Politica

Edi Rama a Roma: “Sui migranti rifarei l’accordo con l’Italia cento volte. Con gli altri Paesi, mai”

Roma e Tirana consolidano l’asse bilaterale con sedici accordi strategici nel primo vertice intergovernativo di sempre. Meloni e Rama difendono a spalla il protocollo migranti, modello “rivoluzionario” per l’Europa nonostante i ritardi, e puntano all’ingresso dell’Albania nell’Ue entro il 2028.

Un abbraccio all’arrivo e l’ingresso a braccetto a Villa Doria Pamphilj: la sintonia personale tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro albanese Edi Rama ha scandito una giornata di politica estera definita “storica” da entrambi. Obiettivo del primo vertice intergovernativo Italia-Albania, con quasi venti ministri riuniti, era rendere “più sistemica” una cooperazione già solida, siglando sedici intese tecniche e governative che spaziano dalle infrastrutture energetiche alla sicurezza informatica. Una cornice simbolica per un partenariato che ambisce a diventare un modello per i Balcani occidentali.

Rama: “Con l’Italia cento volte, con altri mai”

Al centro del vertice, il Protocollo sui migranti firmato nel 2023. Meloni ne ha difeso la “validità” di “meccanismo innovativo”, assicurando che “funzionerà” con l’entrata in vigore del nuovo patto Ue su migrazione e asilo. La premier ha ammesso un ritardo di due anni, addossando la responsabilità a chi “ha lavorato per bloccarlo” e riferendosi in particolare alle decisioni di alcuni tribunali che hanno sospeso i trasferimenti. A sigillo dell’intesa, la dichiarazione del premier albanese Edi Rama è stata la più netta: “Con l’Italia, l’ho detto dall’inizio, lo farei cento volte anche se cento volte lei fosse contrario. Con altri Paesi, mai. Questo l’ho detto agli altri Paesi e quando mi domandano ‘perché?’, rispondo ‘perché non siete l’Italia, è un problema”. Una presa di posizione che eleva il rapporto bilaterale a un livello privilegiato.

Tirana “già membro Ue”, l’obiettivo è il 2028

La solidarietà dimostrata da Tirana sul tema migratorio è per Meloni la prova che “l’Albania si comporta già come una nazione membro dell’Unione europea, capace di una solidarietà che di rado si è vista”. La premier ha tradotto questa valutazione in un obiettivo politico concreto: “Poter avviare i negoziati politici per l’adesione in occasione della presidenza di turno italiana del Consiglio Ue”, prevista per i primi sei mesi del 2028. “Sarebbe uno sbocco naturale”, ha osservato, pur riconoscendo la necessità di chiudere prima i negoziati tecnici e la complessità della burocrazia europea, per cui due anni “possono non essere tanti”.

Il corridoio 8 e un business forum per il 2026

Oltre alla migrazione, il vertice ha messo a fuoco progetti di connettività e sviluppo economico. Meloni ha indicato come prioritaria “la realizzazione del Corridoio 8”, l’infrastruttura di trasporto che dalla Puglia arriva al Mar Nero passando per Albania, Macedonia del Nord e Bulgaria. L’idea è trasformare l’Adriatico in un “corridoio strategico” per la sicurezza e la crescita dell’intera Europa. Confermata la collaborazione nella lotta al narcotraffico e nella cyber security. Per consolidare i legami economici – l’Italia è il primo partner commerciale di Tirana – è stato lanciato l’obiettivo di un business forum con i sistemi produttivi dei due paesi per i primi sei mesi del 2026.

La plenaria in italiano: “Commozione e riferimento”

Prima della conferenza stampa, si è tenuta una sessione plenaria dove i ministri delle due delegazioni hanno scambiato le intese. Un momento che la premier Meloni ha descritto come particolarmente significativo. “Siamo stati tutti un po’ commossi dall’attraversare la nostra assemblea plenaria con quasi venti ministri che hanno preso la parola esclusivamente parlando in italiano”, ha raccontato. Per la leader di Fratelli d’Italia, questo episodio “racconta quanto l’Italia sia un punto di riferimento per l’Albania”, andando oltre la diplomazia e toccando il piano del legame culturale e storico tra i due popoli, una base su cui costruire la “fase nuova” annunciata.

Pubblicato da
Eleonora Fabbri