Politica

Draghi pensa al Colle: governo va avanti con chiunque

“Abbiamo fatto un lavoro perché l’operato del governo continui, indipendentemente da chi ci sarà”, io “sono un nonno, al servizio delle istituzioni”. Se i partiti, dalla conferenza stampa di oggi, si attendevano un messaggio sulla partita del Quirinale, da Mario Draghi sono arrivate parole chiare. Naturalmente, il tema è stato al centro di tutta la prima parte della conferenza stampa di fine anno del premier, due ore per rispondere a 40 domande dei giornalisti. E lo è stato fin dall’inizio. La prima domanda, infatti, è stata subito sul suo possibile passaggio al Quirinale. Draghi ha riso e applaudito: “Un plauso alla sua domanda – ha detto rivolto alla giornalista – ha saputo interpretare quel che hanno nella testa i suoi colleghi. Quindi, se rispondo adesso, poi nessuno mi farà ancora questa domanda”. Cosa che però non è accaduta.

“Il governo – ha rimarcato il presidente del Consiglio – ha conseguito tre grandi risultati: l’Italia è uno dei Paesi al mondo con più vaccinati, ha consegnato in tempo il Pnrr e raggiunto i 51 obiettivi previsti dal Piano. Abbiamo fatto un lavoro perché l’operato del governo continui, indipendentemente da chi ci sarà. Le persone sono sempre importanti, ma l’importante è che il governo sia sostenuto dalla maggioranza che ha sostenuto questo governo, la più ampia possibile, anche più ampia” ed è “essenziale che la legislatura vada avanti fino al suo termine naturale”. Per il resto, ha ricordato Draghi, secondo la Costituzione “è il Parlamento che decide la vita del governo, l’ha decisa quest’anno e la deciderà sempre”, e anche sul presidente della Repubblica “la decisione è interamente nelle forze politiche”. La priorità, ha sottolineato, è evitare una riduzione del campo della maggioranza, anche a causa di eventuali fratture sull’elezione del capo dello Stato. “E’ immaginabile – si è chiesto – una maggioranza che si spacchi al momento dell’elezione del presidente della Repubblica e poi si ricompatti sul governo?”.

In  sostanza, Draghi prova ad affossare il sogno Quirinale di Berlusconi. Da parte sua, ha tenuto a sottolineare il premier, “non ho particolari aspirazioni di un tipo o dell’altro, sono un uomo, sono un nonno, al servizio delle istituzioni” e “i miei destini personali non contano”. Nel caso in cui, però, i partiti lo vogliano al Colle, Draghi ha chiaro in mente, e lo ripete in due occasioni, che Sergio Mattarella (a cui rivolge un messaggio di “affetto”) è il suo “modello” di come si svolge il ruolo di capo dello Stato, che deve essere non un “notaio” ma un “garante”. “L’esempio di Mattarella – ha sottolineato – è la migliore guida all’interpretazione del ruolo del presidente della Repubblica: ha garantito l’unità nazionale, dall’unità nazionale è venuta una maggioranza ampia che ha sostenuto la forza di questo governo, il governo sostenuto e protetto da questa ampia maggioranza ha cercato di fare il meglio possibile”.

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