Politica

Dl Covid, governo pone ennesima fiducia alla Camera. Maggioranza spaccata

Il governo ha posto la questione di fiducia in aula alla Camera sul decreto recante misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da Covid-19 deliberata il 31 gennaio 2020. Oggi dalle 14 si terranno le dichiarazioni di voto sulla fiducia e dalle 15.30 inizierà l’appello nominale. Le opposizioni hanno protestato al grido di “Vergogna, vergogna”: “Per problemi tutti interni alla maggioranza questo governo di fronte a 40 emendamenti prende a sberle il Parlamento”, ha detto il deputato di Fi Simone Baldelli. “Cominciamo bene la stagione – ha aggiunto – adesso andate in tv a dire che voi difendete la democrazia e la rappresentanza. Vergogna, siete dei pasticcioni. Questo è l’inizio della stagione e l’inizio della fine”.

“La richiesta di fiducia – ha incalzato Tommaso Foti, Fdi – avviene non per l’ostruzionismo ma esclusivamente perché c’è un emendamento, il numero 1.121, che solleticando il tema dei servizi segreti a firma del più grosso partito che sostiene questo governo è un emendamento che va contro questo governo. Non basta dire che la fiducia è autorizzata dal consiglio dei ministri, doveva dire quale consiglio dei ministri, in quale data. Perché o D’Incà ha delle doti divinatorie o è un bugiardo”. Il ministro ha preso la parola per precisare che la fiducia è stata autorizzata nel Cdm del 7 agosto 2020.

Quindi ha preso la parola Federica Dieni, M5s, prima firmataria dell’emendamento sui servizi che intende sopprimere il comma sesto, sottoscritto da 50 deputati: “Non è un emendamento che va contro il governo o contro Conte. L’intento è modificare normativa in Parlamento. Non sono contenta della fiducia, non si risolvono le cose così, mi dispiace, le cose si risolvono in Parlamento, l’approccio più utile sarebbe stato rimettersi all’aula perché la normativa sui servizi riguarda tutti. Sono profondamente contrariata dall’apposizione della fiducia e ci tengo che resti agli atti”. A sostegno della pentastellata, la deputata M5s Alessandra Ermellino della commissione Difesa, secondo cui “l`ennesima fiducia del Governo Conte II oltre a esautorare le funzioni del Parlamento, tende a restringere la trasparenza sul nostro apparato d`intelligence”. “Fa bene la deputata Federica Dieni – afferma la deputata M5s Ermellino – anche in qualità di segretario del Copasir, a ribadire l`importanza del suo emendamento che, sottoscritto da una numerosa schiera di parlamentari, propone di respingere il comma del decreto sulla proroga dell`emergenza con cui si modifica la legge sui servizi segreti del 2007, proprio nella parte che riguarda la durata del mandato dei vertici di Dis, Aisi e Aise”.

“La dicitura `segreti` non deve assolutamente compromettere – aggiunge la Ermellino – il primario compito a cui sono chiamati gli operatori dei servizi d`intelligence nazionale, ossia l`interesse pubblico che deve rimanere lontano dall`opacità generata dalla gestione di questa emergenza sanitaria”. “Come ho già avuto modo di dire nelle mie numerose comunicazioni a margine dell`interrogazione presentata mesi fa sui Servizi segreti, sui ritardi e sulla non adeguata informazione intorno alla pandemia, credo che da qui a breve il Governo si potrebbe ritrovare a fare i conti con i cittadini, esasperati da una conduzione dell`emergenza a tratti scellerata. Ed effettivamente quest`ultima manovra sui Servizi segreti ne è la riprova”, conclude.

LE REAZIONI

“Quanto è accaduto pochi minuti fa alla Camera dei Deputati è un’apertura di fatto della crisi politica in maggioranza ed è un ennesimo esproprio del Parlamento. L’apposizione della fiducia sul decreto di proroga dello stato di emergenza è semplicemente inaccettabile. Non c’era alcuna volontà ostruzionistica da parte delle opposizioni: siamo di fronte ad un decreto di pochi articoli con poco più di trenta emendamenti. La maggioranza è divisa perché il Movimento 5 Stelle ha contraddetto il Governo con un proprio emendamento”.
Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

“Ormai nella maggioranza volano gli stracci. Per non spaccarla, il Governo Conte si è visto costretto a buttare la palla in tribuna ponendo la questione di fiducia al decreto Covid ed evitare così il voto sull’emendamento – a firma M5S – sui servizi segreti. Democrazia parlamentare umiliata. Esecutivo giallorosso ai titoli di coda”. Così il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari.

