Crisi, giovani tedeschi vogliono posto fisso più di italiani

Ne avrebbero anche la possibilità, ma gli manca lo spirito d’iniziativa. Rispetto ai coetanei di altri Paesi europei, Italia compresa, i giovani tedeschi non sono molto propensi a diventare imprenditori di sé stessi, preferendo invece una più comoda posizione da dipendente. E’ quanto emerge da un sondaggio realizzato dall’istituto Vodafone e la società demoscopica YouGov. Secondo la ricerca solo un giovane tedesco su quattro (24%) si è detto disposto a fondare una startup nel settore digitale, delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). In Spagna, per avere un termine di paragone, la percentuale sale al 52%, mentre in Italia è al 47%.

Anche rispetto alla possibilità, più generica, di diventare imprenditore, o comunque un lavoratore autonomo, le cose non cambiano molto: solo il 53% dei giovani tedeschi potrebbe immaginarsi un futuro simile, contro l’80% dei coetanei italiani e il 79% degli spagnoli. Per i ragazzi in Germania la vita dell’imprenditore è troppo stressante (46% degli intervistati), e inoltre non permetterebbe una giusta ripartizione del tempo di lavoro e di quello libero (43%). In parte la maggiore disposizione al rischio di italiani e spagnoli rispetto ai coetanei tedeschi, invece, deriva anche dalle difficoltà economiche dei rispettivi Paesi. Un terzo degli intervistati (giovani tra i 18 e i 30 anni di sei Paesi europei) ha ammesso che la difficile situazione occupazionale è uno stimolo in più per tentare di avviare una carriera da autonomo. Quando il lavoro non si trova, occorre provare a inventarlo, sembrano aver capito i giovani dei Paesi deboli dell’Unione europea. Per Mark Speich, esperto dell’istituto Vodafone, proprio nei Paesi in crisi cresce lo spirito imprenditoriale, come “via d’uscita dalla miseria”

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