Eletto presidente Copasir, ma Pd-M5s temono blitz in Vigilanza

Eletto presidente Copasir, ma Pd-M5s temono blitz in Vigilanza
Maria Elena Boschi
7 dicembre 2022

Risolta la grana del Copasir adesso è la volta della Vigilanza Rai, anche se probabilmente dire “adesso” è un eufemismo. L’insediamento della commissione che si occupa della Tv pubblica è ancora in alto mare, tanto che in capigruppo alla Camera il presidente Lorenzo Fontana ha dovuto esortare nuovamente i partiti ad indicare i nomi che andranno a comporre l’organismo. Ma lo stallo sui nomi è solo il sintomo del malessere, il problema è che non esiste un accordo tra le opposizioni – o meglio tra tutte le opposizioni – e l’elezione del presidente rischia di trasformarsi in una roulette russa. Sulla carta, l’intesa tra Pd e M5s dovrebbe portare alla presidenza della commissione il 5 stelle Riccardo Ricciardi, visto che secondo i patti il Copasir andava al Pd e la Vigilanza a M5s.

Ma sono patti che i centristi non hanno mai riconosciuto, Azione-Iv rivendicano fin dall’inizio una delle commissioni di garanzia e non è ormai un mistero che l’obiettivo di Matteo Renzi sarebbe quello di fare eleggere Maria Elena Boschi alla Vigilanza. Da questo punto di vista sono in molti, sia in casa M5s che in casa Pd, a temere qualche scherzo. Perché anche se il presidente va all’opposizione per prassi, per essere eletti servono i voti della maggioranza e tutti ricordano il caso-Villari del 2008, quando la maggioranza di centrodestra approfittò delle divisioni del Pd e votò appunto Riccardo Villari, senatore democratico ma non indicato dal suo partito. Un blitz che portò alla paralisi della Vigilanza, con il Pd che gridava contro quella che riteneva una grave scorrettezza e che, alla fine, si risolse solo con le dimissioni di tutti i componenti della commissione, ricominciando tutto da capo.

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Stavolta la situazione è potenzialmente anche più intricata, perché i partiti di opposizione sono tre, ma – appunto – non hanno un accordo unanime. “Il centrodestra – dice un parlamentare Pd – potrebbe votare la Boschi e sarebbe pure complicato gridare allo scandalo, dal momento che non sarebbe un nuovo caso Villari: in questo caso la Boschi avrebbe il sostegno di Azione-Iv, il centrodestra potrebbe dire che ha rispettato la prassi e che il problema è tutto interno all’opposizione, che è divisa. Se vogliono mettere ancor più zizzania tra noi, hanno l’opportunità”. Si vedrà se davvero la maggioranza sceglierà di appoggiare un blitz centrista. Di certo sono in pochi a credere che la cosa si possa risolvere prima della pausa natalizia.

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