Dl semplificazioni, l’allarme della Corte dei conti: c’è rischio spreco dei fondi Ue

24 agosto 2020

Il decreto semplificazioni potrebbe portare a uno spreco dei fondi europei del Recovery fund e in generale delle risorse pubbliche se non si modica l’articol 21 del provvedimento che cancella la colpa grave tra le respondabilità dei dirigenti che firmano per le opere pubbliche. Questo l’allarme lanciato dalla Corte dei conti che chiede al Parlamento che si appresta ad esamninare il decreto di modificare la norma. Questo quanto emerso dalla conferenza stampa tenuta dalla Corte sul dl semplificazioni.

“Queste norme – ha detto il presidente Luigi Caso – non aiutano la ripresa del paese anzi rischiamo di creare danni alla nostra economia. Rischiamo cattedrali di opere inutili e non faremo un buon servizio al paese e difronte all’Europa. Bisogna spendere spendere ogni euro in manuera oculata e attenta”. In particolare il presidente Luigi Caso ha sottolineato come “quello che più colpisce è che per un anno il governo ha deciso di non perseguire i danni al partimonio pubblico portati con colpa grave – causa principale dei danni che Corte riscontra ogni anno – per semplificare iter e combattare paura firma”. Il presidente ha ricordato che per questo vengono recuprati 500 milioni all’annuo di cui la metà sono fondi europei. Quindi tuteliamo anche il denaro che ci viene dall’Europa”.

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“Ogni anno la Corte riceve 28mila denunce e ne archivia 25mila, quindi si tratta di magirstaruta accorta che non spara nel mucchio ma si occupa solo dei casi gravi”. Con il nuovo articolo 21 del dl semplificazioni ha spiegato Caso “rischiamo di spendere male le risorse europee che arriveranno il prossimo anno. Si rischiano opere inutili tolta la responsabilità dei dirigenti, a danno del cittadino che avrà in cambio di tasse magari beni non utili in questo momento”. “Il debito diventa cattivo se non si vigila su come i soldi sono spesi. Non deve esserci nessun timore di firmare e i migliori sono preparati e non hanno questa paura. Governo deve disboscare e semplificare. Tra qualche ora Parlamento comincerà ad esaminare emendamenti e alcuni sono per l’abolizione dell’articolo 21 speriamo venga fatto. Siamo disponibili ad aiutare il governo a scrivere le norme”, ha aggiunto il presidente.

Oltre all’articolo 21 la Corte chiede che sia modificato anche l’articolo 17 che interviene sulla disciplina di equilibrio dei conti degli enti locali con una disciplina emergenziale. “C’è una mancanza di respiro sistematico. Non è una riforma organica che si poteva auspicare. C’è uno spostamento in avanti del raggiungimento delll’equilibrio degli enti. È una moratoria del percorso di risanamento”. “Spostare in avanti riequilibrio danneggia i creditori e costiutuisce un vulnus per l’economia reale vale a dire per le imprese che il governo invece vuole aiutare e aggraverebbe le problematiche dei ritardi dei pagamenti che già sono all’ettenzione delle Corte di giustizia”, hanno sottolineato i giudici contabili.

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