Editoriale

Decreto Aprile: pensato a marzo e varato a maggio. Italia in ginocchio

È da trenta giorni che si parla di decreto Aprile. Il governo Conte 2 ne ha fatto i primi cenni nella seconda metà di marzo. E domani che è la Festa del lavoro, nonché 1 maggio, ancora non avrà visto la luce perché ieri è saltato il previsto Consiglio dei ministri che doveva dare proprio il via libera al provvedimento tanto atteso da imprese e famiglie in serie difficoltà economiche. Ma intanto, dal Conte 2 continuano ad arrivare buoni propositi arricchendo la bozza del decreto. È il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ad elencarli. Si parte da “un nuovo strumento temporaneo per nuclei familiari che non hanno reddito, pensioni o sostegni pubblici”. Ma nessun dettaglio. Ci sarà anche, “un indennizzo per colf e badanti che non hanno potuto lavorare” per il virus cinese. In merito, trapela un’indennità di 600 euro in caso di lavoro full time e 400 in caso di part time. Il bonus verrebbe erogato tramite una cassa integrazione in deroga semplificata, e potrebbero usufruirne solo i lavoratori domestici con regolare contratto di lavoro. Si vocifera pure l’indennizzo per gli “irregolari”. Iva zero su mascherine ma poi sarà del 5 per cento dal 2021.

Allo stesso tempo “sarà incrementato lo stanziamento del credito d’imposta per la sanificazione”. Insomma, un continuo work in progress. “Le maggiori risorse che si renderanno disponibili serviranno a rafforzare e prolungare gli interventi già operativi” e dove “è previsto il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e dei sostegni al reddito” dice il ministro. Nel frattempo, alcuni professionisti ancora non hanno visto un euro dei famosi 600 spettanti a marzo. Tuttavia, il decreto Aprile, rilancia il bonus per autonomi e partite Iva, ma questa volta Gualtieri auspica una procedura “automatica” e “rapidissima” e il bonus da 600 euro sarà incrementato a 800. Sembrerebbe, però, che il contributo verrebbe erogato solo a chi nel 2019 ha dichiarato un reddito inferiore ai 35mila euro lordi. Il che vuol dire, erogare un sussidio in relazione a uno status del professionista di due anni fa. Mariastella Gelmini salta in aria. “Nel frattempo lo stesso cittadino potrebbe essere diventato ricco, o magari chi era ricco caduto in povertà – sbotta il capogruppo di Forza Italia alla Camera -. Il mondo alla rovescia, come la logica pericolosa con la quale operano Conte e i suoi ministri”.

Nel decreto Aprile ci sarà anche un fondo con una dotazione di 3,5 miliardi per Province e Comuni che pochi giorni dopo l’adozione del provvedimento – sostiene Gualtieri – potranno già avere “un anticipo del 30 per cento delle risorse”. Per le imprese, invece, si ragiona su misure di “rafforzamento patrimoniale” mentre per le pmi il governo sta studiando “la possibilità di un intervento a parziale assorbimento delle perdite di capitale pubblico, che poi possa trasformarsi a determinate condizioni a fondo perduto”. Per pagare le imprese in credito con la PA, infine, il governo stanzierà 12 miliardi che saranno anticipati dalla Cassa deposito e prestiti. “Sul dl aprile siamo in alto mare”, certificano più fonti di governo, appartenenti a diverse forze politiche. Del resto, lo stesso Gualtieri continua a ripetere “auspico che si possa approvarlo questa settimana”. Di certo, oramai siamo a maggio.

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