E’ morta Milva, addio alla Pantera di Goro. Aveva 81 anni

24 aprile 2021

È morta Milva, grande interprete della canzone italiana. Pseudonimo di Maria Ilva Biolcati, aveva 81 anni. Soprannominata “La Pantera di Goro”, dalla città natale, o “La Rossa”, per il colore di capelli, è stata protagonista sui palcoscenici nazionali e internazionali come cantante e interprete teatrale. Milva era da anni lontana dalle scene. Nel 2010, dopo aver pubblicato il terzo album scritto e prodotto per lei da Franco Battiato (dopo Milva e dintorni del 1982 e Svegliando l`amante che dorme del 1989), intitolato “Non conosco nessun Patrizio”, aveva annunciato il suo addio alle scene, dopo mezzo secolo di palcoscenico.

Dalle balere con il nome d’arte di Sabrina alla canzone popolare, al teatro di Bramieri, Riondino e Giorgio Strelher, interpretando i successi di Franco Battiato, di Ennio Morricone, di Astor Piazzolla, le canzoni dei grandi compositori greci, francesi e tedeschi. Lei era Milva, al secolo Maria Ilva Biolcati. I suoi genitori volevano battezzarla Milva su suggerimento dell’ostetrica, ma il parroco di Goro, don Appiano, li fece optare per il nome di Ilvia Maria, poiché altrimenti la bambina non avrebbe avuto alcuna santa protettrice per l’onomastico. Raffinata interprete, conosciuta in tutto il mondo. Cantò e recitò in nove lingue, interpretò Brecht in tedesco e il tango di Piazzolla in spagnolo, cantò in Giappone e Corea del Sud.

La rossa della canzone italiana (titolo di una famosa canzone scritta per lei da Enzo Jannacci, al quale dedicò l’omonimo album La Rossa del 1980), la pantera di Goro dove era nata il 17 luglio del 1939. La cantante faceva parte del quartetto delle grandi voci femminili italiane degli anni sessanta e settanta, con Mina, la Tigre di Cremona, Iva Zanicchi, l’Aquila di Ligonchio e Orietta Berti, l’Usignolo di Cavriago. Con oltre 80 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, rimane ad oggi l’artista italiana con il maggior numero di album realizzati, ben 173 tra studio, live e raccolte. La sua statura artistica è stata ufficialmente riconosciuta dalle repubbliche italiana, francese e tedesca, che le hanno conferito alcune tra le più alte onorificenze; è l’unica artista italiana ad essere contemporaneamente: Ufficiale dell’Ordre des arts et des lettres (Parigi, 1995), Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania (Berlino, 2006), Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Roma, 2 giugno 2007) e Cavaliere della Legion d’onore della Repubblica Francese (Parigi, 2009).

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Nel 2018 il premio del Festival di Sanremo alla carriera. Nel luglio 2019, in occasione dei suoi 80 anni, la cantante rilascia un’intervista al Corriere della Sera, in cui sostiene di trascorrere le sue giornate a casa, accudita dalla figlia e dalla sua fidata assistente. Nel maggio 2020 Milva fa la sua ultima apparizione sulle scene musicali, con un cameo nella chiusura del videoclip della canzone Domani è Primavera di Dario Gay, incisione fatta dallo stesso in collaborazione con altri artisti per l’emergenza da COVID-19. Malata da tempo di Alzheimer, Milva è morta questa mattina nella sua casa di Milano.

La camera ardente

La camera ardente per salutare Milva, la cantante scomparsa questa mattina a Milano nella sua abitazione, sarà allestita nel foyer del Teatro Strehler martedì 27 aprile, dalle 9.30 alle 13:30. I funerali seguiranno in forma strettamente privata. Lo si legge in un post sulla pagina Facebook del Piccolo Teatro di Milano. Un post che è anche un emozionante ricordo della Pantera di Goro. “Milva, indomita, sensibile, donna appassionata, artista tutta cuore e voce. Con Strehler ci hai fatto scoprire Brecht e sei entrata nella storia – si legge – Sapevi essere travolgente quando cantavi Ástor Piazzolla, delicata se le parole erano quelle di Alda Merini. Ti abbiamo amato, abbiamo cantato con te infinite volte, al Piccolo, quando dal palco ci dirigevi e facevi di ogni serata un happening. Grazie per tutte le emozioni e i pensieri che ci hai regalato”.

