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E’ morto Diego Armando Maradona, il fuoriclasse che ha incantato il calcio

Ultim’ora drammatica proveniente dai media argentini: Diego Armando Maradona è morto questo mercoledì all’età di 60 anni dopo aver subito un arresto cardiorespiratorio. Inutile il soccorso di tre ambulanze al Barrio San Andres, suo domicilio attuale a Buenos Aires. Il Governo argentino ha ufficializzato poco fa l’istituzione di tre giorni di lutto Nazionale per commemorare Diego Armando Maradona, morto a 60 anni a causa di un arresto cardiaco. Una vera e propria leggenda del calcio mondiale e soprattutto l’argentino più famoso del mondo. La camera ardente per rendere omaggio a Diego Armando Maradona sarà allestita alla Casa Rosada, sede della presidenza argentina. Lo hanno reso noto fonti ufficiali citate dall`agenzia di stampa Telam, secondo cui alla Casa Rosada sono già iniziati i preparativi e la salma del pibe de oro potrebbe essere esposta da domani.

Diego Armando Maradona aveva 15 anni quandò esordì nel mondo del calcio: entrato nel secondo tempo di Argentinos Juniors-Talleres di Cordoba. La sua squadra, l’Argentinos perdeva 1-0 ed entra al posto di Ruben Anibal Giacobetti. Prende 7 in pagella su El Grafico Maradona e da allora comincia la sua storia con il calcio. “Mi sueñoà mi sueño es jugar en el Mundial. Y ganarloà” diceva alle televisioni che andavano ad intervistarlo a Villa Fiorita, la sua povera residenza ed intanto aveva già preso in mano l’Argentinos. Un sogno che avrebbe realizzato nel 1982 con il trionfo dell`Azteca del 29 giugno, a quindici anni da quelle immagini così incredibilmente premonitrici. A meno di un mese dall’esordio arriva il primo gol in serie A, una doppietta allo stadio General San Martin di Mar del Plata, la Rimini d`Argentina nel successo per 5-2 dell`Argentinos contro il locale San Lorenzo.

Il 27 febbraio 1977, a quasi 16 anni e 4 mesi, arriva il debutto nella Seleccion in un’amichevole premondiale contro l’Ungheria. Il ct era Luis Cesar Menotti. Entra sul 4-1, giusto in tempo per offrire a Houseman l`assist del pokerissimo che chiude la partita. Menotti, però, non lo sceglie per il modniale del 1978 preferendo Bottanis e Humberto Bravo. Maradona lascia la povertà di Riva Fiorita, diventa un idolo del calcio. Papà Diego, mamma Dalma Salvadora detta Tota. E i tanti fratelli, otto: nell`ordine Ana e Rita, poi Elsa e Maria. Quindi Diego Armando, il primo maschietto. E poi ancora Raul detto Lalo, Hugo detto El Turco e Claudia. Nel 1979 a Tokyo arriva il trionfo nel Mondiale under 20 con l`Argentina, da capitano, che in finale batte 3-1 l`Unione Sovietica. Gioca in Italia contro gli azzurri di Bearzot. Le frontiere sono chiuse ma Napoli e Juventus si interessano a lui. Nel 1981 passa dall’Argentinos Jrs al Boca. Ci resta un anno. Poi il club lo cederà al Barcellona a causa dei debiti. Con i Blaugrana firma un contratto di sei stagioni e 5,5 milioni di ingaggio. Dopo due stagioni poco fortunate (tre mesi fuori nel 1982-83 per epatite; 106 giorni di stop nel 1983-84 causa entrata killer del difensore dell`Athletic Bilbao Andoni Goikoetxea che gli spappola la caviglia sinistra) Maradona è del Napoli. 13 miliardi di lire il costo del cartellino più 800 mila dollari all`anno al giocatore per cinque stagioni più vari benefit. Nel mondiale del 1982 si vede poco e Gentile lo annulla nella sfida che proietterà l’Italia alla vittoria mondiale. A Napoli viene presentato il 5 luglio 1984, davanti a un San Paolo in delirio.

