedere, tenendo in considerazione l’età, ma verosimilmente una terza dose sarà necessaria per tutti”. Così il sottosegretario al Ministero della Salute Pierpaolo Sileri. “Entro l’anno – ha spiegato – si procederà con la terza dose per anziani e personale sanitario, poi da gennaio il resto della popolazione, scaglionato in base a quando è stata somministrata la prima e la seconda dose. L’Aifa può accelerare questo percorso, ma è auspicabile una scelta condivisa di tutta Europa: c`è un boom di contagi in alcuni paesi europei, anche se possono sembrare paesi lontani, il rischio c`è anche per noi, perché con l’aumento dei casi aumenta il rischio che si diffondano nuove varianti”.

“Il Green pass obbligatorio lo toglieremo, ma non ora. Bisogna procedere per gradi. Prima toglieremo l’obbligo del distanziamento, poi le mascherine e infine il green pass. Il vaccino obbligatorio non servirebbe, non convincerà i no vax a vaccinarsi”, ha proseguito Sileri, che spera anche in un vaccino per proteggere i bambini dal Covid: “Dipenderà dagli enti regolatori, ma io a mio figlio lo farei senza dubbio”.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it
Condividi
Pubblicato da