Il cordoglio

“Con Milva scompare una protagonista della musica italiana, una interprete colta, sensibile e versatile, molto apprezzata in Italia e all’estero. Esprimo sentimenti di cordoglio e vicinanza alla famiglia”. Lo dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come riportato sul profilo Twitter della Presidenza della Repubblica. “Milva è stata una delle interpreti più intense della canzone italiana. La sua voce ha suscitato profonde emozioni in intere generazioni. Una grande italiana, un’artista che, partita dalla sua amata terra, ha calcato i palcoscenici internazionali, rendendo globale il suo successo e portando alto il nome del suo Paese. Addio alla pantera di Goro”. Così invece il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ricorda Milva.

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“Con grande tristezza Milano dice addio a Milva, artista di straordinario talento e personalità che ha saputo interpretare nel corso della sua lunga carriera musicale epoche culturali diverse con uno stile irripetibile. Con la sua voce potente e trascinante, il suo essere diva del palcoscenico ha conquistato i teatri del mondo offrendo al pubblico emozioni e unicità”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commenta la scomparsa di Milva. “Milano è grata a Milva che, emiliana di nascita, aveva scelto di vivere qui – prosegue Sala – facendo del Teatro Strehler il suo teatro e dei milanesi il suo pubblico più affezionato. Ciao Milva, non ti dimenticheremo”.

Il tributo della musica

Arriva sui social il tributo a Milva, signora italiana della canzone italiana morta a 81 anni. Iva Zanicchi scrive: “Milva era la cantante preferita di mia madre, nonostante io facessi la cantante. Mi diceva: “Tu sei mia figlia ma lei…”. Era una delle poche vere artiste internazionali che l’Italia abbia partorito. In Germania era una superstar, ma anche in Giappone. Cantava in tutti i Paesi del mondo ma non solo per gli italiani all’estero. Aveva una presenza scenica unica, forse anche grazie a Strehler. E poi quella voce scura, profonda, unica”. Anche Al Bano ha un ricordo preciso di Maria Ilva Biolcati: “Non la vedevo da 20 anni, ma sapevo tutto di lei tramite un amico comune. Milva è indimenticabile. E anche nella mia vita ha lasciato un’impronta importante. Quando mi chiamò per incidere insieme una nuova versione di ‘Io di notte’, un brano scritto da me nel 1966, ne fui onoratissimo. Io cantavo in italiano e lei in tedesco e il brano ottenne successo anche in Germania con il titolo di “Zuviele Nächte ohne dich””. “Sono vicina alla famiglia di Milva per la sua scomparsa. Grande artista, donna carismatica e voce storica della musica italiana”.

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Cristiano Malgioglio, che per primo – insieme a Massimiliano Longo- hanno proposto il premio alla carriera per lei al Festival di Sanremo 2018, ha espresso pubblicamente il suo dolore: “Sono troppo triste per esprimere il mio dolore, per la perdita di #milva , una amica, ma soprattutto la più grande Artista che il nostro Paese abbia mai avuto. Non so più cosa aggiungere. . . Non trovo le parole”. Commossa Ornella Vanoni: “Milva se ne è andata la notizia mi ha colpita profondamente. L`ultima volta che l`ho chiamata non mi parlava ma mi faceva vedere che sfogliava il mio album. Due giorni fa sembrava fosse ancora normale, se normale era la vita che faceva . Un donna che ha avuto tutto, bellezza, talento, una voce meravigliosa ed una carriera straordinaria. Penso ad Edith la sua assistente che le ha dedicato la vita”.

Enrico Ruggeri aggiunge: “Mi porto dentro questo momento, onorato per aver cantato con lei. Intelligenza, classe, passione, cultura, carisma. E una meravigliosa canzone di Giorgio Faletti. #Milva”. Tributo a Milva anche da Orietta Berti. “Purtroppo non la conoscevo e non ero in confidenza come lo sono con colleghe e amiche come Ornella Vanoni, Iva Zanicchi, Gigliola Cinquetti – dice la cantante -. Milva era di un’altra generazione; ha cominciato prima e andava spesso all’estero. In Italia era di frequente invitata come ospite d’onore. L’ultima volta che l`incontrata di persona è stato a Ciak si canta, ma penso fosse già ammalata. L’ho sempre stimata come una voce bellissima, una bella donna di grande presenza e soprattutto per aver portato nel mondo la canzone italiana. Purtroppo se ne va una grande artista”, conclude Orietta Berti.

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