L`avventura italiana comincia il 22 agosto del 1984 con un gol in Coppa Italia al San Paolo contro l`Arezzo. Il debutto in campionato però riserva un mesetto dopo la delusione di una sconfitta per 3-1 al Bentegodi contro quel Verona che a fine stagione festeggerà tra la sorpresa generale lo scudetto. Primi due anni senza infamia e senza lode per Maradona con Marchesi e Bianchi in panchina. Mexico `86 laurea l`Argentina di Maradona campione del mondo con il gol di mano agli inglesi (la mano de Dios), la cavalcata solitaria di 60 metri seminando avversari sempre contro la perfida albione, la vittoria sulla Germania ovest. La stagione successiva (1986-87) Dieguito riesce nell`impresa di regalare al Napoli il suo primo storico scudetto con il contorno della Coppa Italia. Per altre quattro annate, con e grazie a Maradona, il Napoli sarà squadra di vertice in Italia e in Europa capace di vincere ancora uno scudetto (1989-90), una Supercoppa italiana (1990) e una Coppa Uefa (1989). Maradona lascia Napoli e l`Italia l`1 aprile del 1991, fatale il doping alla cocaina (17 marzo, dopo Napoli-Bari 1-0) che gli costa 15 mesi di stop.

A Italia ’90 spacca il San Paolo nella sfida contro l’Italia. Un rigore deciderà poi cinque giorni dopo anche la finale dell`Olimpico vinta dalla Germania nella serata dei fischi all`inno e del “hijos de puta” rivolto platealmente alle telecamere dal capitano argentino. Lascia Napoli, giocherà ancora (Siviglia, Newell`s Old Boys, l`amato Boca Juniors), farà ancora un Mondiale (nel `94 partenza a razzo e triste abbandono per doping proprio alla vigilia della seconda fase) regalando sprazzi di grande calcio e altri guizzi da numero uno dei numeri 10. Ultima partita ufficiale (con la maglia dell`amato Boca Juniors in un “superclasico” contro il River Plate vinto 2-1), Diego Maradona ha vinto di tutto e di più: un Mondiale dei grandi e uno dei giovani, tre scudetti (uno con il Boca, due con il Napoli), una coppa Uefa, due coppe e due supercoppe nazionali (doppietta con il Barcellona e con il Napoli), sei volte la classifica cannonieri (cinque in Argentina e una in Italia). In casa ha pure un Pallone d`oro di France Football alla carriera, consegnatogli nel `95. Unico cruccio la Coppa dei Campioni, italiana e sudamericana, che gli ha regalato qualche amarezza che non meritava.

Il Papa informato: lo ricorda con affetto in preghiera

Papa Francesco “è informato” della morte di Diego Armando Maradona, “ripensa con affetto alle occasioni di incontro di questi anni e lo ricorda nella preghiera, come ha fatto nei giorni scorsi da quando ha appreso delle sue condizioni di salute”. Lo rende noto il direttore della sala stampa vaticana in risposta alle domande dei giornalisti. Il Pontefice argentino ha incontrato diverse volte il calciatore scomparso oggi. Solo qualche giorno fa, raccontando di sé nel libro “Ritorniamo a sognare”, Francesco ha parlato del suo soggiorno in Germania e dell’aver vissuto nella solitudine il trionfo dell`Argentina ai mondiali nel 1986. Una vittoria nel segno di Diego Armando Maradona che ha consegnato all`Albiceste, per la seconda volta nella sua storia, la coppa del Mondo.

E quella maglia numero 10, ricorda Vatican News, “El pibe de oro” la porta in Vaticano anni dopo, il primo settembre 2014. In Aula Paolo VI, Francesco ringrazia i campioni del calcio che avevano aderito alla partita interreligiosa per la pace che si sarebbe disputata in serata allo Stadio Olimpico di Roma. Una sfida tutta nel segno della solidarietà, organizzata da “Scholas occurrentes”, pogetto promosso dal Papa per l’educazione nei paesi poveri, e dall`associazione di Xavier Zanetti, altro importante campione argentino, “Fondazione P.u.p.i Onlus”. Risale ad allora l`abbraccio commosso di Maradona al Papa, la consegna della maglia con su scritto “Francisco” e la dedica: “A Papa Francesco con tutto il mio affetto e molta pace per tutto il mondo”. Ai microfoni di molti giornalisti, Diego Armando dice che tra loro due “il vero fuoriclasse” è il Pontefice. E confessa di essersi allontanato dalla Chiesa ma di aver sentito profonda vicinanza con Francesco per la sua attenzione verso i poveri. “Cosa mi ha detto il Papa? Che mi stava aspettando”.

