Cronaca

Donna fatta a pezzi a Genova, arrestata la figlia

E’ stata arrestata dalla Squadra mobile di Genova per soppressione di cadavere Giulia Stanganini, la donna di 37 anni che ha fatto a pezzi la madre, Loredana Stupazzini di 63 anni nella sua abitazione di via Bertuccioni, nel quartiere genovese di Marassi. La donna, che questa mattina si era presentata in questura dichiarando di aver trovato la madre impiccata in casa e di averla tagliata a pezzi, è anche indagata per omicidio. Ad emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stato il gip Riccardo Ghio. La 37enne, ha confessato di aver smembrato il corpo della madre e di aver messo i resti in dei sacchi lasciati nel bagno, negando però di averla uccisa. Secondo Stanganini, la madre si sarebbe suicidata impiccandosi. Nell’appartamento hanno compiuto un sopralluogo gli agenti delle volanti e gli uomini della squadra mobile. La polizia sta verificando la veridicità del racconto o se possa essersi trattato di un omicidio. La figlia dovrà anche spiegare perché ha fatto a pezzi il corpo della madre.

Le due donne litigavano spesso, riportano i vicini, sentiti in queste ore dagli investigatori della squadra mobile. Raccontano che quando la ragazza andava a trovare la madre le due urlavano. Giulia Stanganini, secondo quanto è stato possibile ricostruire, era a casa della mamma, bidella in pensione, da alcuni giorni, e sarebbe rimasta nell’appartamento con il cadavere della donna. Gli inquirenti stanno verificando se Giulia Stanganini soffrisse di disturbi mentali. Gli agenti hanno trovato alcuni sacchi neri con dentro diverse parti del corpo e poi in bagno un secchio con altre parti, più piccole, del corpo. Secondo i primi rilievi, il cadavere sarebbe stato smembrato proprio nel bagno. Giulia aveva perso il figlio di tre anni e mezzo lo scorso novembre. Il piccolo si era sentito male in strada ed era stato ricoverato all’ospedale Gaslini dove era morto. Il pubblico ministero aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo, ma non era stata esclusa una ipotesi di maltrattamento in famiglia. La donna aveva avuto il figlio con un uomo di origini tunisine non in regola col permesso di soggiorno.

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