“Noi andiamo avanti in questa esperienza e vinceremo ancora le prossime elezioni, nonostante quello che sostiene il partito delle trazzere e le polemiche sterili del Movimento cinque stelle che pensa, con una stradina, di avere costruito un’autostrada e di avere cambiato tutto”. Conclude così il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, il suo intervento all’Ars in occasione del dibattito sul varo del suo quarto governo. Il capo della Giunta ha polemizzato soprattutto con i suoi piu’ accesi accusatori, i deputati del Movimento cinque stelle, promotori fra l’altro della realizzazione in estate di una strada per ovviare a una parte dei disagi provocati dal cedimento del viadotto dell’autostrada Palermo-Catania. Il governatore ha proposto all’Aula “un Patto di lealta’ per raggiungere obiettivi importanti come lo Sblocca Sicilia, l’introduzione del principio di responsabilita’ dei burocrati, la sburocratizzazione, la formazione professionale. Vogliamo approvare rapidamente i disegni di legge in commissione per consentire di governare meglio?”.
Tuttavia, Crocetta è consapevole che “tante leggi sono ferme e non vanno mai un Aula: dall’ottobre 2014 la legge sulla formazione attende di essere discussa in commissione, cosi’ come la legge sul diritto alla studio o il testo unico sulle attivita’ produttive”. Poi “c’e’ da definire la posizione del dodicesimo assessore nel giro di qualche giorno”. Ma di questo dovrà discuterne “con il segretario del Pd siciliano Raciti”. Una delega “che servira’ ad allargare la maggioranza, non a creare ulteriori fibrillazioni, per chiudere definitivamente”. Appena Crocetta ha preso la parola per presentare all’Assemblea regionale la nuova giunta, i parlamentari del Megafono, di Sicilia Futura dell’ex ministro Toto’ Cardinale, e di Sicilia democratica hanno abbandonato l’Aula. Tensione che ancora regna nella maggioranza e che è frutto della nuova compagine di governo della quale i ‘cepugli’ avrebbero voluto farne parte.
M5S “Crocetta dipinge una Sicilia che non c’e’, la Sicilia dei sogni che vedono solo lui e la sua inguardabile maggioranza variabile. A lui non possiamo che chiedere quello che praticamente chiediamo da un paio di anni a questa parte: si faccia da parte”. Nel giorno della presentazione ufficiale del Crocetta-quater i deputati 5S sono tornati a chiedere le dimissioni del presidente della Regione, elencando i “fallimenti durante la sua legislatura: dalle infrastrutture, ai fondi Psr, che rischiano di mettere in ginocchio tantissime imprese, a Garanzia giovani, alla crescente sudditanza col governo Renzi, al Pil peggiore d’Italia”.
UDC “Un governo delle cose da fare”. E’ questo il messaggio che il capogruppo dell’Udc, Mimmo Turano, ha lanciato al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, durante il suo l’intervento all’Ars dopo l’insediamento della nuova giunta di governo. “Abbiamo bisogno di riforme serie e profonde – ha detto il deputato regionale dei centristi – in questo scorcio di legislatura dove la strada per governare si fa sempre piu’ stretta e ripida”.
NCD “Non facciamo parte della maggioranza, ma abbiamo stabilito un patto con il Pd e l’Udc che ci vedra’ vicini non solo in questo scorcio di legislatura, ma speriamo anche nella prossima”. Lo ha detto il vicecapogruppo Ncd Vincenzo Fontana, intervenendo all’Ars nel corso del dibattito, augurando al governo “buon lavoro perche’ dia risposte alla Sicilia”. Al termine del suo intervento, gli e’ andato incontro l’ex capogruppo Pd e neo assessore all’Agricoltura Antonello Cracolici che gli ha stretto la mano.