Debito Grecia, Eurogruppo spiana la strada per accordo

Debito Grecia, Eurogruppo spiana la strada per accordo
10 maggio 2016

di Giuseppe Novelli

Ancora nessun risultato concreto all’Eurogruppo straordinario sulla Grecia svoltosi ieri pomeriggio a Bruxelles, ma c’è un’intesa sul fatto che le decisioni saranno prese al prossimo appuntamento del 24 maggio. E comunque, quella fra i ministri economici dell’Eurozona è stata una “riunione costruttiva” – come aveva previsto il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici – che ha affrontato per la prima volta, sebbene ancora in modo vago, la questione del cosiddetto “alleggerimento” del debito di Atene (un probabile riscadenzamento dei pagamenti su 30 anni e un rinvio del pagamento degli interessi). Inoltre, questa riunione straordinaria ha impresso una nuova dinamica positiva e unitaria alla discussione in corso, dopo che si era profilato un potenziale conflitto fra i creditori, gli Stati membri da una parte e il Fmi dall’altro, con la Germania sempre più isolata sulle posizioni più intransigenti.

Il rischio di conflitto nasceva da una diversa valutazione della sostenibilità della situazione finanziaria della Grecia: il Fmi, più pessimista dell’Eurogruppo sul conseguimento degli aggiustamenti di bilancio fissati per Atene, chiedeva (d’accordo con la Germania) delle misure di salvaguardia (“contingency measures”) da adottare per legge nel Parlamento greco e da attivare automaticamente in caso di “sforamento” degli obiettivi. Ma il Fmi esigeva anche (all’opposto della Germania) una riduzione del debito pubblico greco e un ridimensionamento dell’ambizioso obiettivo imposto ad Atene di un avanzo primario al 3,5% del Pil a partire dal 2018.

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La Grecia si opponeva alle “contingency measures”, che considerava incostituzionali nella forma richiesta dal Fmi, ovvero misure da approvare per legge in anticipo, pronte a scattare automaticamente se necessario, o da abrogare se risultassero inutili. Alla fine l’escamotage per mettere tutti d’accordo è stato proposto dallo stesso governo greco: Atene adotterà per legge non le misure specifiche in anticipo, ma il meccanismo che garantisce l’adozione delle misure, se necessario (per garantire l’avanzo primario al 3,5%). Oltre a questo, il Fmi ha ottenuto un’aggiunta importante: l’impegno di Atene a sostituire entro un anno le eventuali misure temporanee adottate con aggiustamenti strutturali, ovvero permanenti. Questo meccanismo sarà precisato ulteriormente e approvato alla riunione del 24 maggio.

Quanto alla discussione sull’alleggerimento debito di Atene, sempre osteggiata dal tedesco Wolfgang Schaeuble, è stato confermato che non vi sarà una riduzione del valore nominale del “principale”, ma si interverrà in altri modi per rendere più sostenibile il debito stesso. L’intesa che l’Eurogruppo ha sottoscritto nella sua dichiarazione finale comprende tre fasi: a breve termine, saranno adottate misure di “ottimizzazione della gestione del debito” (probabilmente una ulteriore riduzione degli interessi); a medio termine, ovvero a partire dal 2018, il riscadenzamento (con orizzonte 30 anni) dei rimborsi e l’allungamento del “periodo di grazia” (rinvio ulteriore del pagamento degli interessi); a lungo termine, eventualmente, nuove e non meglio precisate misure aggiuntive. e decisioni di merito, comunque, saranno prese solo dopo che la Grecia avrà rispettato tutti i suoi impegni con l’Eurogruppo e il Fmi.

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ATENE SPACCA BERLINO Il vicecancelliere della Germania Sigmar Gabriel si schiera a favore dell’alleggerimento del debito della Grecia. “Qualcosa va fatto”, ha affermato. E a rimarcare ulteriormente le distanze rispetto al ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, falco dell’intransigenza, l’esponente ha anche avvertito che alcune pretese di austerità supplementare “richiamo di ammazzare i germogli di ripresa che solo ora, dopo anni, iniziamo a vedere” in Grecia. Il tutto mentre negli ultimi giorni, le pressioni del Fmi a favore del “debt relief” per i greci hanno finito per mettere in rilievo spaccature che si allargano in seno al governo di coalizione tedesco sul da farsi. La Cdu di Schaeuble e della cancelliera Angela Merkel (che potrebbe avere una linea maggiormente di mediazione), vuole chiedere maggiori misure da parte dei greci prima di concedere qualsiasi cosa sul debito. Il social democratico Gabriel è anche ministro dell’economia.

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