“Gravissimo il voto di fiducia imposto dal Governo al decreto sulla proroga dello stato di emergenza da Covid-19. L’ennesimo schiaffo alle prerogative del Parlamento che ancora una volta viene svilito e svuotato dei propri diritti costituzionali. Se la maggioranza non è capace di mettersi d’accordo sulle misure da adottare in questa difficile emergenza, abbia la decenza di prenderne atto e assumere su di sé le conseguenze, invece di strozzare il dibattito nelle Aule deputate al confronto. Gli eletti dal popolo non sono dei meri passacarte e il Parlamento non è il luogo entro il quale risolvere a colpi di fiducie i problemi di maggioranza e Governo. Fratelli d’Italia userà ogni mezzo messo a disposizione dell’opposizione per contrastare questa ennesima inaccettabile forzatura”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.

“Il Parlamento è costretto a perder tempo dietro ai litigi della maggioranza mentre potrebbe lavorare meglio prendendo decisioni più utili per risolvere i problemi del Paese”. Lo dichiarano in una nota i deputati di Cambiamo con Toti, Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini, Alessandro Sorte e Giorgi Silli. “La fiducia sulla proroga dello stato di emergenza – aggiunge – serve solo a mascherare un regolamento di conti interno tra i 5 stelle e il premier sul rinnovo dei vertici dei servizi segreti contenuto nel dl e che non va giu` a un nutrito gruppo di parlamentari grillini. Sono spaccati su tutto ma rimangono attaccati alle poltrone dimenticando il bene dell`Italia, vergogna”.

“L`ennesima fiducia del Governo Conte II oltre a esautorare le funzioni del Parlamento, tende a restringere la trasparenza sul nostro apparato d`intelligence. Fa bene la deputata Federica Dieni, anche in qualità di segretario del Copasir, a ribadire l`importanza del suo emendamento che, sottoscritto da una numerosa schiera di parlamentari, propone di respingere il comma del decreto sulla proroga dell`emergenza con cui si modifica la legge sui servizi segreti del 2007, proprio nella parte che riguarda la durata del mandato dei vertici di Dis, Aisi e Aise”. Lo sostiene la deputata del gruppo Misto Alessandra Ermellino della commissione Difesa. “La dicitura `segreti` non deve assolutamente compromettere – aggiunge – il primario compito a cui sono chiamati gli operatori dei servizi d`intelligence nazionale, ossia l`interesse pubblico che deve rimanere lontano dall`opacità generata dalla gestione di questa emergenza sanitaria”. “Come ho già avuto modo di dire nelle mie numerose comunicazioni a margine dell`interrogazione presentata mesi fa sui Servizi segreti, sui ritardi e sulla non adeguata informazione intorno alla pandemia, credo che da qui a breve il Governo si potrebbe ritrovare a fare i conti con i cittadini, esasperati da una conduzione dell`emergenza a tratti scellerata. Ed effettivamente quest`ultima manovra sui Servizi segreti ne è la riprova”, conclude.

“Il governo ha messo la fiducia alla Camera sul decreto Covid, e fin qui nessuna sorpresa. Ma il fatto nuovo e gravissimo è che la fiducia è stata apposta per bloccare un emendamento presentato dal partito di maggioranza di cui il premier è diretta espressione. Ma se il premier mette la fiducia contro il suo partito, siamo di fronte a un cortocircuito paradossale, e significa che si è superato il punto di non ritorno. Il fatto che l’emendamento riguardi una norma del tutto estranea al decreto, quella sul prolungamento della durata dei vertici dei servizi, diventa perfino marginale nella sua gravità”. Lo dichiara in una nota la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini.

“Sono nuovamente costretto a smentire retroscena fantasiosi secondo cui verrebbe attribuita al sottoscritto la paternità dell`emendamento M5S in materia di intelligence. E’ assolutamente falso. Si tratta di una iniziativa del tutto estranea alla mia persona. E sia molto chiaro un messaggio: nessuno provi a tirarmi dentro giochini di Palazzo che non mi appartengono nella maniera più assoluta”. Lo ha dichiarato in una nota Luigi Di Maio, ministro 5stelle degli Esteri.

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