La partita si è trasformata subito in un confronto diretto tra due fuoriclasse: Paola Egonu, simbolo della rinascita azzurra, e Vargas, l’arma letale del sestetto turco. L’avvio ha visto l’Italia soffrire l’aggressività avversaria, ma nel momento decisivo Egonu ha trovato i colpi vincenti, firmando il break che ha consegnato il primo set alle azzurre per 25-22.
Sembrava l’inizio di una gara in discesa, ma la Turchia ha reagito con forza. Nel secondo parziale le ragazze di Santarelli hanno dominato dall’inizio alla fine, imponendosi 25-13 e rimettendo subito in equilibrio la finale.
Il terzo set ha rappresentato la svolta psicologica della partita: punto a punto fino al 24-24, risolto da due battute vincenti di Egonu che hanno consegnato all’Italia un preziosissimo 26-24.
La reazione turca non si è fatta attendere. Spinta da Vargas, la squadra di Santarelli ha messo in difficoltà la difesa italiana nel quarto parziale, chiudendo 25-19 e portando la sfida al tie-break.
Ancora una volta le azzurre si sono trovate costrette a giocarsi tutto nell’ultimo set, come già accaduto in semifinale. Nei momenti più delicati l’Italia ha però mostrato la sua forza di squadra: la regia lucida di Alessia Orro, i muri di Ekaterina Antropova e le difese instancabili di Myriam Sylla (19 punti e una leadership determinante) hanno fatto la differenza.
Il tie-break si è chiuso sul 15-8 a favore delle azzurre, risultato che ha scatenato la festa tricolore: Italia campione del mondo per la seconda volta nella sua storia.
Questo titolo vale più di una semplice medaglia: arriva al culmine di un ciclo straordinario. Dopo l’oro olimpico a Parigi 2024 e due VNL consecutive, le azzurre hanno completato il percorso con il Mondiale, suggellando una striscia impressionante di 36 vittorie consecutive. “Siamo una squadra che non molla mai — ha dichiarato Paola Egonu al termine della gara — e oggi lo abbiamo dimostrato. Abbiamo sofferto, ma abbiamo vinto insieme”.
La leadership tecnica di Julio Velasco, l’intesa nelle rotazioni, l’equilibrio tra esperienza e gioventù e la capacità di reagire sotto pressione hanno reso possibile questa impresa. Sul piano collettivo, la nazionale ha saputo esprimere intensità in attacco, solidità a muro e una difesa pronta a rimettere in moto la transizione offensiva.
Il successo ha suscitato grande entusiasmo anche fuori dal campo. Il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha commentato il trionfo sottolineandone il valore simbolico per l’Italia: “Le Azzurre in cima al mondo, dalle Olimpiadi al Mondiale – detto l’esponente del governo Meloni – Le nostre meravigliose atlete d’oro, con il CT Velasco e lo staff tecnico e l’intera famiglia della Federvolley rappresentano l’Italia che sa lavorare insieme, del talento e della determinazione, dell’impegno e della passione, del cuore e della ragione”.
Per il ministro, questo nuovo successo di squadra “mette ancora una volta l’Italia al centro del mondo. Onoreremo la vittoria lavorando sempre più intensamente per lo Sport a scuola, nelle periferie urbane e sociali, accessibile e a beneficio di tutti, a partire dalle famiglie in difficoltà e di chi ne ha più bisogno. Infinitamente grazie”.
Le parole del Ministro evidenziano come un successo sportivo di questo calibro possa essere volano per politiche pubbliche mirate a favore dell’attività fisica, dell’inclusione e del sostegno alle comunità più fragili.
Dal punto di vista tattico, la partita ha offerto molte chiavi di lettura: la capacità di Egonu di controllare i momenti decisivi, l’efficacia in attacco di Vargas per la Turchia, la tenuta mentale dell’Italia nei set chiave e la qualità delle ricezioni e transizioni che hanno permesso alle azzurre di costruire punti importanti.
I cambi di ritmo voluti dagli allenatori, la gestione dei time-out e l’interpretazione dei turni di battuta si sono rivelati elementi determinanti. La finale ha mostrato anche come il lavoro collettivo e la profondità della panchina possano fare la differenza nelle partite ad alto livello.
La conquista del Mondiale rafforza la posizione dell’Italia come potenza nel volley femminile internazionale e conferma il valore del progetto tecnico avviato negli ultimi anni. Potrà inoltre avere ricadute positive in termini di visibilità, praticanti e investimenti sulle strutture e sui settori giovanili.
Il cammino dalle Olimpiadi al Mondiale disegna un percorso di eccellenza che resterà negli annali dello sport italiano, costruito su talento, preparazione e una cultura di squadra che ha dimostrato di saper reggere le pressioni più alte.