Il Napoli è campione della Supercoppa Italiana. Gli azzurri hanno piegato il Bologna per 2-0 sul neutro dell’Al-Awwal Park di Riad, conquistando il trofeo per la terza volta nella loro storia dopo il 1990 e il 2014. Una vittoria netta, amministrata con la calma dei forti e siglata dalla doppietta decisiva di David Neres. È il secondo titolo del 2025 per Antonio Conte, dopo lo scudetto dello scorso maggio, e un messaggio di forza per la seconda parte di stagione. Il Bologna, reduce dalla vittoria in Coppa Italia, non è mai riuscito a impensierire seriamente una squadra superiore in organizzazione e determinazione.

La partita è stata decisa dalla freddezza del brasiliano Neres, autore della doppietta, e da una prestazione collettiva di alto livello. Il Napoli ha dettato il ritmo fin dal primo minuto, chiudendo di fatto i conti nel primo tempo e gestendo poi la ripresa senza patemi. Per Thiago Motta e i suoi, invece, un passo indietro dopo l’entusiasmante cavalcata in Coppa: la superiorità azzurra è stata troppo marcata per sperare nello storico doppio.

Neres spegne i sogni del Bologna con due colpi da campione

La partenza è stata un monologo azzurro. Il Napoli ha imposto subito il suo gioco, aggressivo e verticale, costringendo il Bologna a una difesa arretrata. Ravaglia, tra i pali dei rossoblù, è stato subito chiamato a interventi importanti su McTominay e Spinazzola. Il portiere ha resistito, ma solo fino al 37° minuto. L’equilibrio è stato rotto da un’azione di pregevole fattura: palla al piede sul destro, David Neres si è spostato verso l’interno e ha trovato un sinistro a giro preciso, che ha beffato Ravaglia piegandosi sul secondo palo. Un gol che fotografava la superiorità di campo e che dava il giusto premio alla pressione continua degli uomini di Conte.

Il primo tempo si è chiuso con il Napoli in totale controllo, grazie a un palleggio ordinato e a un’aggressività senza palla che ha soffocato ogni tentativo di reazione del Bologna. Thiago Motta, in panchina, non ha trovato antidoti all’organizzazione avversaria. Nella ripresa, il tecnico del Bologna ha provato a sbloccare la situazione con gli ingressi di Ferguson e Castro, cercando di dare più mordente al centrocampo. L’unico effetto, però, è stato quello di allungare ulteriormente la partita, spalancando nuovi spazi per le ripartenze azzurre.

L’errore di Ravaglia e la freddezza del brasiliano chiudono i conti

La gara è stata definitivamente chiusa al 57° minuto, ancora una volta per mano di David Neres. Un errore in uscita del portiere Ravaglia, finora salvifico, ha generato un contropiede fulmineo. La palla è arrivata ai piedi del brasiliano, lucidissimo nel controllare e nel depositare in rete con un tocco sottile sotto la disperata opposizione di un difensore. Il raddoppio ha spento ogni residua speranza bolognese. Con due gol di vantaggio, Conte ha potuto gestire le energie, ruotare gli uomini e persino concedersi il lusso di far esordire qualche giovane dell’accademia.

Il Napoli ha semplicemente amministrato il vantaggio, controllando gli spazi e accompagnando il cronometro verso il triplice fischio. Politano ha avuto anche l’occasione per il terzo gol, ma il suo tentativo è stato vano, dettaglio irrilevante in una serata mai in discussione. Sul fronte opposto, l’ingresso di Ciro Immobile, voluto da Italiano (subentrato a Motta in panchina nei minuti finali), non ha cambiato l’inerzia della partita, rimasta saldamente nelle mani degli azzurri.

Un’identità ritrovata e un messaggio per il futuro

Allo scadere dei minuti di recupero, l’arbitro Maresca ha fischiato la fine. Sul campo è esplosa la festa azzurra, con la squadra che ha potuto alzare al cielo di Riad il trofeo della Supercoppa. Una vittoria che vale più di un semplice titolo. Per il Napoli di Conte, questo successo rappresenta la conferma di un’identità di gioco precisa, fatta di ordine, aggressività e determinazione. Soprattutto, sancisce la piena integrazione e il peso decisivo di David Neres, diventato in questa stagione l’uomo chiave per accendere le partite.

Il tecnico salentino ha trovato il suo equilibrio e la squadra ha dimostrato di saper vincere anche con autorità, senza lasciare spazio agli avversari. Un messaggio chiaro per il resto del campionato e per le competizioni europee. Per il Bologna, invece, un brusco risveglio dai sogni di gloria, che dovrà servire da lezione per il finale di stagione. L’albo d’oro della Supercoppa, competizione che dal 2023 vede in campo quattro squadre (vincitrici di scudetto e Coppa Italia, più le due finaliste perdenti), si arricchisce così del nome del Napoli, che torna a vincere questo trofeo a undici anni di distanza dall’ultima volta.

L’eredità di Conte e la nuova gerarchia del calcio italiano

Il trionfo di Riad non è un punto d’arrivo, ma un ulteriore tassello nella costruzione di un ciclo. Con Antonio Conte sulla panchina, il Napoli ha ritrovato una mentalità vincente e una proiezione internazionale che sembrava smarrita. La doppietta di Neres, in una finale giocata lontano dall’Italia, sottolinea anche il crescente peso delle stelle brasiliane nel calcio del nostro paese. Mentre la squadra festeggia, la società guarda già al futuro, con la consapevolezza di aver costruito un gruppo solido e competitivo. La Supercoppa 2025 finisce nel palmares azzurro, ma la sensazione è che per questo Napoli possa essere solo l’inizio.

 

 

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