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Dallavalle fa la storia: argento mondiale nel triplo con un salto da leggenda

Andrea Dallavalle scrive una pagina indimenticabile dell’atletica italiana. Il 25enne piacentino delle Fiamme Gialle conquista l’argento mondiale nel salto triplo con una prestazione da brivido che tiene incollati allo schermo milioni di italiani. All’ultimo tentativo, quando tutto sembrava ormai deciso, l’azzurro piazza il colpo del secolo: 17.64 metri, personal best assoluto, che lo catapulta al secondo posto mondiale.

Una medaglia strappata con i denti in una finale thrilling che ha visto ribaltarsi gli equilibri nell’ultima rotazione. Per alcuni istanti infiniti, Dallavalle ha anche accarezzato il sogno dell’oro, prima che il portoghese Pedro Pichardo, con un salto extraterrestre da 17.91, gli strappasse dalle mani il titolo iridato. Ma poco importa: l’argento vale oro per un’Italia che continua a stupire sui tatami di Tokyo.

 

I NUMERI DELLA FINALE: Pichardo (POR) 17.91m – ORO | Dallavalle (ITA) 17.64m – ARGENTO | Martinez (CUB) 17.49m – BRONZO

La gara si era trascinata per oltre un’ora con Dallavalle costantemente in quarta posizione, a guardare gli avversari dall’esterno della zona medaglie. Il cubano naturalizzato portoghese Pichardo comandava con 17.54, seguito dal connazionale Lazaro Martinez (17.49) e dall’algerino Yasser Mohammed Triki (17.25). Una situazione che sembrava cristallizzata fino all’esplosione finale.

Il salto della vita nell’ultimo tentativo disponibile

Sesta e ultima rotazione. Dallavalle si presenta in pedana con la consapevolezza che serve il miracolo. E il miracolo arriva, potente e liberatorio: 17.64 metri che scatenano l’urlo della panchina azzurra. Per alcuni minuti il tabellone segna il suo nome al primo posto, prima che Pichardo, ultimo a saltare, piazzi il colpo del campione con quel 17.91 che vale l’oro.

L’impresa del piacentino assume contorni ancora più significativi se contestualizzata nel momento storico dell’atletica italiana. Con questo argento, gli azzurri raggiungono quota sei medaglie ai Mondiali di Tokyo, eguagliando il record storico di Budapest 2023. Un bilancio che fotografa la crescita esponenziale del movimento tricolore, capace ormai di competere ai massimi livelli in ogni disciplina.

“Non altrettanto fortunato il compagno di squadra Andy Diaz Hernandez, bronzo olimpico in carica che chiude soltanto sesto con 17.19.”

Il saltatore delle Fiamme Gialle, classe 1995 di origini cubane, ha pagato alcuni problemi all’inguine che ne hanno compromesso la fluidità in fase di rincorsa, limitandone il rendimento in una giornata che poteva regalare all’Italia una doppietta storica.

Un argento che vale oro per il futuro dell’atletica azzurra

La prestazione di Dallavalle segna un punto di svolta per il salto triplo italiano, disciplina che non vedeva un azzurro sul podio mondiale dal lontano 1987. Il piacentino, cresciuto nell’ombra dei grandi campioni internazionali, ha saputo costruire la sua ascesa con pazienza e determinazione, fino all’esplosione definitiva sotto i riflettori di Tokyo.

La medaglia assume inoltre un valore strategico per l’intero sistema atletico nazionale, dimostrando come gli investimenti nelle discipline tecniche stiano finalmente producendo i risultati sperati. Con questo argento, l’Italia conferma di aver trovato la ricetta giusta per competere ad altissimo livello in ogni settore dell’atletica leggera.

Il salto da 17.64 metri non è solo un numero impressionante, ma rappresenta il culmine di anni di sacrifici e perfezionamento tecnico. Dallavalle ha lavorato a lungo sui dettagli della sua progressione, affinando ogni singolo aspetto del gesto atletico fino a raggiungere quella precisione millimetrica che fa la differenza ai massimi livelli.

Tokyo certifica la nuova dimensione dell’atletica italiana

Il bottino di sei medaglie raccolto dall’Italia in questi Mondiali non può essere liquidato come un caso. Rappresenta invece la certificazione di un progetto tecnico ambizioso, che ha saputo valorizzare i talenti emergenti senza trascurare l’esperienza dei veterani. Un mix esplosivo che sta regalando soddisfazioni impensabili fino a pochi anni fa.

Dallavalle, con la sua prestazione, si inserisce a pieno titolo in questa nuova generazione di campioni azzurri, capaci di trasformare i sogni in realtà concrete. Il suo argento mondiale non è solo un traguardo personale, ma un tassello fondamentale nella costruzione di un movimento atletico sempre più competitivo e ambizioso.

La strada verso i prossimi grandi appuntamenti internazionali passa anche attraverso performance come quella del piacentino, che dimostrano come l’Italia abbia ormai gli strumenti per puntare in alto in ogni disciplina. Un futuro che si preannuncia ricco di soddisfazioni per tutti gli appassionati di atletica leggera.

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Redazione