Covid, con grave carenza vitamina D rischio complicanze

Covid, con grave carenza vitamina D rischio complicanze
17 maggio 2021

La carenza/insufficienza di vitamina D (“ipovitaminosi D”) è un problema molto diffuso a livello mondiale, non soltanto nella popolazione anziana, ma anche nei soggetti giovani e sani e nella popolazione attiva e, per tale motivo, rappresenta uno dei problemi emergenti e più diffusi della sanità pubblica. Le principali cause sono da ricondurre agli stili di vita, come la scarsa esposizione alla luce solare, con ridotta attivazione di vitamina D a livello della cute, e a un`alimentazione non corretta, oltre a diverse patologie come obesità e ipogonadismo.
Lo sottolinea la Società Italiana Endocrinologia, che per il tramite degli esperti Annamaria Colao, Carlo Foresta e Francesco Giorgino, promuove una campagna informativa sulla vitamina D.

Crescenti dati di laboratorio – spiegano gli esperti – mostrano come la vitamina D sia in grado di inibire la produzione di citochine che potenziano l`infiammazione (come l`interleuchina 6 e il TNF-alfa) e in modo indiretto di stimolare l`espressione di alcuni enzimi (come la MAPK fosfatasi 1) deputati allo “spegnimento” delle citochine infiammatorie. Allo stesso modo, la vitamina D agisce nella regolazione della funzione dei mitocondri, il motore energetico delle cellule, la cui alterazione concorre a determinare e a sostenere lo stress ossidativo. Il legame della vitamina D al suo recettore, quindi, determina un`inibizione della cascata pro-infiammatoria e promuove l`attivazione di una risposta immunitaria “corretta”.

Tutto questo si traduce in un assetto virtuoso del sistema immunitario, con riduzione del rischio di patologie autoimmuni.
Inoltre, si riduce il rischio di infezioni respiratorie di origine virale, contrastando il danno polmonare da iper-infiammazione. È interessante notare come soggetti con grave carenza di vitamina D che contraggono l`infezione da nuovo coronavirus (COVID-19) hanno maggiori complicanze e rischio di morte; un adeguato apporto di vitamina D potrebbe invece contrastare il danno a livello polmonare causato dall`infezione.

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