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Doppio fronte per Meloni: negoziati con von der Leyen prima dell’incontro con Trump

Mentre mantiene stretti contatti con le istituzioni europee, Giorgia Meloni si appresta a incontrare Donald Trump il 17 aprile alla Casa Bianca. Un viaggio che arriva in un momento delicato per le relazioni transatlantiche e per l’economia italiana, segnato dalle recenti dichiarazioni volgari del tycoon americano e dalla decisione di sospendere i dazi per 90 giorni. Un passo indietro che ha ridotto le tensioni, ma che lascia ancora aperte molte incognite sul futuro dei rapporti commerciali tra Stati Uniti ed Europa.

Il dossier dazi: unità europea contro l’incertezza

L’incontro con Trump rappresenta una sfida diplomatica per Meloni, che si presenta alla Casa Bianca con un mandato ben definito: ribadire la proposta di “zero per zero” avanzata da Bruxelles e favorire un dialogo diretto tra il presidente americano e Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. Finora, i contatti diretti tra Trump e von der Leyen non si sono mai concretizzati, e Meloni potrebbe fungere da ponte per avviare un negoziato più costruttivo.

La sospensione temporanea dei dazi, accolta come un segnale positivo, è stata accompagnata da un gesto di reciproca buona volontà: Bruxelles ha deciso di sospendere le contromisure commerciali previste contro gli Stati Uniti. Tuttavia, la presidente del Consiglio dovrà navigare con cautela per evitare passi falsi. Come ricordato dal portavoce della Commissione europea, Stefan de Keersmaecker, “la competenza esclusiva per negoziare in ambito commerciale spetta alla Commissione”. Un chiaro monito a mantenere l’unità europea, senza aperture a trattative bilaterali.

Le opposizioni italiane chiedono azioni urgenti

Parallelamente ai preparativi per il viaggio negli Stati Uniti, Meloni deve affrontare le pressanti richieste delle opposizioni italiane. Con l’Italia che rischia di entrare in recessione insieme agli Stati Uniti, le forze politiche chiedono al governo di mettere in campo misure urgenti per sostenere l’economia nazionale.

Carlo Calenda, leader di Azione, ha presentato un documento con quattro proposte concrete: ridurre il costo dell’energia per le imprese, cancellare la transizione 5.0 per ripristinare Industria 4.0, introdurre un piano di garanzia e moratoria sui debiti delle aziende, ed estendere la cassa integrazione (cig). “Credo sarebbe giusto”, ha dichiarato Calenda, “che Meloni coinvolgesse anche le opposizioni in un confronto su come affrontare questa crisi”.

Anche Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha espresso disponibilità al dialogo, pur criticando il governo per quello che definisce un “gioco delle tre carte”. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha invece sottolineato la necessità di agire rapidamente: “Ora che i dazi sono sospesi, rimane il problema di un’economia bloccata e di una crescita dimezzata”. Renzi ha invitato il governo a “darsi una smossa”, riferendosi alle previsioni poco incoraggianti fornite dal ministro Giancarlo Giorgetti.

Tra diplomazia e leadership interna

L’incontro con Trump rappresenta un’opportunità per Meloni di consolidare il ruolo dell’Italia sulla scena internazionale, ma anche una prova di equilibrio tra interessi nazionali e unità europea. Il suo compito sarà quello di mediare tra le aspettative di Bruxelles e le dinamiche imprevedibili del tycoon americano, evitando passi falsi che potrebbero compromettere il rapporto con l’Unione Europea.

Tuttavia, il successo diplomatico non basterà a placare le critiche interne se il governo non riuscirà a fornire risposte concrete alla crisi economica. Le richieste delle opposizioni riflettono un crescente malcontento, che vede nella situazione attuale un’occasione per chiedere maggiore trasparenza e azioni immediate.

Il 17 aprile sarà una data cruciale per Giorgia Meloni, impegnata a bilanciare diplomazia internazionale e pressioni domestiche. L’incontro con Trump potrebbe influenzare non solo i rapporti tra Roma e Washington, ma anche il destino dell’economia italiana nei prossimi mesi. Tra contatti con l’UE e negoziati transatlantici, il governo dovrà dimostrare di essere in grado di affrontare le sfide globali senza trascurare le urgenze interne.

Von der Leyen sospende per 90 giorni le contromisure Ue

Intanto, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato la sospensione temporanea delle contromisure Ue ai dazi Usa per 90 giorni, in risposta alla pausa tariffaria stabilita da Donald Trump.

In un messaggio su X, von der Leyen ha spiegato: “Vogliamo dare una possibilità ai negoziati. Mentre completiamo l’adozione delle nostre contromisure, che hanno il sostegno degli Stati membri, le sospenderemo temporaneamente”.

Tuttavia, ha avvertito: “Se i negoziati non saranno soddisfacenti, le nostre misure entreranno immediatamente in vigore”. L’Ue sta anche preparando ulteriori ritorsioni, ribadendo che “tutte le opzioni rimangono sul tavolo”. Un passo diplomatico per evitare un’escalation commerciale, ma con la fermezza di difendere gli interessi europei.

Pubblicato da
Giuseppe Novelli