Cronaca

Due agenti aggrediti al giorno. Sap: “E’ il fallimento di questa politica”

Ribadisce la contrarietà ai numeri identificativi dei poliziotti, ma chiede ancora una volta telecamere su divise (“non abbiamo nulla da nascondere”), auto di servizio e celle di sicurezza. Dal Palacongressi di Rimini, il Sindacato autonomo di polizia rilancia le “difficoltà” che quotidianamente ha la categoria nell’espletare al meglio il proprio servizio. Evidenziando, che da giugno di quest’anno a oggi, in Italia, sono avvenute 228 aggressioni alle forze dell’ordine, poco o più di due al giorno. Una situazione, secondo l’organizzazione sindacale, frutto di un fallimento della politica. “Il sistema che vogliamo tutelare non sempre ci difende”, dice il segretario del Sap, Stefano Paoloni. Un Palacongressi blindato, quello di Rimini, che ieri ha ospitato il nono congresso nazionale del Sindacato a cui hanno partecipato, tra gli altri, il leader della Lega Matteo Salvini.

“Sono onorato di aver lavorato al servizio di uomini e donne in divisa…”, dice il capo del Carroccio, accendendo i riflettori su un’annosa questione che vede ”uomini e donne della polizia penitenziaria subire negli ultimi mesi un trattamento infame, perché lo sport preferito di alcuni detenuti è la denuncia immotivata di torture…”. Quindi, per l’ex vice premier, “bisogna rivedere questa normativa”. “Mi hanno detto – racconta dal palco riminese Salvini – che in un carcere umbro c’è un tizio, peraltro legato alla camorra, che ha fatto seimila denunce e seimila ricorsi…”.

Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia, da Rimini, invece, osserva che “chi indossa la divisa non lo fa per uno stipendio, ma perché ci crede, lo fa per qualcosa di più, il valore di servire la nostra patria… Il vostro benessere non è il vostro, è il benessere della comunità nazionale”. Il parlamentare del partito della Meloni, tiene a evidenziare che “mio padre e mia madre, mi hanno insegnato che quando vedi una persona in divisa, devi portare rispetto soprattutto per ciò che quella divisa rappresenta, ovvero le istituzioni”. L’evento è anche l’occasione per rilevare l’importanza e, allo stesso tempo, i buoni risultati che si stanno ottenendo con l’uso della pistola elettrica. È lo stesso segretario del Sap, Paolini, a far sapere che “il taser ci consente di non utilizzare la forza, e i colleghi che lo hanno provato ci dicono che su quindici volte in cui viene usato, in quattordici casi vi è desistenza”.

Come dire, “un risultato straordinario perché non andiamo al contatto fisico”. Ma di taser ne servono “dotazioni idonee” per rendere più efficace e sicuro il loro servizio su strada. Come, sempre secondo il Sap, servono “idonee garanzie funzionali che prevedano tutele legali per i procedimenti penali relativi a fatti connessi al servizio, regole di ingaggio, protocolli operativi”. Alla platea riminese, il senatore di Fi, Maurizio Gasparri annuncia di avere “chiesto un’indagine conoscitiva presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato sulle modalità di intervento delle Forze di Polizia allo scopo di tutelare gli operatori quando hanno a che fare con dei delinquenti e devono sentirsi supportati dallo Stato, non minacciati da magistrati. E anche per questo – conclude Gasparri – ribadiamo il nostro ‘no’ ai codici identificativi per gli agenti”.

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