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Deficit in calo, la Corte dei Conti evidenzia passi avanti per l’Italia

Il Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP) restituisce segnali incoraggianti sull’andamento dell’indebitamento italiano, con il deficit che si riduce e le spese primarie in miglioramento. A confermarlo è la Corte dei Conti, intervenuta oggi durante l’audizione congiunta delle commissioni Bilancio di Camera e Senato, che ha evidenziato come il paese stia compiendo passi concreti verso il contenimento del disavanzo pubblico.

Deficit in calo, prospettive ottimistiche

Secondo i magistrati contabili, il deficit previsto per il 2025 scende dal 3,3% stimato ad aprile al 3%, una soglia decisiva che apre la possibilità di uscire con un anno di anticipo dalla procedura per deficit eccessivo avviata nel luglio 2024. “Questo è un segnale positivo per l’indebitamento grazie al buon andamento della spesa primaria netta”, hanno sottolineato durante l’audizione. Il miglioramento è riconducibile soprattutto a questo fattore, considerato cruciale nel riequilibrio dei conti pubblici.

Il saldo primario programmatico, indicatore fondamentale della capacità dello Stato di coprire gli interessi sul debito senza ricorrere a nuovi prestiti, è “tornato positivo nel 2024 dopo quattro anni”, un’inversione di tendenza che rappresenta un elemento di fiducia per la sostenibilità finanziaria a medio termine, hanno aggiunto i magistrati contabili.

Crescita degli investimenti e gestione pubblica più efficiente

La Corte dei Conti ha inoltre evidenziato come “la positiva performance degli investimenti negli ultimi due anni potrebbe indicare un miglioramento strutturale nelle capacità gestionali delle amministrazioni, che perdurerebbe anche una volta terminato il PNRR”. Si tratta di un segnale fondamentale che suggerisce una maggiore efficienza nella gestione delle risorse pubbliche oltre la temporaneità degli interventi straordinari.

Questi elementi disegnano un quadro incoraggiante per le finanze pubbliche italiane, indicato dagli stessi organi di controllo come base per un futuro più stabile e meno dipendente dall’indebitamento, sebbene resti forte la raccomandazione alla prudenza in un contesto economico globale ancora incerto.

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Redazione