“A chi, giornalista o movimento politico, si indigna per il mio sforzo nel far conoscere le pessime condizioni strutturali e il bestiale sovraffollamento delle carceri italiane e come sono costrette a vivere le persone detenute, rispondo che non sono affatto dispiaciuto per me, ma molto di piu’ per loro e anche un po’ preoccupato. Una cosa e’ certa: io continuero’ nel mio impegno e non solo perche’ l’ho promesso ai miei compagni detenuti ma anche perche’ e’ una battaglia di civilta’, e nulla potranno gli attacchi strumentali e faziosi rivolti alla mia persona e la conseguente canea mediatica montata ad arte”. Cosi’ risponde l’ex governatore siciliano Toto’ Cuffaro, che ha scontato quasi cinque anni a Rebibbia per favoreggiamento alla mafia, dopo le polemiche provocate dalla sua partecipazione a un corso di formazione per giornalisti ad Agrigento, nel quale ha parlato della condizione dei detenuti.