Draghi segue sviluppi crisi Ucraina, pronto a riferire a Camere

Draghi segue sviluppi crisi Ucraina, pronto a riferire a Camere
21 febbraio 2022

Il presidente del Consiglio Mario Draghi segue “costantemente” l’evolversi della situazione in Ucraina, in contatto con i principali leader alleati. Da Palazzo Chigi non filtrano reazioni, né ufficiali né ufficiose, sulla decisione di Putin di riconoscere le repubbliche autoproclamate del Donbass, ma certo la decisione non può non preoccupare il presidente del Consiglio, che nei giorni scorsi aveva assicurato al presidente ucraino Zelensky “il fermo sostegno del governo italiano all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina”. L’accelerazione impressa oggi da Mosca, comunque, è arrivata improvvisa ma non del tutto inaspettata. “Gli episodi che sembravano annunciare una de-escalation non sono presi seriamente per cui dobbiamo rimanere pronti a ogni eventualità”, aveva detto Draghi appena quattro giorni fa a Bruxelles.

Certo che la richiesta venuta dallo stesso Putin al premier per una visita a Mosca in tempi brevi e la successiva “apertura” del Cremlino a un faccia a faccia con il presidente americano Joe Biden potevano essere interpretati come una qualche volontà di dialogo. Il discorso di questa sera sembra cambiare radicalmente e repentinamente le carte in tavola, avvicinando lo spettro della guerra. Comunque sia l’ipotesi di una missione in Russia, per quanto estremamente complessa, non appare ancora totalmente tramontata. L’obiettivo annunciato venerdì scorso da Draghi, far sedere a un tavolo Putin e Zelensky, sembra in queste ultime ore una missione impossibile, ma i contatti tra gli sherpa italiani e russi, secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche, non si sono completamente interrotti.

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Certo non per arrivare a una soluzione “in tempi brevi”, ma la linea di Draghi, ribadita più volte, resta quella di cercare un dialogo fino all’ultimo momento utile, preservando “l’unità” degli alleati di Ue e Nato, che è per lui la principale “arma” per scongiurare in extremis un conflitto. Intanto sono molti i partiti, a cominciare da Forza Italia, che chiedono al premier di riferire urgentemente in Parlamento sulla situazione. Una richiesta che, secondo quanto filtra da Palazzo Chigi, trova la disponibilità del premier.

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