Diabete tipo1, microinfusore insulina diventa un cerotto

Stop a scomodi e antiestetici tubicini che intralciano l’attivita’ lavorativa, il gioco o lo sport; finalmente il piacere di poter fare una doccia o una nuotata in piena liberta’. Atteso con vivo interesse da clinici e pazienti, arriva anche in Italia il primo cerotto microinfusore di insulina (Patch Pump), senza cateteri: mylife™ OmniPod®. L’innovativo device nasce dall’idea di un padre, desideroso che il proprio figlio si sentisse meno vincolato dal diabete durante una corsa o una partita a calcio con gli amici. Compatto, piccolo (3,9 x 5,2 x 1,45 cm), leggero (solo 25 g), munito di un adesivo resistente e flessibile, il dispositivo e’ anche impermeabile e pertanto non richiede di essere scollegato, se immerso in acqua.

Commercializzato dalla svizzera Ypsomed – operativa in Italia con una filiale di recente apertura – e’ gia’ utilizzato da piu’ di 65.000 pazienti nel mondo (di cui oltre 10.000 bambini e adolescenti) e da piu’ di 13.000 in Europa. Con oltre 20 milioni di Pods prodotti finora, corrispondenti a 60 milioni di giorni di trattamento (Patient Treatment Days), mylife™ OmniPod® arriva in Italia nella sua seconda generazione e come sistema ampiamente usato, apprezzato e affidabile. Il diabete di tipo 1, detto anche diabete giovanile per la sua precoce insorgenza, e’ una patologia autoimmune che colpisce circa 250-300 mila italiani1. Si caratterizza per la mancata produzione di insulina da parte del pancreas e, per tutta la vita, richiede la somministrazione dell’ormone ai pazienti tramite iniezione sottocutanea. “Il tasso di incidenza della malattia e’ in aumento; secondo studi relativi al Nord Italia, negli ultimi 20 anni si e’ registrato un +3,3% annuo”, evidenzia Daniela Bruttomesso, Coordinatrice nazionale Gruppo di studio intersocietario Tecnologia e Diabete.

L’arrivo della Patch Pump rappresenta un ulteriore progresso verso un trattamento davvero a misura di paziente. “Rispetto ai microinfusori tradizionali, collegati al sito di infusione sulla cute attraverso un catetere di dimensioni variabili (60-100 cm), nelle pompe cerotto questo tubicino non e’ presente – spiega Paolo Di Bartolo, Direttore UO Diabetologia Provincia di Ravenna, Dipartimento Chirurgico A.U.S.L. della Romagna -Il paziente, quindi, indossera’ solo un Pod di pochi centimetri, che contiene batterie, micro pompa, ago cannula, cartuccia con insulina. Il tutto fissato al braccio o, in alternativa, a una gamba, all’addome oppure alla parte inferiore della schiena, attraverso un cerotto. Da cio’ conseguira’ una maggiore liberta’ e flessibilita’ per il paziente, una piu’ serena gestione della terapia in ogni situazione, con un impatto verosimilmente favorevole sulla qualita’ di vita. Si puo’ ipotizzare anche una possibile migliore adesione al trattamento stesso, da parte della persona diabetica”.

Il Sistema mylife™ OmniPod®, nella sua semplicita’, e’ composto solo da due elementi: il Pod (serbatoio) e il PDM Personal Diabetes Manager, un palmare per il comando da remoto, grande come un cellulare, che si puo’ non indossare e svolge anche la funzione di suggeritore di bolo. Il piccolo Pod aderisce perfettamente alla cute, grazie a un resistente cerotto, e va sostituito ogni 3 giorni. Non avendo il catetere, la Patch Pump non necessita di essere scollegata dal corpo, a differenza di quanto accade con i microinfusori tradizionali. Il paziente, cosi’, riceve insulina senza interruzioni, anche quando vuole fare il bagno, nuotare, praticare sport di contatto o vivere momenti di intimita’. Cio’ costituisce un importante vantaggio: un recente studio clinico, infatti, ha confermato che interrompere l’erogazione di insulina basale anche solo per 30 minuti determina un aumento significativo della glicemia2. Grazie a queste caratteristiche, il microinfusore-cerotto risponde con particolare efficacia anche alle esigenze dettate dallo stile di vita dei soggetti in eta’ pediatrica.

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