“Diamante Nero”, la dura vita delle ragazze della Banlieue (VIDEO)

“Diamante Nero”, la dura vita delle ragazze della Banlieue (VIDEO)
11 giugno 2015

Un’altra storia tutta al femminile, una ragazza alla ricerca della sua identità. La regista francese Céline Sciamma, dopo il successo di “Tomboy”, in “Diamante Nero” – dal 18 giugno al cinema – torna a parlare di donne e unisce il racconto di formazione al film di denuncia sociale, parlando anche di amicizia tra ragazze e facendo un ritratto intimo e forte della protagonista. Céline, classe ’78 è venuta a Roma per il film, presentato in apertura della Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes, e che ha ottenuto quattro candidature ai premi César. “Questo è il mio terzo film sugli adolescenti – racconta – il terzo ambientato in una banlieue, il terzo sull’esplorazione della costruzione dell’identità femminile”. “E’ un’epopea classica di un’eroina che deve costruire la sua identità ma è anche molto radicato nella Francia contemporanea”. E’ la storia di Marieme, l’esordiente Karidja Touré, che ha una situazione familiare difficile da cui vorrebbe scappare e unendosi a un gruppo di ragazze, amiche e solidali fra loro, scopre aspetti nuovi della vita, cresce e capisce quale può essere il suo posto nel mondo, anche tra le difficoltà. “Volevo evitare di fare solo un film impegnato, o un film sui sentimenti, ci dice, ma combinare le due cose anche dal punto di vista della messa in scena: si parla di temi forti, ma ci sono colori, musica, c’è anche Rihanna in sottofondo”. Dopo una lunga ricerca ha scelto quattro ragazze tra oltre 400, tutte esordienti. Nel film si combinano bene tra loro. “Credo che racconti anche l’amicizia fra le ragazze, la solidarietà tra queste amiche, le vediamo in tutte gli aspetti: malinconie, solitudini, creatività, amori. E le adolescenti si divertono così anche oggi, credo sia universale”. Ma promette che sarà il suo ultimo film sulle adolescenti. “Mi occuperò sempre di personaggi femminili, ma cambierò l’età, parlerò di donne mature, forti, combattive e della costruzione dell’identità femminile. Userò uno stile diverso e a differenza di come ho fatto finora, lavorerò con attrici professioniste”.

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