L`impegno di Maradona con “Scholas Occurentes” non si esaurisce con la partita dell`Olimpico nel 2014. E di ritorno in Italia, il campione partecipa ad una conferenza stampa nella sede della Radio Vaticana, dove vengono illustrati progetti ed iniziative sempre nel segno dell`educazione e della solidarietà. È questa la cornice di un nuovo incontro tra il Papa e Maradona che per Francesco ha parole belle, piene di ammirazione e stima: “Vorrei davvero ringraziare Francesco per tutto l’affetto che mi dà”, afferma a Radio vaticana. “Oggi credo che tutti noi riconosciamo che è un fenomeno, che farà qualcosa per i ragazzi e che abbiamo un Papa fantastico. Abbiamo parlato di molte cose, dell`impegno affinché i giocatori si uniscano e facciano qualcosa per i bambini che non mangiano in molte parti del mondo. E siamo stati d’accordo totalmente, ma ci vorrà molto tempo. Oggi posso dire di essere sostenitore di Francesco. Il primo sostenitore di Francesco sono io”.

Nel 2016, la terza edizione della Partita della pace, il 12 ottobre, si raccolgono fondi anche per Amatrice, duramente ferita dal sisma, Maradona prende parte all`evento e rivela di aver ricevuto una telefonata dal Papa. “Quando mi hanno detto che avremo giocato anche per le popolazioni colpite dal terremoto ho pensato che non si potesse mancare ad una iniziativa come questa. Faremo una cosa molto grande, raccoglieremo fondi per dare da mangiare ai bambini, per dire la nostra sulla pace e per dare una mano grande a Papa Francesco”.

Il cordoglio della Lega di serie A, B e C

Con un tweet breve ma denso di significato, la Lega Serie A ha salutato Diego Armando Maradona, scomparso oggi a 60 anni a causa di una crisi cardiaca: “Eterno D10s. Ciao Diego”. Anche La Lega B attraverso un post su Twitter ha voluto ricordare Diego Armando Maradona, scomparso nella giornata di oggi: “Ci hai fatto esultare, sognare, innamorare. Oggi hai deciso di farci piangere. Addio al più grande di tutti: che la terra ti sia lieve”. Anche il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha voluto commemorare la memoria di Diego Armando Maradona: “Diego è stato il calcio, l`arte del giocare combinato alla voglia di riscatto di tante persone. Napoli è stato Maradona e Napoli è il mondo. Ci mancherà perché il gioco del pallone con lui è stato sublime, irraggiungibile. – si legge in una nota – Oggi, ci sentiamo più soli. Il calcio perde un mito. Noi vogliamo ricordarlo come Diego: è stato in campo, il resto sappiamo che c`è, ma lo collochiamo in soffitta. Il dolore cede il passo alla vita. Il pallone oggi si è sgonfiato. Poi torneremo a giocare ma una stella si è spenta e il cielo sarà meno azzurro”.

Il Calcio mondiale piange sui social la scomparsa di Diego

Il mondo del calcio ricorda Diego Armando Maradona. E sui social è un continuo omaggio al più forte giocatore di tutti tempi scomparso oggi all’età di 60 anni.

“La Federcalcio argentina, attraverso il suo presidente Claudio Tapia, esprime il suo più profondo dolore per la morte del nostro mito, Diego Armando Maradona. Sarai sempre nei nostri cuori”.

“Hasta siempe, Diego”. Questo il messaggio che la Nazionale argentina ha affidato a Twitter per salutare Diego Armando Maradona dopo la notizia della sua morte in seguito a un attacco cardiaco a 60 anni. “Sarai eterno in tutti i cuori del mondo del calcio”.

“Grazie di tutto, Diego” è il messaggio di cordoglio del Barcellona per la morte di Diego Armando Maradona. Il Pibe de Oro approdò in Europa proprio grazie al Barça, giocandovi dal 1982 al 1984.

Il Bologna si unisce al cordoglio mondiale per la scomparsa di Diego Armando Maradona. Il campione argentino è morto a 60 anni a causa di un arresto cardiaco avvenuto intorno alle 16 italiane.
Ecco il messaggio social condiviso dal club emiliano: “Un onore averti avuto come avversario. Addio Diego, sei stato il più grande”.

Anche la Roma, attraverso Twitter, ha salutato per l’ultima volta Diego Armando Maradona, morto poco fa in Argentina: “Eterna leggenda del calcio mondiale. Ciao Diego”.

