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Dialogo “molto utile”: Putin illustra al Cremlino i risultati del summit con Trump

All’indomani della conferenza stampa di circa otto minuti al termine dell’incontro in Alaska con il presidente statunitense Donald Trump, emergono nuove considerazioni di Vladimir Putin sul vertice che ha segnato un momento significativo nelle relazioni russo-americane.

Durante un incontro tenutosi oggi al Cremlino, il presidente russo ha fornito una valutazione dettagliata dei risultati ottenuti durante la visita della delegazione russa negli Stati Uniti, definendo l’evento come un’opportunità fondamentale per il dialogo tra le due superpotenze.

Un evento tempestivo e produttivo

“La visita in Alaska è stata molto utile”, ha dichiarato Vladimir Putin durante l’incontro odierno al Cremlino. Il leader russo ha riferito di aver discusso con il presidente americano “di quasi tutte le sfere della nostra interazione”, sottolineando l’ampiezza dei temi affrontati durante il vertice.

“Vi ho chiesto di riunirvi per informarvi sui risultati della nostra visita, della visita della nostra delegazione negli Stati Uniti, in Alaska”, hanno riportato le agenzie russe, evidenziando l’importanza che il Cremlino attribuisce a questo incontro diplomatico.

Putin ha voluto “sottolineare immediatamente che la visita è stata tempestiva e molto utile”, dimostrando una valutazione positiva dell’esito dei colloqui con l’amministrazione Trump.

Un dialogo di alto livello dopo lungo tempo

Il presidente russo ha sottolineato la rilevanza storica dell’incontro, spiegando che “non abbiamo avuto colloqui diretti di questo tipo a questo livello da molto tempo”. Putin ha ribadito l’importanza di aver avuto “l’opportunità di delineare nuovamente la nostra posizione con calma e in modo approfondito”.

L’incontro ha rappresentato un momento di confronto diretto tra le due leadership, permettendo un dialogo franco su questioni cruciali per entrambi i Paesi. “Rispettiamo la posizione dell’amministrazione statunitense, che vede la necessità di una rapida fine delle ostilità. Anche noi lo vorremmo e vorremmo procedere alla risoluzione pacifica di tutte le questioni”, ha dichiarato Putin.

Il leader del Cremlino ha evidenziato come i colloqui di ieri in Alaska con Trump “ci avvicinano a soluzioni necessarie”, suggerendo progressi concreti verso la risoluzione delle tensioni internazionali.

La questione ucraina al centro del dialogo

Putin ha rivelato che durante i colloqui con Trump è stata discussa “una possibile risoluzione equa della crisi ucraina”. “Abbiamo discusso praticamente di tutti gli ambiti della nostra cooperazione, ma prima di tutto, naturalmente, abbiamo parlato di una possibile risoluzione equa della crisi ucraina”, ha osservato il presidente russo.

Dal meeting del Cremlino emerge che la Russia condivide con gli Stati Uniti l’obiettivo di una soluzione pacifica del conflitto ucraino. Entrambe le parti sembrano convergere sulla necessità di trovare una via diplomatica per porre fine alle ostilità.

Il presidente russo ha inoltre specificato le richieste avanzate durante il vertice, tra cui garanzie affinché il russo torni a essere una lingua ufficiale in Ucraina e la sicurezza delle chiese ortodosse russe, secondo quanto riportato dal New York Times citando “due alti funzionari europei”.

L’eliminazione delle cause profonde del conflitto

Putin ha identificato quello che considera il percorso necessario per raggiungere una soluzione duratura. “È proprio l’eliminazione di queste cause profonde che dovrebbe costituire la base dell’accordo”, ha affermato il presidente russo, delineando la strategia russa per la risoluzione della crisi.

Il Cremlino identifica come “cause profonde” della crisi ucraina diversi fattori: il sistema politico formatosi nel Paese nel 2014 sulla scia delle proteste di Euromaidan, le aspirazioni di Kiev all’integrazione nell’Unione Europea e nella NATO, e il potenziamento delle Forze armate ucraine.

Questa posizione russa delinea chiaramente quali sono gli elementi che Mosca considera fondamentali da affrontare per raggiungere una pace stabile e duratura nella regione.

La delegazione russa ad alto livello

All’incontro di debriefing al Cremlino erano presenti i vertici dell’amministrazione presidenziale, del governo, della Duma di Stato e rappresentanti di diversi ministeri, testimoniando l’importanza attribuita ai risultati del vertice russo-statunitense.

Nel prestigioso Salone Caterina del Cremlino si sono riuniti figure di primo piano del governo russo: il primo ministro Mikhail Mishustin, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza Dmitri Medvedev e il segretario del Consiglio di sicurezza Serghei Shoigu.

Hanno partecipato anche i membri della delegazione russa che aveva accompagnato Putin in Alaska: il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, il ministro della Difesa Andrei Belousov, il ministro delle Finanze Anton Siluanov e il rappresentante speciale del presidente per gli investimenti e la cooperazione economica con i Paesi stranieri Kirill Dmitriev.

Pubblicato da
Maurizio Balistreri