Crisi di governo, su programma scritto prime crepe a tavolo maggioranza

Crisi di governo, su programma scritto prime crepe a tavolo maggioranza
Matteo Renzi, Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio
1 febbraio 2021

Al di là dei contenuti su cui siamo ancora alle battute iniziali è sul metodo che già manca una intesa tra le forze che dovrebbero far parte della maggioranza a sostegno di un nuovo governo. E a sottolineare la propria distanza è ancora una volta Italia viva. Questa mattina infatti in apertura del tavolo di lavoro convocato dal Presidente della Camera, Roberto Fico, non è stato richiesto un testo scritto che mettesse nero su bianco i punti programmatici, una possibilità lasciata alla decisione dei gruppi parlamentari.

Ma come hanno spiegato al termine della prima parte dei lavori sia Bruno Tabacci che Leu l’incontro tra i capigruppo serviva più che altro a sancire se esistono le condizioni politiche e numeriche per formare un nuovo governo e che non ci sarebbe stato un testo scritto a conclusione del tavolo. A loro avviso infatti spetta al premier incaricato, vero promotore del patto di governo, chiudere un documento. Anche per i 5 stelle il documento servirà quando ci sarà un premier incaricato, prima non avrebbe senso. Opinione non condivisa da Italia viva che con Ettore Rosato ha chiarito che per loro “il governo deve nascere con un documento e un programma ben preciso. Serve un documento scritto. Non ne abbiamo esigenza stasera, ma prima che nasca il governo bisogna che sia chiaro cosa si fa”.

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Intanto dall’opposizione si continua a chiedere le elezioni. “Io credo che le elezioni in realtà siano più vicini di quanto non si pensi, anche il presidente Mattarella nei colloqui con noi non ha escluso questa ipotesi”, tuona Giorgia Meloni, leader Fdi. Mentre per il deputato e responsabile economia di Forza Italia, il perimetro maggioranza insufficiente per sfide epocali. “Le cose da fare nei prossimi cento giorni sono di una difficoltà e dimensione enormi – afferma Brunetta -. Dobbiamo, ad esempio, fare un nuovo dl ristori per 32 miliardi di euro; scrivere definitivamente il Recovery plan che deve contenere 4-5 riforme epocali che l`Italia non ha realizzato negli ultimi 20-30 anni; poi anche il piano vaccini. Questi tre percorsi richiedono una coesione politica e una capacità di governo straordinari, forse le più grandi sfide, concentrate in un così breve lasso di tempo, che l`italia abbia mai dovuto affrontare”, aggiunge l’ex ministro azzurro.

“Sarà in grado una maggioranza simile a quella entrata in crisi – prosegue – di fare tutto questo nei prossimi cento giorni? Per il bene dell`Italia mi auguro di sì, ma viste le premesse è concreto il rischio che nei prossimi mesi questo non accada. Un perimetro uguale a quello dell`attuale maggioranza è assolutamente insufficiente”. E sul Recovery plan Brunetta è chiaro: “Sono per scriverlo insieme, ma per farlo bisogna essere in due. È necessario che a volerlo sia anche la maggioranza, forse un po` troppo impegnata a litigare al proprio interno”.

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