Arriva anche il messaggio di cordoglio del Parma per la scomparsa, a 60 anni, di Diego Armando Maradona. Il club emiliano via Twitter ha scritto: “Descansa en paz, Diego Armando”. Più semplicemente in italiano: “Riposa in pace”

Addio Maradona, il saluto della Samp: “Il più grande avversario di tutti i tempi. Ciao, Diego”

“Il più grande avversario di tutti i tempi. Ciao, Diego Maradona”. Questo il tweet della Sampdoria, per salutare il Dio del calcio, morto poco fa in Argentina.

“AD10S, Diego”. Questo il messaggio che il Genoa ha affidato a Twitter per salutare il grande Diego Armando Maradona, scomparso a 60 anni in Argentina a causa di un attacco cardiaco.

La Fiorentina, attraverso il proprio profilo Twitter, ha salutato Diego Armando Maradona, morto poco fa in Argentina: “Per sempre nella storia del calcio. Riposa in pace, Diego Armando Maradona”.

Stemma a lutto del Gimnasia La Plata, squadra di cui Diego Armando Maradona. Nessuna parola, ma nei fatti la foto è sufficientemente eloquente per disegnare la tragedia che si è consumata in questi minuti.

“Non ci sono parole. Riposa in pace Diego” è il post del Newell’s Old Boys, squadra per la quale il Diego Armando Maradona ha giocato per un breve periodo (5 partite) nel 1993.

“Grazie per sempre. Per sempre Diego”. Con questo tweet e una foto che ritrae Diego Armando Maradona con la maglia orobù, il Boca Juniors ha salutato la scomparsa del numero 10 più famoso della storia del calcio.

L’Hellas Verona rende omaggio a Diego Armando Maradona tramite il proprio profilo Twitter: “Riposa in pace, infinito Campion – il messaggio apparso sui social, e ancora – Un onore aver battagliato tante volte sul campo, il tuo regno”.

Il Real Madrid ha diramato un comunicato ufficiale circa la morte di Diego Armando Maradona. “Il club, il presidente e la giunta direttiva lamentano profondamente la morte della leggende del calcio mondiale, Diego Armando Maradona. Il Real Madrid vuole esprimere le sue condoglianze a famiglie e amici, a tutti i club e gli affezionati del calcio, specialmente gli argentini. Maradona, uno dei più grandi giocatori della storia, è morto all’età di 60 anni. Con il Boca vinse 1 Liga, con il Barcellona 1 Coppa del Re, 1 Supercoppa di Spagna e 1 Liga. Con il Napoli 1 Uefa, due Serie A, 1 Coppa Italia e 1 Supercoppa. Con la Nazionale Argentina fu campione del mondo nel 1986. Lascia un eredità immensa,convertito in mito per milioni di tifosi nel mondo”.

Anche il Manchester City si unisce al cordoglio del mondo del calcio, e non solo, per la scomparsa di Diego Armando Maradona. E lo fa in modo particolare. Il club inglese, infatti, ha twittato una foto che ritrae il Pibe de Oro abbracciato a Sergio Aguero. L`attaccante argentino, per anni compagno di Giannina, la seconda figlia di Maradona, ha infatti avuto un rapporto molto speciale con lui.

“Hasta siempre, Diego” è il messaggio del River.

“Ogni epoca ha avuto un grande numero dieci, poi c’è stato il numero dieci di ogni epoca. Maradona non è stato solo un grandissimo avversario, è stato il più grande. Ciao Diego”. Questo il tweet dell’Inter in ricordo di Diego Armando Maradona.

Anche l’Udinese si unisce a tutti i messaggi di affetto e di cordoglio in giro per il mondo per la scomparsa di Diego Armando Maradona. Il club bianconero, tramite Twitter ha scritto: “Eterna Leyenda, Ciao Diego”.

Il Livorno ha voluto salutare Diego Armando Maradona, scomparso nella giornata di oggi, con un post sui propri canali social in cui l’ex campione del Napoli è ritratto in una foto d’epoca contro gli amaranto toscani: “Ad10s, Diego. Il più grande”.

Il Sassuolo usa le parole della Nazionale argentina per salutare Diego Armando Maradona, scomparso oggi a 60 anni a causa di un arresto cardiaco. Mani che pregano e una frase semplice ma quanto mai calzante: “Sarai eterno nel cuore di chi ama il calcio”.

“Addio Diego, eterno campione. Grazie, da tutti noi amanti del calcio”. Questo il tweet del Milan dopo la morte di Diego Armando Maradona.

