Sui morti di Bucha si scatena la guerra delle ricostruzioni

Sui morti di Bucha si scatena la guerra delle ricostruzioni
6 aprile 2022

In un’intervista rilasciata a LCI e che andrà in onda oggi, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato il ritiro militare da Kiev come “segno di buona volontà per creare condizioni favorevoli per i negoziati” e ha garantito che Mosca “non ha mai cercato di uccidere o rovesciare” il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “La Russia è interessata che accetti le condizioni della Federazione Russa”, ha dichiarato spiegando di essere favorevole a un incontro tra i due leader. Intanto, sui morti di Bucha si scatena la guerra delle ricostruzioni. I soldati russi hanno lasciato Bucha il 30 marzo. I giornalisti dell’agenzia France Presse sono entrati nella cittadina il pomeriggio del 2 aprile. Le loro riprese quel giorno, che qui vediamo hanno certificato la presenza di corpi sulle strade, già mostrati da un video di fonte ucraina poche ore prima. A ruota sono arrivati i cronisti da tutto il mondo. Mentre si cominciava a parlare di crimini contro l’umanità commessi dall’esercito russo, e di una inchiesta del tribunale penale internazionale, Mosca ha reagito, da un lato parlando di una messa in scena: fra gli altri lo ha detto il ministro degli Esteri Sergey Lavrov.

Dall’altro sostenendo che in ogni caso se i morti ci sono, i colpevoli non sarebbero russi. L’ipotesi della messa in scena è considerata inattendibile dai cronisti di numerose testate che hanno intervistato i residenti di Bucha e ripreso immagini di tombe, cadaveri e fosse comuni. Un’inchiesta del New York Times vuole smentire poi che i corpi non ci fossero quando l’esercito russo ha lasciato Bucha il 30 marzo. Mette a confronto le prime immagini ucraine dei cadaveri del 2 aprile, con foto satellitari che risalgono almeno al 19 marzo e che indicano la presenza di quei corpi già abbandonati in strada. “Non si tratta di quello che pensiamo noi” dice Vladyslav Minchenko mentre aiuta a caricare i corpi, questi sono civili, questo portava delle patate, i cecchini gli hanno sparato alla testa, per noia”. Intanto il presidente ucraino Zelensky sostiene che i russi potrebbero cancellare prove di crimini di guerra in altre città. Ma le polemiche continuano soprattutto sui social; come se fosse troppo doloroso credere che in guerra questi orrori succedono.

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Dal fronte guerra, l’esercito russo ha dichiarato di aver abbattuto due elicotteri ucraini che cercavano di evacuare i leader di un battaglione nazionalista che difende il porto assediato di Mariupol, chiedendo ancora una volta di deporre le armi. “Questa mattina a Mariupol, un nuovo tentativo del regime di Kiev di evacuare i leader del battaglione nazionalista Azov è stato interrotto. Due elicotteri Mi-8 ucraini, che cercavano di raggiungere la città dal mare, sono stati abbattuti da sistemi antiaerei portatili”, ha detto il portavoce del ministero della Difesa Igor Konashenkov. Il portavoce ha sottolineato che la proposta di deporre le armi e lasciare Mariupol è stata “ignorata” dai militari ucraini. “Dal momento che Kiev non è interessata a salvare le vite dei suoi soldati, Mariupol sarà liberata dai nazionalisti”, ha detto Konashenkov.

Inoltre, le forze russe hanno lanciato missili contro strutture militari in Ucraina occidentale e nordorientale, ha annunciato in una nota il portavoce del ministero della Difesa russa Igor Konashenkov, sottolineando che i militari hanno usato missili di precisione contro strutture vicine a Zolochiv, nella regione di Leopoli e a Chuhuiv nella zona di Kharkiv. Gli attacchi, ha aggiunto il portavoce, hanno distrutto un posto di comando di una unità di difesa territoriale, un deposito di carburante e una struttura di riparazione di veicoli corazzati. Infine, diversi bombardamenti sono stati registrati a Kramatorsk, nell’oblast di Doneck, tra la notte e le prime ore del mattino, dopo che le forze russe hanno annunciato il riposizionamento nell’Est dell’Ucraina. Nelle immagini i danni subiti da una scuola, situata nel centro della città di 150.000 abitanti, dopo un attacco avvenuto alle 3 del mattino ora locale. Ci sono stati diversi attacchi alla città dall’inizio dell’invasione russa – scrive France Presse – ma questo è il primo che avviene nel centro della città nelle ultime 4 settimane. Non ci sono vittime, nelle immagini di Afp un cratere di circa 10 metri di diametro è visibile accanto all’edificio scolastico.

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