“Decretiamo il diritto al taglio dei pigioni di affitto”: da Ottobre scatta il risparmio, basta fare questo passo e paghi una stupidaggine

Taglio dell'affitto (pexels) - IlFogliettone.it

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Riduzione dell’affitto, cosa devono sapere gli inquilini e quando è possibile accedere allo sconto

Per molti italiani, l’affitto rappresenta una delle spese più gravose nel bilancio familiare. Tra stipendi che spesso non seguono l’aumento del costo della vita e altre uscite obbligatorie, far quadrare i conti diventa una sfida. Tuttavia, la legge riconosce agli inquilini in determinate situazioni il diritto a chiedere una riduzione del canone mensile, un aiuto concreto per alleviare la pressione economica.

Non tutte le situazioni permettono di ottenere una riduzione dell’affitto. La normativa prevede che il diritto sussista solo in circostanze specifiche, come quando l’immobile presenta vizi preesistenti o sopravvenuti che ne diminuiscono l’idoneità all’uso pattuito. Ad esempio, un impianto elettrico non a norma o un tetto che perde acqua può giustificare la richiesta di riduzione.

Oltre ai vizi, un altro caso riguarda l’impossibilità parziale della prestazione. Se una parte dell’immobile diventa inutilizzabile per cause non imputabili all’inquilino, è possibile ottenere una riduzione proporzionata del canone. Questo può accadere anche quando il locatore effettua lavori di manutenzione o ristrutturazione che rendono alcune zone della casa temporaneamente inaccessibili o inutilizzabili.

Va sottolineato che questa riduzione non è un bonus né un favore del locatore, ma un diritto sancito dalla legge. L’inquilino ha il dovere di vivere in un immobile idoneo all’uso pattuito e, di conseguenza, può appellarsi alla normativa quando le condizioni dell’immobile non rispettano gli standard concordati nel contratto di locazione.

Come presentare la richiesta

La richiesta di riduzione deve essere inviata al locatore tramite comunicazione scritta, preferibilmente con raccomandata con ricevuta di ritorno o tramite PEC. Nella lettera occorre descrivere dettagliatamente i vizi o le problematiche dell’immobile e indicare chiaramente la richiesta di riduzione del canone, citando il riferimento normativo pertinente.

La legge consente di richiedere la riduzione del canone a partire dal momento in cui si verificano i problemi, quindi è possibile applicarla già dal mese di ottobre se le condizioni lo giustificano. È importante agire tempestivamente per tutelare i propri diritti e documentare in maniera chiara le problematiche riscontrate.

Contratto d’affitto (pexels) – IlFogliettone.it

Cosa fare se il locatore rifiuta

Se il locatore non accetta la richiesta o non risponde entro un termine ragionevole, l’inquilino può rivolgersi a un legale o a un’associazione di tutela degli inquilini. Questi enti possono fornire assistenza nella gestione della controversia e, se necessario, avviare un procedimento legale per far valere il diritto alla riduzione del canone.

Questo strumento rappresenta un aiuto reale per famiglie e lavoratori che affrontano difficoltà economiche. Sapere che esiste una normativa a tutela del diritto di abitare in un immobile idoneo permette agli inquilini di affrontare con maggiore sicurezza eventuali problemi strutturali o di manutenzione, ottenendo una compensazione economica proporzionata ai disagi subiti.