Patrizio Oliva: “Un dolore atroce per noi napoletani. Diego è stato un simbolo per questa città, che vive per il calcio. È l`unico che ci ha portato ai massimi livelli grazie alla sua genialità. È un dolore incolmabile per tutti noi. Era più scugnizzo di tanti napoletani, si è integrato fin dal primo giorno ricevendo e ricambiando un affetto incredibile. Prese la squadra, che fu costruita nel modo giusto ovviamente, e l`ha portata allo Scudetto”.

Corrado Ferlaino, presidente del Napoli degli scudetti in collegamento a SkyTg24, commentando la morte di Diego Armando Maradona: “Maradona è stato tanto per Napoli e per il Napoli. Io sono napoletano e come tutti i napoletani piangiamo e basta. Maradona, ha dato tanto a Napoli ed anche a me. Lui è stato male parecchie volte ma ha sempre superato le crisi. Questa volta no, c`è solo da piangere”

Anche la Lazio, attraverso il proprio profilo Twitter, ha dedicato l’ultimo saluto a Diego Armando Maradona: “Campione. Idolo di generazioni. Ispirazione eterna di calcio. Grazie per essere stato a casa nostra, è stato un onore e non ti dimenticheremo. Ciao Diego!”.

Lungo messaggio di cordoglio da parte di Lorenzo Insigne, che da capitano del Napoli saluta il più grande degli azzurri, di ogni tempo. Diego Armando Maradona se n’è andato, ma nel cuore di Lorenzo rimarrà sempre custodito un ricordo speciale del Pibe de Oro: “Dal primo giorno in cui sei arrivato nella nostra amata Napoli, sei diventato un Napoletano doc. Hai dato tutto per la tua gente, hai difeso questa terra, l’hai amata. Ci hai regalato la gioia, i sorrisi, i trofei, l’amore. Sono cresciuto sentendo i racconti della mia famiglia sulle tue gesta, vedendo rivedendo le tue infinite partite. Sei stato il più grande giocatore della storia, sei stato il Nostro Diego. Ho avuto la fortuna di incontrarti, parlarti, conoscerti e non ti nego che mi tremavano le gambe. Per me hai sempre avuto belle parole, parole di conforto che non potrò mai dimenticare e che custodirò per sempre dentro di me. Da tifoso, da Napoletano, da Calciatore: grazie di tutto D10S. Ti ameremo per sempre”.

L’ultima intervista a France Football per i 60 anni

“Io ho due sogni. Il primo è giocare la Coppa del Mondo. Il secondo è vincerla”. Diego Armando Maradona li ha realizzati da protagonista e la Fifa ha deciso di celebrare la sua leggenda sui social. Le pagine social, come quella intitolata ‘Fifa World Cup’, sono state, il giorno in cui ha compiuto 60 anni, un vero e proprio affresco completo del mondo Maradona, indimenticato ex numero 10 del Napoli e dell’Argentina. Ci sono le sue magie che hanno incantato i tifosi del club partenopeo, ma non solo. “Maradona è il dio del calcio”: Palleggi, dribbling e le prodezze più famose con la maglia dell`Argentina: il capolavoro contro l`Inghilterra e la rete realizzata di mano. Un gesto che ha sempre rivendicato con orgoglio: “Se potessi lo rifarei – ha spiegato Maradona a France Football – mi piacerebbe fare un altro gol così all`Inghilterra. Ma stavolta con la mano destra. Sarebbe il regalo perfetto per i miei 60 anni”.

Quanto ai giocatori che lo fanno emozionare aggiunge: “Messi e Cristiano (Ronaldo), Cristiano e Messi per me questi due sono una spanna sopra gli altri. Non vedo nessuno avvicinarsi a loro. Nessuno raggiunge la metà di quello che fanno”. Maradona ha anche parlato della fallita trattativa per portarlo al Marsiglia. “I dirigenti del Marsiglia mi contattarono e si offrirono di raddoppiare il mio stipendio. All’epoca giocavo a Napoli e il presidente Ferlaino mi disse che se avessimo vinto la Coppa Uefa (poi conquistata contro lo Stoccarda), mi avrebbe lasciato andare. Bernard Tapie (allora presidente dell’OM) e Michel Hidalgo (il direttore sportivo) vennero addirittura a trovarmi in Italia per farmi una proposta e per discuterne. Una volta tornato a Napoli (l’incontro avvenne a Milano), dissi a Ferlaino: `Grazie Presidente per tutti questi bellissimi anni, vado`. A quel punto, però, ha iniziato a fare lo stupido, come se non avesse capito, e ha fatto marcia indietro. Fine della storia.”

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